DELLA SALA SPADA, Agostino
Maria Baiocchi
Nacque a Calliano (Asti) il 1° maggio 1842, dal cav. Emilio e da donna Caterina Biglione di Viarigi.
La famiglia, originaria di Moncalvo, aveva un tempo il [...] . 364; L. Torre, Scrittori monferrini,Casale Monferrato 1898, p. 151; A. Albertazzi, Il romanzo,Milano 1902, pp. 242, 307; E. Della Sala Spada, Notizie sulla vita e sulle opere di A. D.,in Riv. di storia, arte e archeol. per le prov. di Alessandria e ...
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Zorro
Margherita d’Amico
La più veloce spada dell’immaginario
Chi non ha indossato almeno una volta a carnevale cappello, maschera, mantello e sottili baffi neri, a dimostrazione del fatto che Zorro [...] , porta con sé il fascino del Vecchio Mondo e lo spirito libero dell’America dei tempi andati. Velocissima la sua spada, color della notte il fido cavallo, Zorro unisce ai modi impeccabili una certa ribalda insolenza
Lo spadaccino giustiziere
Zorro ...
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Uomo politico e scrittore (Città della Pieve 1609 - ivi 1670). Prima al servizio del cardinale Spada a Roma, poi (1640) del marchese G. Villa a Torino, fu successivamente viceuditore generale di guerra [...] nell'armata sabauda, governatore di Monteleone e di Capranica; prese infine gli ordini sacri. Celebri le sue poesie giocose raccolte in Poesie e prose (1672). È anche autore di Discorsi accademici e di ...
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Poeta svedese (Strängnäs 1799 - Stoccolma 1839). Formatosi sulla cultura romantica, si affermò fin dalle opere giovanili (Runesvärdet "La spada runica", tragedia, 1820; Runor "Rune", poesie, 1825). Determinante [...] per la sua evoluzione fu un soggiorno in Italia (1827-29), cui si ispirano le brevi liriche e i Sonetti romani, pubblicati in Hesperider (1835), e il volume in prosa e versi Minnen från Södern ("Ricordi ...
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Scrittore francese (Marsiglia 1814 - Parigi 1875), autore di circa novanta opere narrative: romanzi di vita borghese e di cappa e spada, impressioni di viaggio e rievocazioni storiche. Esordì con Une arabesque [...] (1840) e chiuse la sua vita letteraria con La toison d'or (1875). Seguì come giornalista la campagna d'Italia del 1859 (Montebello, Magenta, Marignan. Lettres d'Italie, 1859) ...
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Poeta romeno (Cîmpina, BraŞov, 1911 - Bucarest 1991). Esordì nel 1934 con la raccolta di versi Inimi sub săbii ("Cuori sotto la spada"), caratterizzata da uno stile composito, con influssi parnassiani [...] ed ermetici. La produzione successiva (Ceea ce nu se uită "Quello che non si scorda", 1945; Poeme de pace Şi de luptă "Poemi di pace e di lotta", 1950; Surisul Hiroshimei, 1959, trad. it. Il sorriso di ...
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Letteratura
Dal nome del mantello usato dai cavalieri nel Medioevo e anche in epoche successive, si dicono romanzi di c. e spada quelli che narrano imprese, avventure e amori di cavalieri, soprattutto [...] ambientati nella Francia del 16°-17° secolo.
Tecnica
Strato di materiale impermeabile che viene posto su una struttura muraria e in particolare nell’estradosso e sul rinfianco di archi e volte di ponti, ...
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(gr. Κανάκη) Mitica figlia del re Eolo. Dall’amore incestuoso con il fratello Macareo generò un figlio; Eolo, uditi i vagiti, mandò a C. una spada, con cui C. si uccise. ...
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Commediografo italiano (Genova 1844 - ivi 1935), figlio di Ippolito. È autore di drammi (Giovanni Cappadoce, 1872; Shakespeare, 1876; Luigia La Vaillière, 1878) e di commedie (Occhi d'Argo, 1874; La spada [...] di Damocle, 1876; La duchessina, 1881; La china del vizio, 1881; Raggio di sole, 1881; Falsa traccia, 1888, ecc.). Scrisse anche novelle e due romanzi (Ermanzia, 1879; Mercede, 1888) ...
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Scrittore spagnolo (n. 1534 - m. 1615 circa), oltre a opere di stampo religioso e morale, scrisse una Comedia selvagia (1554) dagli echi celestineschi che, per la sua struttura, prelude alle commedie di [...] cappa e spada. ...
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spada
s. f. [lat. spatha, dal gr. σπάϑη, propr. «spatola», strumento dei tessitori e dei farmacisti]. – 1. Arma bianca non inastata, a lama per lo più lunga (80-120 cm), diritta e appuntita (in ciò differenziandosi dalla sciabola, che ha lama...
spadato
agg. e s. m. [der. di spada], ant. – Armato di spada; in partic., nel sec. 16°, denominazione con cui era indicato, negli eserciti spagnoli, il soldato armato di spadone a due mani.