Demenza
Luigi Amaducci
Mario Falcini
Il termine demenza, derivato del latino demens, "uscito di mente", che nel linguaggio comune indica spesso genericamente stati di infermità mentale o insensatezza, [...] in cui si accompagna a una costellazione di sintomi e segni indicativi di una particolare patologia del sistemanervosocentrale, per lo più su base degenerativa, talora ereditaria (morbo di Parkinson, paralisi sopranucleare progressiva, atassie ...
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cervello e sistemanervoso
Margherita Fronte
Una macchina prodigiosa
Se riusciamo a pensare, muoverci, ricordare o provare un sentimento, lo dobbiamo all'attività del cervello e del sistemanervoso. [...] .100 g), ma si completa soltanto attorno ai 16 anni.
Dal punto di vista dell'anatomia, il sistemanervoso è diviso in due parti: il sistemanervosocentrale, che comprende l'encefalo (dal greco egkèphalos "che è dentro la testa") e il midollo spinale ...
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Anna Meldolesi
L’anno delle neuroscienze
Dalla scoperta dell’esistenza di un sistema linfatico nel cervello all’avvio di un maxi progetto internazionale per lo studio della morfologia dei neuroni, fino [...] all’età di 21 anni a causa di un colpo di pistola che gli provocò un irreversibile danno al sistemanervosocentrale. Nel 2013 ha ricevuto l’impianto di 200 microelettrodi nella corteccia parietale posteriore, un’area deputata alla formulazione dell ...
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Equilibrio
Piergiorgio Strata e Laura Capranica
La funzione dell'equilibrio (dal latino aequilibrium, derivato di aequus, "uguale", e libra, "bilancia"), cioè il controllo della posizione e del movimento [...] allo stato di contrazione o di tensione di muscoli e tendini. Tutte queste informazioni che arrivano al sistemanervosocentrale vengono utilizzate per pianificare una strategia motoria atta a mantenere il corpo in equilibrio e a conferirgli una ...
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mielina
Mara Cercignani
Sostanza costituita da lipidi e da proteine, scoperta alla fine dell’Ottocento da Louis-Antoine Ranvier. Essa costituisce il rivestimento di numerose fibre del sistemanervoso [...] mielinizzati), e permette un’elevata velocità di trasmissione degli impulsi nervosi. Nel sistemanervosocentrale la mielina viene prodotta dagli oligodendrociti, mentre nel sistemanervoso periferico è formata dalle cellule di Schwann. La guaina ...
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Ramo della fisiologia che studia i fenomeni connessi con l’attività degli elementi del tessuto nervoso, sia in senso ampio (n. generale), sia con riguardo a singoli raggruppamenti animali o a particolari [...] il concetto di circuito neuronico, vale a dire il concetto-base della n., applicabile a qualunque livello del sistemanervosocentrale, e non soltanto a quello segmentario (spinale). Hall sperimentò sul midollo: grazie ai risultati ottenuti in varie ...
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Si dice di struttura o ente che ha forma di rete o di reticolo.
Biologia
Teoria della costituzione reticolare del citoplasma
Teoria sostenuta da W. Flemming (1843-1906), secondo la quale il citoplasma [...] fonde con i nuclei della linea mediana. Costituisce la parte fondamentale di due sistemi che regolano le attività basali del sistemanervosocentrale: il sistema reticolare discendente e il sistema reticolare ascendente. In questo caso la nozione di ...
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Uso patologico di bevande alcoliche con conseguenze mediche e sociali. Dal punto di vista medico si distinguono: a. acuto (intossicazione alcolica), e a. cronico. In quest’ultimo caso, va fatta un’ulteriore [...] e i processi aterosclerotici, con aumentato rischio di eventi ischemici a livello cerebrale e cardiaco.
A livello del sistemanervosocentrale, l’a. può comportare varie lesioni (encefalopatia di Wernicke, atrofia cerebrale e cerebellare, malattia di ...
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sindrome In medicina, termine che indica un complesso più o meno caratteristico di sintomi, senza però un preciso riferimento alle sue cause e al meccanismo di comparsa, e che può quindi essere espressione [...] (per es., s. di Bernard-Horner; s. di Down ecc.). S. dell’uomo rigido Rara affezione del sistemanervosocentrale di origine autoimmunitaria, caratterizzata da rigidità associata a spasmi dolorosi della muscolatura assiale e degli arti. Inizia ...
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Termine introdotto dal medico statunitense G.M. Beard nel 1869 per indicare facile esauribilità ed eccitabilità del sistemanervosocentrale. La n. passò poi con S. Freud nell’ambito delle nevrosi. I sintomi [...] sono numerosi e vaghi: cefalea gravativa, tensiva, a casco, prevalentemente nucale, senso di debolezza muscolare, ‘tirature’ in varie parti del corpo, astenopia, cardiopalmo, psichestesie e malesseri vaghi, ...
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nervoso
nervóso agg. [dal lat. nervosus «muscoloso, vigoroso», der. di nervus: v. nervo]. – 1. a. Che è proprio dei nervi o si riferisce ai nervi. In anatomia: sistema n., complesso di organi che, collegando le varie parti dell’organismo e...
centrale
agg. e s. f. [dal lat. centralis, der. di centrum «centro»; l’uso sostantivato si ha per ellissi di sede, officina e sim.]. – 1. agg. a. Del centro, che costituisce il centro: punto, parte, idea, problema centrale. b. In geografia,...