Incisore, fonditore di caratteri e tipografo (sec. 16º), attivo a Parigi (1551) e a Lione (1558); la sua attività principale si svolse a Roma, dove lavorò nella stamperia vaticana. Incise, tra l'altro, [...] piccoli caratteri arabi (Avicenna, in folio, 1593) e un alfabeto caldeo-siriaco (1589). ...
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Vero o presunto autore di una lettera in lingua siriaca a contenuto filosofico stoico. La lettera è uno dei documenti siriaci più antichi, risalendo all'epoca che precede l'introduzione del cristianesimo [...] in Edessa. È incerto se il documento sia stato scritto originariamente in siriaco, o se si tratti di una traduzione o rifacimento dal greco. ...
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ALBONESI, Teseo Ambrogio degli
Giorgio Levi della Vida
Antesignano dello studio delle lingue orientali nella prima metà del sec. XVI, nato a Pavia, o nei dintorm, nel 1469, morto ivi quasi certamente [...] rimasto a Roma dopo la partenza dei compagni e al quale l'A. fu assegnato come maestro d'italiano e di latino, imparò il siriaco e l'arabo; da monaci d'Etiopia, stabiliti a Roma da tempo (nel 1515, col loro aiuto, il tedesco Johann Potken aveva dato ...
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Fraate
Nome di vari sovrani della dinastia partica degli Arsacidi, che regnò dal sec. 3° a.C. al sec. 3° d.C.
F. I (181-174 a.C.) approfittò della debolezza dell’impero seleucide dopo la disfatta di [...] Magnesia per estendere la sua sovranità sulla Susiana (Elimaide), staccatasi dal dominio siriaco.
F. II (136-127 a.C.) inflisse nel 129 ad Antioco Sidete una decisiva disfatta, dove lo stesso re di Siria cadde ucciso, che consolidò definitivamente l’ ...
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Figlia del sacerdote egizio Putifarre e sposa di Giuseppe. La leggenda tardiva, volendo discolpare Giuseppe dell'accusa di aver sposato una straniera, e d'altra religione, la fa figlia di Dina in seguito [...] portatale da Sichem. A tale leggenda molti critici riferiscono il Libro o Preghiera di A., apocrifo greco, con versioni in siriaco (sec. 6º), armeno, etiopico, slavo e latino (sec. 13º). In esso, però, la castissima A. non è presentata come d ...
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LASINIO, Fausto
Rita Peca
Nacque a Firenze il 1° dic. 1831 da Giovanni Paolo, noto incisore, e da Enrichetta Spedolo, in un'antica e nobile famiglia di origine trevigiana.
Alunno del collegio Cicognini [...] scuola privata del dotto ebreo A. Paggi, sotto la cui guida apprese l'ebraico biblico e postbiblico, l'aramaico giudaico, il siriaco e i primi elementi di arabo. Insieme con Paggi pubblicò gli Inni funebri di s. Efrem siro (Firenze 1851), traduzione ...
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Giurista italiano (Milano 1859 - Suna, sul Lago Maggiore, 1902). Insegnò diritto romano nelle univ. di Messina (1887), Modena (1890), Pavia (1894). Emerse tra i romanisti del suo tempo per l'originalità [...] e la vastità di ricerca. Insigne editore di fonti, tradusse in latino dal greco la parafrasi attribuita a Teofilo (1884-97), dal siriaco il Liber iuris syro-romanus (post., 1909), arricchì con un Supplementum (1897, in collab. con G. Mercati) l'ed ...
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Semitista (Roma 1890 - ivi 1964), abate dei canonici regolari lateranensi; studioso dell'Antico Testamento e delle origini del cristianesimo, prof. di storia del cristianesimo nell'univ. di Bari (dal 1950). [...] cattoliche tradizionali, oltre agli studî critici e versioni di varî libri biblici, versioni dal greco (Giuseppe Flavio, 1937) e dal siriaco, spiccano: la Storia d'Israele (2 voll., 1932-34); la Vita di Cristo (1941); il Paolo Apostolo (1949); gli ...
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Orientalista e storico (Londra 1864 - Cambridge 1935). Prof. (1905) all'univ. di Cambridge, tra i maggiori conoscitori della letteratura siriaca cristiana (Ephrem Syrus, 1904; Early eastern Christianity, [...] 1904; The earliest sources for the life of Jesus, 1910), è anche noto come studioso della gnosi e del manicheismo (The religion of the Manichees, 1925; Church and gnosis, 1932). Sua è l'edizione del Vangelo siriaco (1894). ...
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Orientalista (Parma 1849 - Torino 1920), prof. di persiano (dal 1885), poi (dal 1899) di filologia indo-iranica nell'univ. di Torino. Diede la versione integrale in versi dello Shāhnāme "Libro dei Re" [...] della poesia persiana, 2 voll., 1894). Si occupò anche, con facile ed elegante vena di traduttore, di sanscrito, siriaco, arabo, antico tedesco, greco. Tra le numerosissime opere, interessanti le sue Memorie d'un letterato che non fu ciarlatano ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...
estranghelo
estrànghelo s. m. [dal gr. στρογγύλος «rotondo», attraverso il siriaco]. – Nome della scrittura siriaca più antica, derivata dalla scrittura aramaica e caratterizzata da lettere grandi e di forma aggraziata.