CRASTONE (Crastoni, Craston, Crestone, Crestoni), Giovanni
Lucia Gualdo Rosa
Nacque a Castel San Giovanni presso Piacenza nel secondo decennio del secolo XV.
La data di nascita, approssimativa, si ricava [...] pp. 154, 159) e da Battista Spagnoli detto il Mantovano (Opera omnia, III, Antverpiae 1576, pp. 292 ss.). E tuttavia la massima gloria del C., il Lexicon graeco-latinum, non è opera del tutto originale. Già il Delaruelle aveva creduto di individuarne ...
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COSMA da Matera
Maria De Marco
La scarsezza e la precarietà della documentazione a noi nota relativa a questo agiografo e traduttore dal greco, originario della regione di Matera e attivo intorno alla [...] di Matera, Napoli 1818, pp. 63 s. (che anticipa la vita di C. al sec. IX); F. Novati-A. Monteverdi, Le origini, Milano 1926 Viscardi, Le origini, Milano 1957, pp. 133 s., 457 ss.;D. Norberg, Introduction à l'étude dela versification latine médiévale, ...
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CARLINO, Marco Antonio (Ateneo)
Claudio Mutini
Sull'incertezza che può sussistere circa il nome è lo stesso C. a fornire spiegazioni: in un capitolo della sua opera, La grammatica volgar dell'Atheneo [...] tempo quella fama concessa a grammatici maggiormente dotati di qualità letterarie.
Bibl.: C. Trabalza, Storia della grammatica ital., Bologna 1963, pp. 108 ss.; M. Corti, M. A. A. C. e l'influsso dei grammatici latini sui primi grammatici volgari, in ...
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FRANCIOSINI, Lorenzo
Stefania Del Bravo
, Lorenzo. Sono scarsissimi i dati biografici di questo ispanista e grammatico attivo nella prima metà del XVII secolo; e ciò stupisce, se messo a confronto con [...] tutti coloro che "voglion'imparar la favella toscana".
C'è poi un Compendium facis linguae Italicae, un Italia, in Rass. bibliogr. della letteratura italiana, IV (1896), pp. 249 ss.; B. Croce, Ricerche ispano-italiane, Napoli 1898, II, pp. 24 s ...
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CANINI, Angelo
Roberto Ricciardi
Nacque nel 1521 ad Anghiari (Arezzo), di dove gli provenne l'epiteto "Anglar(i)ensis" che lo designa costantemente nei titoli delle sue opere.
Il C. si dedicò fin dalla [...] a Londra (1660): Disquisitiones in loca aliquot Novi Testamenti obscuriora (in Critici Sacri, VII, London 1660, pp. 211 ss.).
A Parigi il C. tenne pubblico insegnamento (non però all'università o almeno non con un carico ufficiale, come si induce dal ...
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CAFARO, Girolamo (Hieronymus Capharus)
Giovanni Parenti
Nacque a Salerno in data non precisabile, al principio del sec. XVI.
Ecclesiastico e maestro di latino assai reputato, svolse la sua attività a [...] ampliato con aggiunta di esempi nel 1566.
L'opera fu dedicata al C. e, pur non essendo la prima nel suo genere, godette di in Arch. stor. ital., LXXIX(1921), 2, pp. 85 ss.; G. De Crescenzo, Dizionario storico-biografico degli illustri e benemeriti ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] va dall’inizio del regno di Giustiniano (527 d.C.) alla caduta di Costantinopoli (1453): entro questi limiti bracci uguali e con 5 cupole all’incrocio e alle estremità (chiesa dei SS. Apostoli a Costantinopoli, sec. 6°, distrutta nel 1453; S. Marco a ...
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Stato dell’Europa centrale. Confina a N con l’Austria, a NE con l’Ungheria, a SE e a S con la Croazia, a O con l’Italia; si affaccia sul Mar Adriatico per un breve tratto (46 km) a SO.
Il territorio è [...] forte corrente marxista, mentre si manifesta una rinnovata fortuna del simbolismo (C. Vipotnik; J. Udovič). Altri scrittori (A. Gradnik; I. resta dominante nell’area veneta e in Istria (SS. Trinità a Hrastovlje), l’architettura monastica ebbe un ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità [...] nature indéfini, on conçoit que les groupes qu'on en peut former (c'est-à-dire le groupe franco-provençal) ne sauraient être parfaitement finis" simile è il pensiero di Whitney, 1867, p. 373 ss.).
Per di più, proprio nel settore ritenuto il bastione ...
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(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente [...] tradotta.
Bibl.: H. B. Rosén, A textbook of Israeli Hebrew, Chicago-Londra 1962; A. ᾽Eben-Šōšān, Hamillôn heḥādāš, Gerusalemme 1966 ss.; D. Cohen, H. Zafrani, Grammaire de l'hébreu vivant, Parigi 1968; R. Alcalay, Millôn ῾ibrî šallēm, 3 voll., Ramat ...
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c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso greco, ma nello stesso tempo anche la sorda...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...