Filologo classico (Amburgo 1845 - Heidelberg 1898); prof. alle univ. di Kiel, Jena, Tubinga, Lipsia, Heidelberg. Fu amico di F. Nietzsche, di cui apprezzò e difese le teorie sulle origini della tragedia. [...] La sua opera Der griechische Roman (1876), che attribuiva alla seconda sofistica (sec. 2º d. C.) l'origine del romanzo greco, per quanto superata dalla scoperta (1893) dei frammenti del Romanzo di Nino (sec. 1º a. C.), rimane importante per l'analisi ...
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LONGO (Λόγγος, Longus)
Bruno Lavagnini
È l'autore del famoso romanzo pastorale Dafni e Cloe. Nulla ci è noto di lui, fuorché il nome. L'epiteto di Sofista, aggiunto al nome in qualche ms., ripete l'origine [...] dal movimento letterario della seconda sofistica, cui indubbiamente l'autore appartiene. Che fosse di Lesbo si può indurre con qualche probabilità. Al sec. III d. C. induce ad assegnarlo la considerazione che una raffinatezza di tecnica e di stile, ...
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Nome dato nella tarda latinità e nel Medioevo ad alcuni componimenti in forma di dialogo, in cui gli interlocutori sostengono tesi opposte intorno a un personaggio o a temi morali e religiosi, ma anche [...] convenzionali e persino scherzosi. Il genere ha le sue origini prima nella sofistica e poi nella diatriba e nelle controversiae della retorica scolastica latina. ...
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In senso generale, errore o incertezza che risulta dall’uso di termini equivoci. In questa accezione il termine viene usato da Aristotele (Elenchi sofistici, cap. 4) per segnalare specificamente l’ambiguità [...] verbale che sta alla base di ogni argomentazione sofistica. Ancora in senso generale viene inteso da Sesto Empirico (Schizzi pirroniani, II 256) come parola che significa nello stesso tempo due o più cose. Nella filosofia moderna, il termine viene ...
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Storico italiano della filosofia antica (Siracusa 1921 - Firenze 2010); prof. dapprima nelle univ. di Bari e Bologna, poi (1965-91) nell'univ. di Firenze; presidente dell'Accademia toscana di scienze e [...] " e del Museo e istituto fiorentino di preistoria. Ha studiato il rapporto tra l'insegnamento socratico e la sofistica (I sofisti e Socrate, 1961), estendendo poi i suoi interessi a Platone (di cui ha tradotto numerosi dialoghi), allo stoicismo ...
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OMONOIA (῾Ομόνοια; sulle monete più tarde anche ῾Ομόνυα; lat. Homonòia)
A. Bisi
Personificazione della concordia sulle monete ellenistiche e di età imperiale romana.
Il concetto di O. quale universale [...] comunità fra gli uomini, sorto in forma di assioma metafisico nell'età della sofistica (VI sec. a. C.) diviene con Aristotele (Etica Nic., viii, 1, 1155) il presupposto spirituale di ogni κοινωνία, il vincolo che garantisce la comunità statale basata ...
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SENIADE (Ξενιάδης, Xeniădes) di Corinto
Guido Calogero
Pensatore greco, noto soltanto attraverso qualche accenno di Sesto Empirico. Risultando da tali accenni che le sue dottrine erano note a Democrito [...] e che per certi aspetti si accostavano a motivi, più o meno eleatizzanti, dell'età sofistica, S. viene di solito considerato come un sofista di tendenza eleatizzante, vissuto nel sec. V a. C., o tra il V e il IV.
Il principale dei passi di Sesto ...
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Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico.
Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto [...] razionale della verità, l. è la ragione che determina il mondo e la legge in cui essa si esprime (Eraclito). Nella sofistica l’elemento verbale del l. assorbe in sé l’altro: il l. è il «discorso» come strumento di vittoria nella lotta oratoria e ...
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PALATINUS
P. Moreno
La personificazione del colle Palatino (v. roma) appare in alcuni rilievi della seconda metà del II sec. d. C. che rappresentano il ritrovamento dei gemelli con la lupa, da parte [...] dei pastori, nella grotta del Lupercale. Nel clima di rievocazioni erudite della seconda sofistica anche l'iconografia delle storie delle origini romane ha infatti particolare fortuna e si arricchisce di personaggi esornativi o simbolici, tra i quali ...
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Sofista, che insieme con Polo appare come personaggio del Gorgia platonico. Quantunque non ci sia noto se non attraverso questo dialogo, non v'è ragione di ritenerlo figura inventata da Platone. Egli è [...] rappresentato, al pari di Trasimaco nella Repubblica, come sostenitore delle più audaci vedute della sofistica circa il problema politico-morale. Non c'è vera legge etica che debba limitare la tendenza naturale alla soddisfazione: il "giusto" è solo ...
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sofistica
sofìstica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. sofistico (cfr. lat. tardo sophistĭce, gr. σοϕιστική, sottint. τέχνη «arte, scienza»)]. – 1. Movimento filosofico, e più ampiamente etico e culturale, affermatosi nella Grecia antica,...
sofista
s. m. e f. [dal lat. sophista, gr. σοϕιστής, der. di σοϕίξεσϑαι; v. sofisma] (pl. -i). – 1. Filosofo appartenente alla scuola sofistica presocratica (v. sofistica): Gorgia e Protagora furono i più celebri sofisti. Nelle università...