Scrittore slovacco (Gemerské Teplice, Slovacchia Orient., 1813 - Chyžné 1887). Come narratore, coltivò il romanzo storico (Bašovci na muráňskom zámku "I Bašovci al castello di Muráň", 1864; Vešelínovo [...] ", 1867; Odboj Vešelínov "La rivolta di Vešelín", 1870; Kuruci "I rivoltosi", 1876). Come poeta, fu autore del fortunato Hej, Slováci! ("Ehi, Slovacchi!", 1838), che, con il titolo Hej, Slované! ("Ehi, Slavi!"), divenne una sorta d'inno panslavo. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le province bizantine I
Tommaso Braccini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Alle ricche province (Siria ed Egitto, cui si aggiungono i [...] vicinanza all’impero) e ampliando oltre che ai danni dei Bizantini, anche attraverso l’assorbimento di numerosi insediamenti slavi, finisce ben presto per minacciare la stessa Costantinopoli.
L’Africa e la Spagna bizantina
La prima delle campagne ...
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. Primo principe degli Ungheresi, famoso come fondatore della dinastia reale che regnò fino al 1301. Era figlio di Almos e discendeva dalla stirpe principesca della tribù ungherese chiamata Magyar; la [...] Po e rapinarono l'Italia verso il sud. Ritornarono in patria solo nella primavera del 900. Abbatterono allora i varî principati slavi d'Oltredanubio, vassalli dei Franchi, e nell'estate presero possesso di quei territorî. Era morto nell'899 il loro ...
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Principessa russa, mecenate, collezionista e decoratrice (Pietroburgo 1867 - Parigi 1928). Nel 1893 organizzò nella sua proprietà, Talaškino, presso Smolensk, una scuola artistica che aveva per scopo di [...] scrittori, poeti, attori dell'epoca; e la principessa stessa vi lavorò come decoratrice, fondendo, nelle sue opere, i motivi slavi con quelli dell'art nouveau. Nel 1894 fondò a Pietroburgo una Scuola di pittura che ebbe un ruolo importante all'inizio ...
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MELICH, János
Linguista ungherese, nato a Szarvas il 16 settembre 1872. Studiò a Kolozsvar (Cluj), Vienna e Budapest, ove si laureò nel 1896. Dal 1900 insegna all'università di Budapest filologia slava [...]
Le indagini del M. sono dedicate soprattutto al lessico ungherese studiato nei suoi rapporti con le circostanti lingue slave e col tedesco: Deutsche Ortsnamen und Lehnwörter des ungarischen Sprachschatzes (in collaborazione con V. Lumtzer, Innsbruck ...
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Scrittore dalmata (Ragusa 1821 - ivi 1882). Ebbe un'educazione prevalentemente italiana abbracciando le idee di libertà del Risorgimento. Fra le sue opere serbocroate in versi, di cui alcune di chiara [...] ("Flora", 1865), di tipico regionalismo romantico. Negli anni 1842-43 collaborò al foglio triestino La Favilla con gli Studi sugli Slavi, nel 1843-44 alla Danica di L. Gaj, nel 1845 alla Zora Dalmatinska. Dopo il 1860, nelle lotte nazionali in ...
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Scrittore e critico serbo, nato nel 1859 a Castelnuovo di Cattaro. Fu per molti anni capo cancelliere della dieta provinciale dalmata a Zara. Ora vive a Belgrado. Ai Serbi illustrò in facili e scorrevoli [...] contemporanea di Firenze, Il Dalmata di Zara) e ai Francesi (in Nouvelle revue) presentò alcuni dei più caratteristici scrittori slavi.
I libri di viaggio del C. riguardano quasi tutti l'Italia e piacciono per la scorrevolezza e l'eleganza dello ...
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Slavista italiano (Alessandria 1923 - New Haven, Connecticut, 2011). Formatosi alla scuola di G. Maver, dopo aver insegnato a Firenze e Pisa è stato ordinario di filologia slava e letteratura polacca all'Università [...] di Maver nella redazione di Ricerche slavistiche. Studioso della civiltà letteraria degli Slavi, di cui riscopre le origini nell'area della "Slavia ortodossa" e della "Slavia romana", si è occupato sia di letteratura paleobulgara e antico-russa sia ...
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vampiro antropologia Nelle leggende e credenze popolari, creatura demoniaca, che torna a rivivere ogni notte e, uscendo dalla propria tomba, aggredisce persone vive per succhiarne il sangue dal collo attraverso [...] credenza nei v. è diffusa in vaste aree del mondo, dall’Europa centrale e orientale (in particolare tra i popoli slavi e nella Transilvania) fino alla Cina, ed è documentata nelle antiche civiltà di Babilonia, dell’Egitto e della Scandinavia. Nella ...
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Figlio (m. 988 circa) e successore (936) di Gorm il Vecchio. Fra il 952 e il 965 si convertì al cristianesimo con gran parte del suo popolo. Prima del 975 riuscì ad annettersi la Danimarca orientale e, [...] dopo la morte di Aroldo II Gråfäll, la Norvegia. Scoppiata tra il 983 e il 988 una rivolta, che portò sul trono suo figlio Sven Tveskägg, fuggì tra gli Slavi, dove morì poco dopo il 988. ...
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slavato
agg. [der. di lavato, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. non com. Sinon., in senso proprio, di dilavato: i ciottoli battuti e s. uscivano dal terriccio coi vari colori (De Marchi). 2. Di colore sbiadito, di tono non deciso, troppo tenue...
slavita
slavità s. f. [der. di slavo]. – L’essere slavo; l’essere e il sentirsi conforme ai caratteri proprî della cultura, dello spirito, della lingua del mondo slavo: riconoscere, o contestare, la s. della Macedonia.