Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] che si trova ad ammettere nessi consonantici un tempo impensabili per l’italiano (il quale prevedeva solo le uscite in sonorante): flirt pseudoserio, shock psichico, snob straordinario, quiz mnemonico (De Mauro 19702: 410-411). L’assenza di processi ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] superflua per il l., al cui posto alfabetico fu introdotta poco dopo la G, modificazione di C, per notare la consonante velare sonora. Nella stessa epoca, dei tre segni che indicavano la consonante sorda, C Q K, l’ultimo, che si usava solo davanti ad ...
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Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso ( c. occlusive o momentanee o esplosive) o semichiuso ( c. semiocclusive o affricate e costrittive o fricative o continue) [...] assumendo l’ufficio di vocali.
Le c. si classificano: a) secondo la presenza o la mancanza di vibrazioni delle corde vocali, in sonore e sorde; b) secondo l’intensità dell’articolazione, in forti, medie e deboli (o anche tenui o leni); c) secondo il ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] di contro a [ˈkaːsa], [ˈnaːso], suffisso -oso [ˈoːso], ecc.), con la differenza che, in questo caso, la «variante sonora è penetrata più profondamente nel tessuto linguistico toscano, e compare in buona parte dei nomi di luogo» (Castellani 2000: 136 ...
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Betacismo (dal greco bētakusmós, all’incirca «il parlare usando il suono corrispondente alla lettera beta») è il processo fonetico in cui un suono fricativo labio-dentale sonoro /v/ o vocale alta posteriore [...] trasformò in un suono fricativo bilabiale [β] (suono presente oggi in spagnolo e in portoghese per le occlusive bilabiali sonore in posizione intervocalica: ad es., spagn. be[β]er «bere»).
Un’ulteriore conferma è riscontrabile nei prestiti latini in ...
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Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Fino almeno al 16° sec. ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura, e fino al 19° sec. ha conservato [...] (per es., invito). Nella fonetica storica italiana, ha avuto notevoli conseguenze l’affinità della v con la bilabiale esplosiva sonora b: nel latino d’età imperiale, infatti, questi due suoni, pur seguitando a distinguersi in principio di parola e ...
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Linguistica
Sesta lettera dell’alfabeto latino. La sua forma, uguale a quella dell’Ϝ maiuscola latina, deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno che era usato per indicare la semivocale [...] ed esclusivamente rappresentato dalla lettera f è una consonante labiodentale spirante sorda, pronunciata (come la corrispondente sonora, v) accostando ai denti superiori il labbro inferiore. Nel sistema fonologico italiano la f può essere ...
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Quindicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma è rimasta pressoché immutata dalla scrittura romana del periodo imperiale fino all’età moderna. La P della scrittura romana più antica differiva [...] come in tutte le altre lingue la consonante esplosiva bilabiale sorda ‹p›, la cui pronuncia, come quella della corrispondente sonora ‹b›, richiede una chiusura e riapertura delle labbra. La p italiana continua regolarmente la p latina in ogni ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] l’intento di sanare le incoerenze dell’➔alfabeto italiano. Se nel Cinquecento Gian Giorgio Trissino proponeva l’uso di ‹ʃ› per la s sonora e di ‹ω› ed ‹ε› per distinguere le varianti aperte di ‹o› ed ‹e› dalle chiuse, ancora nell’Ottocento Policarpo ...
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gorgia toscana
La gorgia è un fenomeno fonetico diffuso nei dialetti toscani (noto anche come spirantizzazione o aspirazione toscana). È un processo di ➔ indebolimento che coinvolge le consonanti ➔ occlusive [...] /d/ e /g/ vige, comunque, il condizionamento operato dal luogo di articolazione: in contesto postvocalico, la presenza di una fricativa sonora o di un’approssimante è molto più frequente per /g/, meno per /d/ e /b/, le quali mostrano un comportamento ...
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sonorano
agg. – Dello stato e del territorio di Sonora, nel Messico nord-occidentale. In partic., regione s., regione zoogeografica che comprende il Guatemala, il Messico, la California e il Texas, costituendo una zona di transizione fra le...