Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] non è specifica del linguaggio (né specifica degli esseri umani). L'apprendimento dei segnali linguistici comincia quando il sistemauditivo è in funzione (più o meno nell'ultimo trimestre di gravidanza) e si sviluppa progressivamente nel corso del ...
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L'Io cosciente: una visione neuroeuristica della mente
Alessandro E.P. Villa
(Laboratoire de Neuro-heuristique, Institut de Physiologie, Université de Lausanne, Losanna, Svizzera)
John G. Taylor
(Centre [...] talamo-reticolocorticale (TRC) nel trattamento dell'informazione sensoriale è illustrato dal seguente esempio per il sistemauditivo. Risultati sperimentali hanno mostrato che l'attività corticofuga (ovvero l'attività esercitata dalla corteccia ...
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Emozione
Carroll E. Izard
Carmela Pignato
Il termine emozione indica genericamente una reazione complessa di cui entrano a far parte variazioni fisiologiche, che interessano funzioni vegetative (circolazione, [...] emozioni comprese, si basano sull'attività del cervello e del sistema nervoso. Una conoscenza generale del cervello e dei processi neurali sottocorticali del sistemauditivo e la corteccia uditiva, oppure eliminando la corteccia uditiva stessa. ...
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Condizionamento, meccanismo del
JJerzy Konorski
di Jerzy Konorski
SOMMARIO: 1. Origine. □ 2. Metodi e tecniche. □ 3. Caratteristiche dei riflessi condizionati classici: a) importanza della sequenza [...] visivo si incontrano neuroni che rispondono a macchie bianche e altri a macchie nere; nel sistemauditivo incontriamo dei neuroni che reagiscono a suoni precisi, ma anche altri che sono reattivi al silenzio e così via. Le prime cellule vengono ...
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Introduzione
Con disturbo del c. ci si riferisce a un costrutto che ha subito una continua trasformazione concettuale nella storia della neuropsichiatria. Tra i disturbi del c. vengono annoverati i disordini [...] in una teoria della motivazione, che postula l'esistenza di sistemi alla base dell'analisi delle informazioni e dell'esecuzione dei c Un mutamento cognitivo si osserva anche nell'apprendimento uditivo-verbale, nella fluenza verbale, nell'abilità di ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] fisico richiesto dal codice (per es., il mezzo fonico-uditivo nel caso della verbalità, il mezzo grafico-visivo nel caso quella mediata da computer. Quest'ultima è tipicamente un sistema di c. asincrona il cui aspetto essenziale consiste nella ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] fisico richiesto dal codice (per es., il mezzo fonico-uditivo nel caso della verbalità, il mezzo grafico-visivo nel caso quella mediata da computer. Quest'ultima è tipicamente un sistema di c. asincrona il cui aspetto essenziale consiste nella ...
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Percezione
Luciano Mecacci
(XXVI, p. 715)
La p. costituisce il principale processo psicologico che presenti un interesse multidisciplinare, dalla filosofia alla psicologia, dalla neurofisiologia all'intelligenza [...] disposte su uno spazio bidimensionale, che vengono elaborate dal sistema visivo rispetto a parametri fisici relativi (intensità, contrasto, di Y. Katsuki e collaboratori sulla corteccia uditiva dimostrarono l'esistenza di un'architettura modulare ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] né con la pantomima, ma può essere definito come un sistema di comunicazione formalizzato, provvisto di una fonologia, di un sistemi di memoria a lungo termine, dove vengono depositate le forme fonologiche delle parole conosciute per averle udite ...
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Memoria: studi sperimentali
DDaniele Bovet
di Daniele Bovet
Memoria: studi sperimentali
sommario: 1. Definizione. 2. Cenni storici. 3. Classificazione e filogenesi dei vari tipi di memoria. 4. Parametri [...] questo caso la presentazione di due segnali (luminoso e uditivo) genera la formazione di un legame temporaneo di condizionamento che ognuno dei 10 miliardi circa dei neuroni del sistema nervoso è associato con l'equivalente di 30 miliardi ...
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campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole varietà di accezioni e di usi, rimanendo...
specchio
spècchio s. m. [lat. specŭlum, der. di specĕre «guardare»; il n. 11 attraverso il sign. di «che si vede subito, in un’occhiata»]. – 1. Lastra di vetro alla quale, tramite un processo di verniciatura, viene fatto aderire un sottile...