Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Bene comune e fraternità
Stefano Zamagni
Il risveglio europeo e l’eticadel bene comune
Tra 11° e 14° sec., la società e l’economia europee sperimentano una profonda trasformazione strutturale che vede [...] il contenuto ‘umanitario’ della nozione di libertà. Nelle sue Lezioni di politica sociale (1949) – titolo già di per sé emblematico per un libro di economia ‘liberale’ – Einaudi insiste sull’importanza del civile (cioè dei corpi intermedi) accanto al ...
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Dirigenti
Alberto Martinelli
Premessa
La parola dirigente definisce, in senso lato, qualsiasi ruolo di comando e di leadership nelle varie sfere dell'attività umana (economica, politica, religiosa, [...] , hanno prudentemente concentrato la loro attenzione su realtà sociali più omogenee, come il capitalismo nordamericano, o che, come Dahrendorf, hanno distinto nettamente tra società a democrazia liberale e società totalitarie. Mills (v., 1956) non ...
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Meridionale, questione
Francesco Barbagallo
Il Mezzogiorno prima dell'unità italiana
La questione meridionale si pone come problema fondamentale non appena si costituisce in unità lo Stato italiano, [...] più conservatori: a sostegno del tentativo reazionario di fine secolo e contro le aperture sociali e politiche del governo liberale dei primi anni del Novecento, stabile perno della maggioranza giolittiana a garanzia dei tradizionali equilibri ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
La cultura economica (1850-1950)
Riccardo Faucci
Questi cento anni segnano l’ascesa e il declino della scuola economica italiana: una scuola che presenta caratteristiche proprie pur all’interno di un [...] che tracciano una strategia di interventi economici strutturali da effettuarsi nel corpo dello Stato liberale: aumento della spesa sociale, redistribuzione del carico fiscale fra Settentrione e Mezzogiorno, avocazione allo Stato della produzione di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
L’economia civile (1750-1850)
Pier Luigi Porta
Il periodo che intercorre tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento presenta caratteri di unitarietà di particolare interesse per quanto concerne [...] questa l’epoca nella quale si consolida la tradizione liberale italiana che avrà poi grande influenza nel corso del 60 e 536-37, note 4589 e 4462).
Dopo il tramonto del socialismo reale e l’eclissi del marxismo, è oggi più agevole riportare alla ...
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Regionalismo
Luciano Vandelli
1. Introduzione: le ambiguità del termine
Inteso genericamente quale dottrina, tendenza o atteggiamento connesso a un'area territoriale variamente contraddistinta da elementi [...] di voci significative e autorevoli che, riprendendo i valori della tradizione repubblicana, della sinistra liberale, del socialismo, si connettevano (particolarmente con Gaetano Salvemini: cfr. Scritti sulla questione meridionale, Torino 1955) alle ...
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Decadenza
Leonardo Morlino
Significato generale
La nozione di decadenza è legata a una delle metafore più ricorrenti nella storia del pensiero umano, quella dell'organismo e del suo ciclo vitale. A [...] rigide ed esclusive. La spiegazione di Olson si concentra su variabili politico-sociali. In primo luogo, maggiore è il numero di individui o di dello Stato. Insomma, si torna alla 'ricetta' liberale della deregulation: il rimedio più ovvio in una ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Marginalismo
Domenico da Empoli
Definizione e storia
Il marginalismo ha avuto inizio nei primi anni Settanta del 19° sec. quasi contemporaneamente in tre diversi Paesi, per un fenomeno di ‘scoperta [...] Ekelund, R.F. Hébert, Secret origins of modern microeconomics. Dupuit and the engineers, Chicago-London 1999.
Marginalismo e socialismo nell’Italia liberale, 1870-1925, a cura di M.E.L. Guidi, L. Michelini, Milano 2001.
L. Bruni, Vilfredo Pareto and ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Corporativismo
Daniela Parisi
In linea generale, corporazione sta a indicare qualsiasi ‘società parziale’, detta anche ‘corpo intermedio’, che si costituisce attorno a interessi particolari, contrastando [...] contro i funzionari statali, si schierò per l’abolizione delle «bardature di guerra» e contro le politiche sociali dei governi liberali del periodo prebellico e postbellico, fino a scrivere sul «Corriere della Sera» che il programma del fascismo ...
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CARLI, Filippo
Silvio Lanaro
Nacque a Comacchio (Ferrara), l'8 marzo 1876, da Lorenzo e da Aventina Gentili. Laureatosi in giurisprudenza, fu nominato giovanissimo segretario della Camera di commercio [...] gigantismo monopolistico con tutte le sue avventure prevaricatrici e dove la critica all'"individualismo" liberale e socialista giustificava la richiesta di un'organizzazione corporativa della produzione perfezionata dal riconoscimento giuridico dei ...
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liberale
agg. [dal lat. liberalis «proprio di uomo libero», quindi «nobile, generoso»; il sign. politico è della fine del ’700]. – 1. a. Largo nello spendere e nel donare, generoso, magnanimo: è sempre stato d’animo l.; l. verso i poveri;...
socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...