DITTICO
C. Jhm
D., in latino diptychum, deriva dalle parole greche δίς e πτύσσειν con le quali originariamente poteva essere indicato qualsiasi oggetto piegato in due parti. Soltanto nella tarda antichità [...] caccia ai leoni (Leningrado, Ermitage) può essere considerato (cfr. Delbrück, Cons. Dipt., n. 6o; Volbach, Kat., n. 60) lavoro siriaco della prima metà del V sec.; O. Dalton (Ivory Carvings, p. 4) e R. Delbrück propongono questa localizzazione anche ...
Leggi Tutto
Vedi SARCOFAGO dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
SARCOFAGO (sarcophàgus; da σαρκοϕάγος, riferito a una pietra calcarea che si riteneva consumasse rapidamente i cadaveri)
F. Matz
Ch. Belting-Ihm
1. Egitto; [...] Ceramico di Atene appartiene ancora a questa tradizione.
4. Siria, Fenicia, Palestina, Cartagine. - Nei s. del territorio siriaco, Fenicia e Palestina comprese, trovano un punto di incontro le forme importate dall'Egitto e quelle della Mesopotamia ...
Leggi Tutto
L’immagine di Costantino nelle fonti arabe
Il primo imperatore cristiano nello specchio dell’islam
Marco Di Branco
Gli storici arabi medievali condividono con i loro colleghi bizantini il punto di vista [...] non collimano con quella degli Actus Sylvestri (che pure, come prova un’omelia di Giacomo di Sarūǧ, era diffusa in ambito siriaco sin dagli ultimi anni del V secolo d.C. e che ritroviamo nel Chronicon Pseudo-Dionysianum e nell’opera di Agapio), e ...
Leggi Tutto
GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] il tentativo di Panofsky (1946) di individuare l'influenza del teologo mistico neoplatonico noto come pseudo-Dionigi l'Areopagita (autore siriaco del sec. 5°) sul coro dell'abbaziale di Saint-Denis. Il testo greco dello pseudo-Dionigi fu donato all ...
Leggi Tutto
MASCHERA (πρόσωπον, προσοπεῖον; persona)
G. Krien-Kummrow
A) Maschera funebre. - L'usanza di coprire con una m. il volto dei defunti, si incontra sin dai tempi più antichi in diversi luoghi. Le maschere [...] trovata una m. con elmo, di età ellenistico-romana (L. Leschi, Algérie antique, pp. 189-90). Abbiamo già ricordato l'esemplare siriaco-romano di Emesa (v.).
Da questi pochi esempî si può constatare quanto siano distanti l'uno dall'altro i luoghi di ...
Leggi Tutto
PAESAGGIO
R. Bianchi Bandinelli
R. Grousset
J. Auboyer
O. Siren
Il Vocabolario delle Arti del Disegno di F. Baldinucci (1681), definiva il p. nell'arte nel modo seguente: "Paesi, appresso i Pittori [...] imperiali. Nulla vieta di ammettere che accanto a pittori di origine ellenistica (e ciò vorrà dire ateniesi, alessandrini o siriaci) anche pittori romani o comunque italici abbiano operato in questo genere e con variazioni proprie; ma il genere in ...
Leggi Tutto
EPIGRAFE
P. Orsatti
Per e. o iscrizione, considerando qui i due termini come equivalenti, si intende un testo di natura commemorativa, enunciativa o designativa, di solito di non lunga estensione, inciso [...] erano tracciate di altezza uniforme. È quanto si osserva nelle più antiche iscrizioni arabe di epoca preislamica, quella trilingue (greco, siriaco, arabo) di Zebed, in Siria, risalente al 512 (Grohmann, 1971, tav. II), quella del Jebel Usays, a S-O ...
Leggi Tutto
Alchimia
Mario Bussagli
R. Halleux
A. Bausani
Dall'arabo al-kīmiyā', disciplina che, sulla base del ragionamento analogico, ricava dall'esperienza della pratica metallurgica, fittile o tintoria i [...] conoscenze di a. fecero il loro ingresso nell'Islam con una serie di traduzioni effettuate soprattutto dal greco, dal siriaco e dal copto, negli ambienti che gravitavano intorno alla corte omayyade di Damasco. Scrive al-Nadīm: "Essendo egli stesso ...
Leggi Tutto
BIBLIOTECA
P. Orsatti
Trattare della b. medievale è compito non facile, sia per la mancanza di adeguata documentazione superstite architettonica e iconografica, sia per il succedersi di modelli bibliotecari [...] esso si effettuavano traduzioni, principalmente dal greco (con ḥikma si intendeva soprattutto la filosofia greca), ma anche dal siriaco, dal mediopersiano e dal latino. Gli impiegati (bibliotecari, traduttori, copisti) e gli studiosi, sul modello del ...
Leggi Tutto
APOCRIFI
M.V. Marini-Clarelli
Nella letteratura cristiana più antica il termine a. designava i libri 'segreti', in quanto non letti pubblicamente (Origene, Comm. ser. 46 in Mt. 24, 23-28, PG, XIII, [...] tra il sec. 5° e il 7°; la Caverna dei tesori, forse della fine del sec. 6°, di cui conosciamo una versione siriaca e una araba, e soprattutto la Vita Adae et Evae, precocemente tradotta in latino e reimpiegata in composizioni medievali, come i poemi ...
Leggi Tutto
siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...
estranghelo
estrànghelo s. m. [dal gr. στρογγύλος «rotondo», attraverso il siriaco]. – Nome della scrittura siriaca più antica, derivata dalla scrittura aramaica e caratterizzata da lettere grandi e di forma aggraziata.