FANOLI (Fanolli), Michele
Clelia Alberici
Nacque a Cittadella (Padova) il 9 luglio 1807 (Cittadella, Arch. parrocchiale, Libro dei battesimi, anni 1799-1818) da Lorenzo e Marianna Venzo. Il padre era [...] nella chiesa di S. Martino di Lupari (Padova; Miotti, 1970-71, p. 105). Il dipinto ovoidale raffigurante Dante e Sordello nel Purgatorio fu eseguito su commissione del conte Antonio Cittadella Vigodarzere (non Andrea come in Fanoli, 1891, p. 7) per ...
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SCODNIK, Irma Melany
Stefania Bartoloni
SCODNIK, Irma Melany. – Nacque a Cremona il 15 marzo 1847 da Francesco Ignazio, nato a Canale d’Isonzo (all’epoca parte della Contea di Gorizia), militare di [...] quello stesso anno, mentre proseguiva l’attività di scrittrice e di opinionista usando all’occorrenza gli pseudonimi Irma, Maria Sordello e Ausonia, giunse la notizia della morte del cognato, a seguito della quale decise di raggiungere la sorella e ...
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valle
Domenico Consoli
In senso proprio indica lo spazio di terreno che è racchiuso fra opposti pendii montani e lungo il quale di solito scorre un torrente o un fiume.
In If XXXII 56 la valle onde [...] di fuori (VII 48). Si richiama a quest'accezione anche l'occorrenza del canto seguente: " Ambo vegnon del grembo di Maria ", / disse Sordello, " a guardia de la valle, / per lo serpente che verrà vie via " (VIII 38).
Altrove il vocabolo è chiamato a ...
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anche (anco)
Freya Anceschi
Le due forme si alternano nel lessico dantesco senza apparente differenziazione di funzione o di significato, in prosa e in poesia, in rima e no, anteposte o posposte agli [...] sotto la Libra, e anche si parte e va ver Lucia; If XXII 31 I' vidi, e anco il cor me n'accapriccia; Pg VIII 43 E Sordello anco: " Or avalliamo ornai / tra le grandi ombre... "; altri esempi in Vn XVI 1, XXI 1, XXII 4, Cv IV VIII 7, If VII 67, XVII ...
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semplice (simplice)
Alessandro Niccoli
Oltre che in Vn III 15, ricorre soltanto nel Convivio e nella Commedia (ma nell'Inferno non è mai presente).
Quale vocabolo del linguaggio dottrinario, è attributo [...] lo più ad attribuire a s. il valore di " sciocco ", " imbelle ", sia perché Enrico II è accusato di viltà da Sordello nel suo Compianto (vv. 17-20), sia perché una manifestazione esteriore di questa mancanza di valore potrebbe esser veduta nel fatto ...
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serpe (serpente)
Domenico Consoli
Le due forme, anche se di ragione etimologica parzialmente diversa, sono adoperate da D. indifferentemente: basti vedere le occorrenze nel c. XXV dell'Inferno.
Nella [...] ).
Quale che sia il significato complessivo del difficile passo (v. VALLETTA dei PRINCIPI), lo serpente (Pg VIII 39) di cui Sordello preannuncia l'arrivo nella valletta dei principi e che poi fugge (v. 107) per l'intervento dei due angeli dalle spade ...
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esclamazione
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nell'espressione concitata di un sentimento, generalmente di dolore, di timore, di gioia, di stupore, d'indignazione, di desiderio, secondo la [...] XIX 115 ss.). Anche l'affetto può indirettamente esprimersi attraverso un'e. in cui prevalga l'apostrofe: O Mantoano; io son Sordello / de la tua terra! (Pg VI 74-75).
L'e. contribuisce talora, accanto all'apostrofe, a dare una particolare enfasi all ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] nel 13° sec. la poesia p.: il più famoso, anche per merito dell’episodio dantesco (Purg. VI), è Sordello, accanto al quale si collocano Lanfranco Cigala, Percivalle Doria, Rambertino Buvalelli ecc. La lirica p. decadde tuttavia rapidamente.
Per ...
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lingua
Lucia Onder
Pier Vincenzo Mengaldo
Pier Vincenzo Mengaldo
In senso proprio, per l'organo della bocca: Cv I I 12 né denti né lingua ha né palato; If XVII 75 Qui distorse la bocca e di fuor trasse [...] indica anche il complesso delle parole e delle locuzioni usate come mezzo di espressione: il " latino ", la lingua nostra, come la definisce Sordello (Pg VII 17; Vn XXV 3); il " volgare italico ", la lingua di sì (Vn XXV 5; anche § 3); Pg XI 98 Così ...
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parlare
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche con altissimo indice di frequenza.
1. Denota genericamente l'atto del " pronunziare parole " con le quali trasmettere ad altri [...] 64); Mentre che sì parlava, ed el trascorse (XXV 34); l'altro dietro a lui parlando sputa (v. 138); Com'ei parlava, e Sordello a sé il trasse (Pg VIII 94); parlando, a dubitar m'hai mosso (Pd VIII 92). A questo tipo appartengono gli esempi di Vn XXI ...
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fregare
v. tr. [lat. frĭcare] (io frégo, tu fréghi, ecc.). – 1. a. Passare più volte la mano o un oggetto condotto dalla mano sulla superficie d’un corpo, premendo con più o meno forza: f. il pavimento con la spazzola; fregarsi gli occhi (per...