Drammaturgo spagnolo (n. Malaga 1630 - m. 1676), di scuola calderoniana, autore di commedie d'argomento storico (La mayor constancia de Mucio Escévola, Marco Antonio y Cleopatra), d'intreccio (El socorro [...] de los mantos), satiriche (La dama presidente), e "de figurón", cioè incentrate sulla figura di un protagonista stravagante o ridicolo (Cuando no se aguarda, e Príncipe tonto, una delle migliori del teatro spagnolo). ...
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Attore e capocomico spagnolo (Murcia 1862 - Vigo 1930); nella compagnia di R. Guerrero, ne sposò (1896) la figlia María, con la quale formò la celebre comp. Guerrero-Mendoza, da lui diretta con grande [...] abilità anche imprenditoriale e portata al successo, anche all'estero, nel repertorio classico e moderno, spagnolo e francese. A Madrid recitò al teatro Español e dal 1910 al teatro de la Princesa da lui acquistato. ...
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Narratore e commediografo spagnolo (Madrid 1901 - ivi 1952). Umorista e fautore del fantastico e del paradosso, è noto per alcuni romanzi (¡Espérame en Siberia, vida mía!, 1930) e soprattutto per le commedie [...] con cui contribuì a rinnovare il teatro comico spagnolo: Margarita, Armando y su padre (1931, rifacimento in chiave umoristica di La dame aux camélias); Angelina o El honor de un brigadier (1933, parodia in versi del teatro fin de siècle); Eloísa ...
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Commediografo spagnolo (Quel, Logroño, 1796 - Madrid 1873). Contribuì alla diffusione in Spagna del teatro francese e tedesco, ma le sue opere originali (circa un centinaio), ricche di vivace umorismo [...] e non prive di una certa grazia espressiva, rappresentano un filone di ispirazione tradizionalmente spagnolo in cui gli stessi motivi del teatro romantico vengono messi in caricatura (Todo es farsa en este mundo, 1835; Muérete y verás, 1837, ecc.); ...
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Scrittore e drammaturgo spagnolo (Motril 1903 - Madrid 1996). Fine umorista, autore di racconti (Cuentos inverosímiles, 1924) e di un romanzo (Rosque Six, 1928), ha legato il suo nome al teatro degli anni [...] innocentes (1958); Nunca es tarde (1964); El corazón en la mano (1972). Importante anche il contributo dato al cinema spagnolo, come regista (Eugenia de Montijo, 1944; El crimen de Pepe Conde, 1946; Alhucemas, 1948) e come sceneggiatore (El último ...
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Scrittore e uomo politico spagnolo (Granata 1787 - Madrid 1862). Deputato alle Cortes, fu imprigionato da Ferdinando VIII per le sue idee liberali (1814-20); capo del governo (1822), fu poi in esilio in [...] con una certa libertà; fu fervido ammiratore della lirica di Luis Ponce de León; negò i pregi del teatro classico spagnolo, accogliendo le critiche di I. de Luzán. Alternò, con la commedia di tipo moratiniano, la tragedia alfieriana, neoclassica, di ...
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Drammaturgo spagnolo (Madrid 1866 - ivi 1954), premio Nobel per la letteratura nel 1922. Nella sua opera confluiscono disparate tendenze, fuse in un dialogo arguto e di aristocratica discrezione. Dall'eccellente [...] (1907), che è una delle cose migliori, nata dalla felice combinazione della commedia italiana dell'arte e del tradizionale teatro spagnolo, in una riuscita satira fantastica e simbolica, a La ciudad alegre y confiada (1916), a Pepa Doncel (1928), a ...
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Regista teatrale spagnolo (n. Reus 1951). Artista poliedrico, P. è regista di prosa e d'opera, affascinato dal tema barocco dell'illusione teatrale, fautore di un teatro come luogo di piacere e spazio [...] , B. Brecht, J. Genet, Shakespeare (Al vostr gust, 1983) fecero del teatro libero un simbolo del rinnovamento del teatro spagnolo dopo il franchismo. Attivo in Spagna come in Francia, in Italia (è stato assistente di Strehler al Piccolo Teatro di ...
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spagnolo
spagnòlo (letter. spagnuòlo) agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. a. Della Spagna, stato dell’Europa occid.: la storia, la letteratura s.; i dialetti s.; la dominazione s. in Italia; la cucina s.; il folclore s.; le danze s.; scudo s.,...
spagnola
spagnòla s. f. – Uso sostantivato di febbre spagnola (v. spagnolo, n. 1 c), molto comune in Italia durante e subito dopo la 1a guerra mondiale.