Bulgaria
Adolfo Cecilia
Ivan Petkanov
. Al tempo di D. la B. era in pieno sfacelo. Dopo un periodo di conquiste territoriali (poco prima del 1000 aveva assoggettato quasi tutti i Balcani) aveva combattuto [...] vita e l'opera dell'Alighieri. L'ammirazione del Veličkov per D. viene manifestata nel sonetto Dante, in Italianski soneti (" Medioevo tenendo sempre presenti le forme e lo sviluppo della società. Vi affiorano qua e la ripetizioni e parti non ...
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Decameròn (o Decàmeron, o Decameróne) Raccolta di cento novelle di G. Boccaccio, la cui stesura definitiva può essere attribuita agli anni tra il 1349 e il 1351. Consta d'un proemio, di un'introduzione [...] , sempre più piena e cosciente, ai costumi di tale società, che ha raggiunto un grado altissimo di sviluppo ed è la Commedia di Dante. Alla quaIe tuttavia si contrappone, più che affiancarsi, ché, mentre il libro dell'Alighieri suggella secoli di ...
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Filologo italiano (Firenze 1925 - Bibbiena, Arezzo, 2007), nipote di Guido M. e P. Rajna, allievo di A. Momigliano e M. Casella. Dal 1967 professore di filologia dantesca all'università di Firenze; dal [...] della Società dantesca italiana e dal 1982 direttore di Studi danteschi. Fu attento studioso dei primi commentatori di Dante, ampio commento, nell'ed. Ricciardi delle Opere minori di D. Alighieri (vol. II, 1979). Per la sua operosità di studioso, ...
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LETTERARIA, STORIOGRAFIA
Andrea Battistini
Italia. − Finché, negli anni Trenta e Quaranta, prevaleva negli studi l'indirizzo neoidealistico, contrastato al più dall'impostazione divergente della cultura [...] che tiene anche conto della storia politica (società feudale, comuni e signorie, ecc.) e , Firenze 1992); E. Auerbach, Studi su Dante, prefazione di D. Della Terza, Milano 1963; D. Alighieri, La Commedia secondo l'antica vulgata, edizione ...
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Le professioni liberali
Giuseppe Trebbi
Premessa. Il patriziato veneziano e le professioni liberali
Come ha ben osservato Carlo Maria Cipolla, uno studio sui ceti dirigenti delle città italiane del [...] e di moralistica riprovazione dell'Alighieri, che ripetutamente nelle pagine del non a caso ricordato da Dante come uno dei più illustri .
98. Ibid., pp. 396-397. Cf. Paolo Preto, Peste e societi a Venezia, 1576, Vicenza 19842, pp. 48-50.
99. R. ...
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De vulgari eloquentia
Pier Giorgio Ricci
Pier Vincenzo Mengaldo
Tradizione Manoscritta. - Comprende solo cinque testi (Berlino, Staatsbibliothek, lat. folio 437 [B], ora conservato a Tübingen; Grenoble, [...] proposte con persone di casa Alighieri ha superato il limite di (v. da ultimo C. Segre, Lingua stile e società, Milano 1963, 383 ss., e D'A. S in ogni caso attesta " la non provincialità dell'informazione di Dante " (G. Nencioni, D. e la retorica, in ...
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allegoria
Jean Pépin
Per valutare correttamente il posto occupato dall'a. nell'opera sia di D. che di qualunque altro, bisogna intendersi anzitutto sul significato del termine.
La nozione di A. - Le [...] modo i suoi simili a vivere in società. Congettura, questa, tanto più verisimile, XXXI 44-45; altri testi indicati in P. Renucci, Dante, cit., pp. 113-114).
Altro enigma non completamente oscuro essere quella di Pietro Alighieri, secondo il quale le ...
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Francesca da Rimini
Antonio Enzo Quaglio
Matilde Luberti
Figlia di Guido da Polenta il Vecchio, signore di Ravenna, F. (o Franceschina) andò sposa, intorno al 1275-1282, a Gianni Ciotto (" zoppo, sciancato [...] fantastiche, dalla casta versione di Dante. Tanto è vero che né Pietro Alighieri (che soggiornò a Ravenna), ‛ retoriche ' del canto, riflettenti il costume erotico della società cortese, è regolata dai finissimi intenti letterari che presiedono ai ...
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Convivio
Maria Simonelli
. Opera conclusiva di esperienze giovanili e fattivamente aperta a sviluppi ulteriori, fu concepita da D. durante i primi anni dell'esilio come un'unitaria summa di saggezza [...] fino a Pietro Alighieri non sembra che IV (1952) 39-193 (ora in Lingua stile e società, Milano 1963, 79-270); B. Terracini, La forma cultura medievale, Bari 1949; J.A. Mazzeo, Light Metaphysics, Dante's C. and the Letter to Can Grande della Scala, in ...
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Monarchia
Pier Giorgio Ricci
È il titolo (e non De Monarchia, estraneo alla tradizione manoscritta) di un trattato in tre libri di argomento politico, scritto da D. in lingua latina. Il titolo non si [...] non fu l'autografo di Dante, emendato e definitivo, ma per i posteri, contribuendo al progresso della società e sfuggendo al rimprovero di non aver 79-82; B. Nardi, Redeant unde venerunt, in " L'Alighieri " VI 2 (1965) 58 ss.; ID., Saggio di commento ...
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