Le riviste del secondo dopoguerra
Daniela Saresella
Gli anni della ricostruzione
Il Novecento è stato definito il secolo delle riviste1, e ciò trova conferma nel secondo dopoguerra quando sulle pagine [...] comunismo un gruppo politico così numeroso ed omogeneo come il Psi, che in Italia è l’erede diretto del vecchio socialismomassimalista. È impresa non facile ma neanche del tutto impossibile sul piano politico»29.
Le posizioni dei Gesuiti milanesi e ...
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Fondamentalismo
Francesco Scorza Barcellona
Anna Foa
François Burgat
Denominazione sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° secolo per indicare le correnti protestanti dichiaratamente [...] in tal modo la terza via fra il capitalismo e il socialismo. Nel 1941 Mawdūdī fondò la Ǧamā'at-i Islāmī, movimento più urne. La strategia adottata dai regimi è quindi spesso quella massimalista del 'tanto peggio, tanto meglio'. Essa consiste, per ...
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SOCIETÀ CIVILE
Giuseppe Bedeschi e Salvador Giner
Storia del concetto
di Giuseppe Bedeschi
Il concetto di società civile nel giusnaturalismo moderno
Nel pensiero giusnaturalistico del Seicento 'società [...] è suddivisa ormai in ricchi e poveri, ed è fondata su un meccanismo sociale che rende i ricchi sempre più ricchi e potenti, e i poveri sempre pubblico e privato, e tra lo Stato (ora massimalista, benché entro i confini di un universo non totalitario ...
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massimalismo
s. m. [der. di massimalista]. – Corrente del socialismo italiano del primo dopoguerra che propugnava il «programma massimo», comprendente cioè l’agitazione e l’azione rivoluzionaria per il rovesciamento immediato dell’ordinamento...
riformista
s. m. e f. e agg. [der. di riforma] (pl. m. -i). – Fautore di riforme; sostenitore o seguace del riformismo: i r. del sec. 19°; prìncipi r.; partiti r.; socialisti r., nel socialismo italiano delle origini (gli appartenenti alla...