Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] , in Il cambiamento linguistico, a cura di M. Mancini, Roma, Carocci, pp. 11-88.
Loporcaro, Michele (2006), Fonologia diacronica e sociolinguistica: gli esiti toscani di -sj- e di -ce/i- e l’origine della pronuncia [‘ba:tʃo], «Lingua e stile» 41 ...
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Per isola linguistica si intende una comunità (o un insieme ridotto di comunità geograficamente contigue) in cui sia tradizionalmente in uso una varietà linguistica nettamente diversa da quella praticata [...] economico-sociale circostante che per la peculiarità linguistica (le comunità grecofone del Sud). Dal punto di vista sociolinguistico, si va invece dal carattere regressivo (prossimo all’obsolescenza) della varietà locale rispetto a quella di più ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota [...] fonologica è del tutto subordinata a quella sintattica, assegnando ‘interpretazioni foniche’ ai morfemi generati da quest’ultima. Accanto a tali correnti teoriche si colloca lo sviluppo sociolinguistico, del quale è massimo esponente W. Labov. ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] , per es., dalle analisi raccolte in Frasnedi et al. 2003; Della Corte et al. 2004), valutabili solo in una prospettiva sociolinguistica. Da questo punto di vista, c’è da rilevare che al quadro delle varietà del repertorio tracciato da Berruto (1987 ...
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Con il termine italoamericano ci si riferisce per lo più alla parlata fortemente mista degli emigrati italiani d’America, descritta fin dagli studi di Livingston (1918) e Menarini (1947). Tale parlata [...] comunità italoamericane sono indicativi delle dinamiche in atto nei due decenni a cavallo tra i due secoli. Dagli studi sociolinguistici condotti nelle comunità di New York e di San Francisco (Haller 1993, 1998) risultano notevoli tassi di passaggio ...
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Il modo congiuntivo è uno dei modi del verbo italiano (➔ modi del verbo). Ha quattro tempi: due semplici (il presente e l’imperfetto) e due composti (il passato e il trapassato). Nella tradizione grammaticale, [...] proprio alla costruzione del significato. Se al suo posto si usa l’indicativo, si ottiene una formulazione di registro sociolinguistico più basso, ma il valore della subordinata non cambia:
(6) a. temo che Giovanni è partito
b. rimpiango che ...
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Il termine aspirazione indica una particolare produzione fonetica di un suono occlusivo. Durante l’articolazione di un’occlusiva aspirata, più precisamente al momento del suo rilascio, si ha il passaggio [...] reggino, essa è chiaramente avvertita e costituisce «un fatto pressoché endemico della fascia più conservativa del sistema sociolinguistico» (Falcone 1976: 42); ad es., [ˈkunthu] cuntu «racconto». Anche nel cosentino, in particolar modo nei dialetti ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità [...] di una subarea e una lingua sopraregionale comune. Tale subordinazione geolinguistica comportò ineluttabilmente un correlato sociolinguistico, per cui si giunse nel Settecento all'odierno binomio che contrappone lingua, varietà di prestigio ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] criterio, si vede che diavolo o tegola sono parole attestate già nei primi documenti in volgare di qualsiasi livello sociolinguistico, mentre area, solido, medio o medium sono documentate in epoche diverse (l’ultimo latinismo risale a tempi molto ...
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Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] molteplici sottocodici e i registri pertinenti (Altieri Biagi 1998: 75 e 81).
Va poi considerata la particolare collocazione sociolinguistica di Leonardo. Come hanno osservato Marinoni (1944-1952: vol. 1°, 74-75) e Altieri Biagi (1998: 79), Leonardo ...
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sociolinguistica
sociolinguìstica s. f. [comp. di socio- e linguistica, sul modello dell’ingl. sociolinguistics]. – Settore della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali; delineatosi...