FILIPPO da Messina
Margherita Spampinato Beretta
Nulla si conosce di F., cui il codice Laurenziano Rediano 9 attribuisce solo il sonetto "Oi Siri Deo, con forte fu lo punto", B1 412, preceduto dalla [...] le quali valgano le indicazioni di R. Antonelli in Giacomo da Lentini, Poesie, Roma 1979, p. 282.
Per l'edizione critica dei sonetti "Oi Siri Deo" e "Voria c'al dio d'Amor", oltre che all'edizione di S. Santangelo nel volume Le tenzoni poetiche nella ...
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CATTANEO, Simonetta
Nicolò Mineo
Nata a Genova nell’anno 1453 da Gaspare e da Cattocchia di Marco Spinola, fu maritata giovanissima, intorno all’agosto del 1468, per la mediazione del signore di Piombino [...] , a cura di I. Del Lungo, Firenze 1867); da Bernardo Pulci, nell’elegia De obitu divae Simonettae e nel sonetto La diva Simonetta a Julian de’ Medici; da Piero Dovizi da Bibbiena nell’elegia Heulogium in Simonettam puellam formosissimam morientem ...
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ancidere
Enrico Malato
Verbo della tradizione poetica, preferito alla forma ‛ uccidere ' nella Commedia - in cui solo due volte si incontra la seconda forma - e altrove, sempre in verso, con precisa [...] stilistica: ciò che appare evidentissimo in due luoghi della Vita Nuova (XIV e XV) in cui si trova usato a. nei sonetti e ‛ uccidere ' nel preambolo e nel commento in prosa di questi. Nessuna differenza di significato vi era comunque tra le due ...
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Scrittore croato (Vrbanj, isola di Lesina, 1867 - Spalato 1949); fu ambasciatore a Madrid e a Washington (1918-27). Sensibile al modello carducciano, nella sua poesia cercò di fondere la metrica classica [...] "Voci dal Mare Adriatico", 1891; Valovi misli i čuvstvava "Onde di pensieri e di sentimenti", 1903; Sutonski soneti "Sonetti crepuscolari", 1904). Dalla storia romana trae argomento la sua trilogia drammatica Finis reipublicae (1902-11), mentre altri ...
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Librettista di opera (Livorno 1863 - ivi 1934), figlio del letterato Ottaviano. Scrisse molti libretti per P. Mascagni: fra gli altri, quello della Cavalleria rusticana (in collab. con G. Menasci, 1890) [...] e di Nerone (1935). n Il fratello Dino (Livorno 1868 - ivi 1918) fu poeta in vernacolo livornese con lo pseudonimo di Cangillo (Cor pepe e cor sale; Na firza di sonetti, entrambi post., 1922). ...
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GIANNI, Lapo
Mario Pelaez
Poeta fiorentino che pare si possa identificare col notaio Ser Lapo di Giovanni Ricevuti, di cui si conservano parecchi rogiti che vanno dal 1298 al 1321. A ogni modo è certo [...] dell'uno e dell'altro. Si hanno di lui undici ballate, cinque canzoni e un sonetto, tutte composizioni amorose, i cui pregi fanno collocare Lapo fra i migliori poeti del dolce stil novo.
Ediz.: E. Lamma, Rime di L. G. rivedute sui codici e su le ...
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MANDRÉ, Pietro
Stefano Miccolis
Nacque a Roma il 9 ott. 1858 da Augusto e da Lucilla Andreucci.
Nella lettera divenuta prefazione alle Poesie di un proletario del M. (Roma 1892), Antonio Labriola lo [...] "nato nell'Umbria", e probabilmente uno o ambedue i genitori dovevano essere originari di quella regione. In uno dei Sonetti (Rimembranze di autunno), "pubblicati dagli amici" quando già il M. era ricoverato all'ospizio romano di S. Michele, in ...
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FABBRI, Filippo Ortensio
Lucinda Spera
Non si hanno notizie biografiche precise di questo letterato, assiduo frequentatore dell'ambiente culturale formatosi nel primo Settecento intorno alla corte pontificia. [...] V delle stesse Rime (s.d. ma 1717, pp. 39-71).
Si tratta di un corpus di non grande originalità. I componimenti (tutti sonetti tranne una canzone ed un'egloga) sono per lo più legati al tema dell'amore e dell'encomio di personaggi famosi o cari all ...
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Amico di Dante
Marcello Aurigemma
Nome attribuito per convenzione ormai diffusa all'autore non identificato in modo preciso (anche se il Barbi e il Di Benedetto hanno indicato, raccogliendo scarsi consensi, [...] il comune approdo, interessante soltanto sotto il profilo culturale, di lui e di D. a certe fonti, come ad esempio avviene nel sonetto L, dove appaiono i versi " che esse serpente e sete malfacia / lui ed a' suoi come Lucan li noma ", i quali ci ...
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Dante, i' ho preso l'abito di doglia
Vincenzo Pernicone
. Questo sonetto (Rime XCVIII) fu indirizzato da Cino da Pistoia a D. che non sappiamo se rispose con un altro sonetto. Si trova in uno dei codici [...] ha osservato giustamente che non è conciliabile con essa la posizione più arretrata assegnata nel medesimo libro V all'altro sonetto di Cino in corrispondenza con D.: Novellamente Amor mi giura e dice. Il Contini, inoltre, ritiene che da un elemento ...
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