Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] secolo d.C. ‹v› e ‹b› venivano entrambi realizzati come [v], mentre prima di quel periodo entrambi corrispondevano a una fricativa bilabiale sonora [β] (➔ betacismo, sull’uso di ‹b› in luogo di ‹v› o di ‹v› in luogo di ‹b›). Di fatto, a partire dal ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] Inoltre, in alcune colonie gallo-italiane dell’Italia meridionale, come nel gruppo dialettale di Potenza, [k] viene realizzata come fricativa sonora (ad es., nevica [ˈneːvəɣa] e stomaco [ˈstɔːmuɣu] (Rohlfs 1949: §§ 197, 217). Da notare, infine, che ...
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Il nesso ‹-gn-› è il digramma utilizzato per la resa grafica della nasale palatale [ɲ], suono di formazione neolatina (cognato, agnello, dignità, usignolo, ognuno, ecc.), che in posizione intervocalica [...] è sempre intenso: [ɲː]. Il suono riflesso da ‹gn› è biconsonantico, ovvero accosta una occlusiva velare sonora a una nasale dentale, solo nella pronuncia conservativa di ➔ grecismi come gnosi [ˈgnozi] (ma anche, e più correntemente, [ˈɲozi]), [gn] ...
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Le consonanti palatali si realizzano mediante il sollevamento del dorso della lingua verso la volta palatina, nella parte mediana della cavità orale (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di; ➔ [...] di area napoletana).
Il terzo fonema di luogo palatale presente nel sistema consonantico dell’italiano è la nasale sonora [ɲ]. Come tutte le ➔ nasali, [ɲ] è caratterizzata dall’apertura del diaframma rinovelare, mediante lo scostamento del velo ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] tradizionalmente hanno [s] (per cui ca[z]a, co[z]a, su[z]ina sono forme registrabili), la distinzione tra la sonora e la sorda è una caratteristica stabile, nel fiorentino e in altri sistemi fonologici toscani. Al contrario, la /s/ intervocalica è ...
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In fonetica, detto di articolazione ottenuta mediante l’intervento delle parti mobili della mesofaringe o dell’ipofaringe. In tale articolazione il canale della faringe, specialmente nella sua parte mediana, [...] f. sono sconosciute all’italiano, che non possiede consonanti più arretrate delle velari (k, ġ, ṅ). Le fricative f. sorda e sonora si trovano invece in arabo e in altre lingue semitiche e sono indicate rispettivamente con il segno ḥ la sorda e con il ...
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Dodicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
In italiano, come nelle altre lingue la m rappresenta, la nasale bilabiale: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come [...] libero passaggio dell’aria per la cavità nasale (come per n, gn). Le corde vocali vibrano e quindi la m è sonora; ma né questo carattere né l’altro di consonante occlusiva sono così necessari da non poter avere talvolta, in una pronuncia affrettata ...
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sonorità In linguistica, caratteristica dei suoni la cui articolazione è accompagnata dalla vibrazione delle corde vocali (suoni sonori), in contrapposto ai suoni sordi, articolati senza che le corde vocali [...] e in molte altre lingue esiste anche una differenza accessoria, di energia articolatoria: le consonanti sorde sono forti e le sonore sono leni. Si contrappongono così tra loro: le occlusive bilabiali p e b (it. pollo e bollo); le occlusive dentali ...
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Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto).
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio portava il nome di kap e con la forma
rappresentava [...] tempi a indicare la velare sorda ‹k›, essendo rappresentata dal segno C la correlativa sonora ‹ġ›. Quando poi questo segno passò a rappresentare la sorda e per la sonora fu adottato il nuovo segno G, la lettera K scomparve dall’uso, conservandosi ...
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Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] nei casi di [s]tentato, ove il fono [s] è sordo come l’occlusiva [t] seguente e [z]dentato ove il fono [z] è sonoro come l’occlusiva seguente [d]. Può accadere che i foni che in una lingua sono allofoni di uno stesso fonema rappresentino due distinti ...
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sonorano
agg. – Dello stato e del territorio di Sonora, nel Messico nord-occidentale. In partic., regione s., regione zoogeografica che comprende il Guatemala, il Messico, la California e il Texas, costituendo una zona di transizione fra le...