I' vegno il giorno a te infinite volte
Mario Pazzaglia
Sonetto (abba abba; cde edc) di Guido Cavalcanti a D., come attestano sia, esplicitamente, il cod. Mezzabarba, sia, nella restante tradizione (Chigiano [...] , facendolo coincidere con l'amicizia di D. con Forese e la sua comitiva.
La critica ha, per lo più, intravisto nel sonetto il primo manifestarsi di un dissidio letterario e insieme ideologico fra i due poeti, accentuando or l'uno or l'altro dei due ...
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Cortigiana e poetessa (Venezia 1546 - ivi 1591), celebratissima per bellezza e per ingegno e cultura. Fu in corrispondenza con principi, cardinali, letterati e artisti che frequentarono la sua casa (ove, [...] là accenti personali, quasi sempre dettati da una contemplazione della natura nella quale la F. ama proiettare la sua malinconia. Alcuni sonetti (meno di venti) sono sparsi nelle raccolte del tempo: due di essi sono dedicati a Enrico III. Notevoli le ...
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Poeta sloveno (Vrba, Alta Carniola, 1800 - Kranj 1849); dotato di un fine senso artistico piegò la lingua alle più severe esigenze d'arte ed elevò la poesia slovena, fino allora di gusto provinciale e [...] retrivo, a un notevole grado di perfezione. Fra le sue poesie, oltre alla bellissima collana di sonetti (Sonetni venec, 1834), ispirati al dolce stil novo e a Petrarca, si ricordano il poemetto Krst pri Savici ("Il battesimo presso la Savica", 1836) ...
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Auriti, Marino. – Artista italiano naturalizzato statunitense (Guardiagrele, Chieti, 1891 - Kenneth Square, Pennsylvania, 1980). Appassionato fin dall’adolescenza alla meccanica e all’architettura, alla [...] con la famiglia in Brasile per sfuggire alle persecuzioni del regime fascista contro cui aveva pubblicato una raccolta di sonetti ironici, stabilendosi quindi nel 1938 nel Sud-est della Pennsylvania. Qui, in un garage che egli stesso aveva costruito ...
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MAZZA, Angelo
Marco Catucci
– Nacque a Parma il 16 nov. 1741, ultimo dei ventiquattro figli di Orazio e di Rosa Benelani. Nel 1753, alla morte del padre, entrò nel collegio di Reggio Emilia, dove ebbe [...] nazionale delle opere di G. Carducci, XV, Lirica e storia nei secoli XVII e XVIII, Bologna 1936, pp. 196-213; G. Micheli, Il sonetto di A. M. e l’ode di Vincenzo Mistrali, in Aurea Parma, XXIV (1940), pp. 123-134; B. Croce, Verseggiatori del grave e ...
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FRANCO, Matteo
Franco Pignatti
Matteo di Franco di Brando Della Badessa nacque a Firenze nel 1448 da famiglia modesta ma di origini assai antiche, al cui cognome rinunciò optando secondo l'uso per il [...] ined. di M. F. (1447-1494), in Studi offerti a R. Ridolfi, Firenze 1973, pp. 369-375; F. Brambilla Ageno, Per l'ediz. dei sonetti di M. F. e di L. Pulci, in Tra latino e volgare. Per C. Dionisotti, I, Padova 1974, pp. 183-210; P. Orvieto, Pulci ...
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CORSI, Iacopo
Giovanni Parenti
Di famiglia, se non fiorentina, certamente toscana, fu poeta e applaudito improvvisatore in diversi ambienti e in varie corti nella seconda metà del sec. XV.
Fratello [...] lo scrivere contro i potenti: "non far de Ludovico più trascorso, / che un dì ne andresti a desinar col Corso!" (A. Cammelli, I sonetti faceti... secondo l'autografo ambrosiano, a cura di E. Pèrcopo, Napoli 1908, pp. 202 s.; sul C. vedi anche p. XXIV ...
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Letterato italiano (Alberino, Molinella, 1856 - Collegigliato, Pistoia, 1905); discepolo prediletto del Carducci, lo coadiuvò nell'insegnamento universitario e negli studî (edizione critica e commento [...] , 1885; Secondo libro dei Bordatini, 1886 e Nuovi versi, 1888; opere rifuse in Versi raccolti ed ordinati, 1892; Sonetti, 1901: in cui sono raccolti Maggio, 1893, e Primavera fiorentina, 1900) rivela un'eccezionale capacità nell'assorbire - in ...
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CENNE (Bencivenne) della Chitarra
Pasquale Stoppelli
Di origine aretina, nacque, quasi certamente, nella seconda metà del sec. XIII. Fu giullare, come appare dall'appellativo antonomastico che si riferisce [...] è sempre citato in codici e documenti. Di lui non si sa nient'altro oltre al fatto che fu l'autore di una corona di sonetti che contrappunta per le rime quella dei mesi di Folgore da San Gimignano, e che morì tra il 1322 e il 1336. In un documento ...
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moco
Bruno Bernabei
. È propriamente un legume senza pregio (cfr. Castellani, Nuovi testi, glossario: sub v. mocato, " una specie di vecce "), usato per foraggio, e fino a tutto il Trecento significò [...] figuratamente " cosa di nessun valore ", " inezia ".
D. se ne avvale eccezionalmente, secondo l'uso traslato, in uno dei sonetti a Dante da Maiano (Rime XLII 6 di saver ver voi ho men d'un moco), per esprimere, con un'immagine realistica, come la ...
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