Dottore della Chiesa (Nisibi, Siria orient., 306 o 307 - Edessa 372). Teologo, autore di numerosi scritti in forma metrica in lingua siriaca. Particolarmente importanti sono le sue concezioni cristologiche [...] , ma subisce un periodo di attesa fino alla resurrezione del corpo. Venerato fin dalla prima metà del sec. 5º nella Chiesa siriaca, e poi in quelle greche, il suo culto fu riconosciuto anche da Roma ed esteso alla Chiesa universale da Benedetto XV ...
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Nome di due santi: 1. D. di Alessandria: patriarca d'Alessandria (dal 189 al 231); è ricordato soprattutto in relazione a Origene, di cui promosse l'attività ponendolo a capo della famosa scuola catechetica, [...] -13) in suo onore una splendida chiesa dal prefetto dell'Illirico Leonzio; molto probabilmente è da identificare col martire D. di Sirmio (martirologio siriaco, sec. 4º). Commemorato anche nel canone greco. Festa, 8 ottobre (in Oriente 26 ottobre). ...
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zandaqa
Termine con cui in origine si indicava, in arabo, il complesso delle dottrine manichee con le quali l’islam condusse una polemica, spinta fino alla persecuzione, nei secc. 8° e 9°. In seguito [...] eretico, eterodosso, libero pensatore» prevalse dopo che il manicheismo, intorno al 10° sec., smise di essere un pericolo per l’islam. L’etimologia risalirebbe al siriaco zaddiq («puro, sincero»), con riferimento a un titolo della gerarchia manichea. ...
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Chiesa melchita
La Chiesa cattolica orientale autonoma di rito bizantino e di lingua araba, in comunione con la Chiesa di Roma. Il termine melchita deriva dall’ar. malik, che traduce il gr. basilikós, [...] dal sec. 10° e alla fine del sec. 13° il cambiamento di rito era totale, benché i testi bizantini fossero stati tradotti in siriaco o in arabo. La storia delle relazioni della C.m. con Roma è un alternarsi continuo di periodi di pace e d’opposizione ...
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Teologo e scrittore siro (m. 457), capo della scuola di Edessa sotto il vescovo Rabbūlā. Presente al Concilio di Efeso, non approvò la condanna delle opere di Teodoro di Mopsuestia e, in conflitto col [...] Eletto (435) vescovo di Edessa, più volte accusato di nestorianesimo fino a essere deposto (449), I. fu riabilitato dal Concilio di Calcedonia (451) dopo aver anatematizzato Nestorio. Importanti versioni dal greco in siriaco completano la sua opera. ...
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CANINI, Girolamo
Gino Benzoni
Nacque ad Anghiari, nel 1551circa, dal nobile Gualtieri fratello dell'orientalista Angelo. Ebbe almeno due sorelle; una, Orsina, si sposò con Nicola Carrocci, l'altra, [...] ed aveva fatto molti viaggi. "Connaît - aggiungeva - toutes les langues": francese, spagnolo, tedesco, ceco, ungherese, greco, latino, ebraico, siriaco ed arabo. E gli faceva credito d'aver steso un gran numero di scritti, rimasti inediti, sui più ...
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ZINDĪQ
Francesco Gabrieli
. Con questo vocabolo i musulmani fino dal sec. II dell'ègira (sec. VIII-IX d. C.) indicarono l'"eretico", dapprima applicandolo in un senso più specifico ai seguaci delle [...] rappresentare un vivo pericolo per l'Islām. L'etimologia del termine è stata molto discussa, derivandolo alcuni dal siriaco zaddīq (puro, sincero) con riferimento a un titolo della gerarchia manichea, altri forse più probabilmente dal medio persiano ...
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Il monachesimo
Pratiche ascetiche e vita monastica nel Mediterraneo tardoantico (secoli IV-VI)
Roberto Alciati
Nonostante sia consuetudine cominciare la storia del monachesimo cristiano con i cosiddetti [...] pp. 19-51; E. Wipszycka, Moines et communautés, cit.
33 Thdt., h. rel. II 13.
34 Sul variegato mondo ascetico-monastico siriaco si veda P. Escolan, Monachisme et Église. Le monachisme syrien du IVe au VIIe siècle, Paris 1999; V. Berti, Il monachesimo ...
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SILVESTRO I, santo
Francesco Scorza Barcellona
Il pontificato di S. si estende dal 31 gennaio del 314 al 31 dicembre del 335: questi i dati che si ricavano dal Catalogo Liberiano e dalla Depositio episcoporum [...] tutto l'aspetto di una aggiunta posteriore ad opera del redattore della collezione canonica, originariamente in greco e poi tradotta in siriaco, che ha trasmesso la lettera. In ogni caso nella nota non si fa alcun riferimento diretto a S., se non per ...
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Famiglia di maroniti libanesi, alcuni dei quali, venuti a Roma, contribuirono nel sec. 18º al diffondersi degli studi orientalistici in Italia.
1. Giuseppe Simonio (Ḥaṣrūn o Tripoli di Siria 1687 - Roma [...] (Tripoli di Siria 1710 circa - Roma 1782), nipote di Giuseppe Simonio, fu interprete del Sacro Palazzo Apostolico, prof. di siriaco (1737) e di liturgie orientali (1749) alla Sapienza e di lingue orientali a Propaganda Fide. La sua opera maggiore è ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...
estranghelo
estrànghelo s. m. [dal gr. στρογγύλος «rotondo», attraverso il siriaco]. – Nome della scrittura siriaca più antica, derivata dalla scrittura aramaica e caratterizzata da lettere grandi e di forma aggraziata.