Costantino nella storiografia della Controriforma
Sigonio e Baronio tra filologia, censura e apologetica
Guido Bartolucci
La frattura religiosa e lo scontro apertosi tra le diverse confessioni cristiane [...] . Nel 1578 uscì a Bologna, per i tipi della Società Tipografica Bolognese, la prima parte del progetto sigoniano, i De stato voluto da Costantino, ragiona il censore, è più semplice dedurre che lo stesso imperatore avesse messo a disposizione del ...
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Costantino e le crociate
L’eredità costantiniana nella costruzione dell’ideologia delle crociate
Fabrizio Mandreoli
Molti sono gli intrecci esistenti dopo il Mille tra la figura e il mito di Costantino [...] sfondo concreto, il processo complesso di osmosi con la società e con la cultura e le sue forme anche politiche di quello che era ritenuto il primo imperatore cristiano, ma, più semplicemente, il successore dell’Impero romano».
28 H.E.J. Cowdrey, ...
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Iconografia di Costantino
L’invenzione di una nuova immagine imperiale
Fabio Guidetti
Nel genere della ritrattistica romana il periodo costantiniano rappresenta un importante momento di riflessione [...] del diadema come simbolo di sovranità: inizialmente costituito da una semplice benda di stoffa, sul modello ellenistico, ben presto esso concezione del principe e della sua funzione nella società, libera dalle convenzioni e dalle limitazioni che ...
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Il concilio Vaticano II e l'Italia
Giovanni Turbanti
Nel giugno 1966, davanti all’assemblea dei vescovi italiani riuniti per la prima volta pochi mesi dopo la conclusione del concilio,Paolo VI rilevava [...] interpretò il suo ministero vennero colti come semplice espressione della sua indole bonaria. Eppure l Paolo VI e la chiesa italiana: la costruzione di un episcopato nazionale in una società secolare, «Analisi storica», 2, 1984, pp. 195-222; C.F. ...
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La cultura politica e i modelli istituzionali
Antonino De Francesco
È un luogo comune, nella nostra tradizione storico-politica, ricordare il ruolo della Francia rivoluzionaria nella genesi dell’Italia [...] della volontà di ridurre la distanza tra il nuovo ordine e la società e al tempo stesso riflettono la preoccupazione di definire un ruolo, molto avrebbero anche potuto temere: tuttavia, la semplicità faceva anche la forza del messaggio, perché ...
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La cultura figurativa nell’età costantiniana
Il gusto e i valori di una nuova epoca
Fabio Guidetti
Come in molti altri ambiti della storia politica e culturale di Roma, anche per quanto riguarda l’arte [...] Impero cristiano, nonché il suo valore come elemento di coesione della società, al di là delle differenze di ceto e di ricchezza. soggetti in una successione di scene realizzate con grande semplicità, a volte decisamente ingenue. Di ogni episodio è ...
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ASTOLFO, re dei Longobardi
Ottorino Bertolini
Figlio del duca del Friuli Pemmone, fin da giovinetto dimostrò l'impetuosità della sua indole, che lo faceva così diverso dal fratello Rachi. Intorno al [...] visione di una realtà concreta: l'articolarsi della società longobarda in ceti caratterizzati da un differenziarsi di fortune Latina nella valle dei Sacco. Non si trattava più di una semplice razzia; era un atto di forza calcolato in vista di un ...
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Cronachistica
Lidia Capo
È necessario premettere che non esiste una cronachistica che abbia come oggetto specifico Federico II, e meno ancora una commissionata o ispirata da lui.
Nel primo caso gli [...] mossa che non sia presente. Ma Filippo non ha semplicemente aderito alla causa papale; ha ragionato sui fatti e contrario in questo legame uno strumento di incivilimento per la società tedesca, rude, indomita e senza legge, soprattutto per tutto ...
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Governo e Parlamento
Paolo Pombeni
Se accettiamo che la forza attrattiva del Piemonte, o meglio del Regno di Sardegna, nel porsi come perno del processo di unificazione nazionale risiedesse in parte [...] una dicotomia tra rappresentanza popolare ed «eccellenza personale» come si vagheggiava, ma più semplicemente un diverso modo di intendere la società corporata pre-moderna. Semplificando molto, si può dire che il modello continentale era fondato ...
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Il modello Bartoletti nell'Italia mancata
Massimo Faggioli
Un vescovo italiano del concilio
La figura di Enrico Bartoletti è di rilievo nella storia della Chiesa italiana del postconcilio come segretario [...] – qualunque sia l’ufficio che ricoprono nella Chiesa e nella società»16. Il percorso tracciato dal documento per «la fede oggi la propria «preferenza per una innovazione e non per un semplice restauro»60. In tal direzione vennero a Bartoletti i ...
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societa
società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione,...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...