(gr. ῟Ωραι) Nella mitologia greca, personificazioni divinizzate delle stagioni secondo la tripartizione dell’anno greco che non distingue l’estate dall’autunno. Esiodo le dice figlie di Zeus e di Temi [...] e le chiama Eunomia (disciplina), Dike (giustizia), Eirene (pace); ma gli Ateniesi le chiamavano Tallo, Auxo, Carpo e già in Euripide diventano 4. In età ellenistica variarono gli attributi e il costume ...
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Scrittrice italiana (Ventimiglia 1907 - Sestri Levante 1991). Esordì con il romanzo Disordine (1932), cui seguirono, fra gli altri,Trent'anni (1941), Stagioni (1946), La guerra è stupida (1949), dove una [...] delicata sensibilità femminile si fa eco delle inquietudini morali del nostro tempo. Tra le opere successive: La violenza (1967), Una lunga confessione (1971), Irene muore (1974), La sconosciuta (1978) ...
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Scrittore, saggista e giornalista cubano (n. L’Avana 1955). Protagonista di molti suoi romanzi, quali quelli della tetralogia detta “delle quattro stagioni”, che si compone di Pasado perfecto (1991; trad. [...] it. 2011), Vientos de cuaresma (1994; trad. it. 2011), Máscaras (1997; trad. it. 1997) e Paisaje de otoño (1998; trad. it. 2012), è il tenente Mario Conde, il cui scetticismo consente a P. di scandagliare ...
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Scrittore italiano (Treviso 1895 - ivi 1969). Ufficiale nella prima guerra mondiale (cfr. Giorni di guerra, 1930); legionario di D'Annunzio a Fiume (cfr. Le mie stagioni, 1951); viaggiò molto, specialmente [...] e toni di autentica poesia in prosa hanno anche, in maggiore o minor misura, certe sue narrazioni più distese, dalle citate Mie stagioni a La mia casa di campagna (1958), a La donna del lago (1962) e Attraverso il tempo (1968). Postumo (1969), a cura ...
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Poeta italiano (Genova 1897 - Roma 1972). Le sue liriche (Nuvole su greto, 1933; La tomba verde, 1939; Fuoco bianco, 1950; Canto a due voci, 1954; Consolazioni, 1955; Stagioni a Roma, 1959; Acquivento, [...] , trovando i loro accenti più genuini in un'aura sospesa di memoria, in balenanti visioni di paesaggi (specie marini), ore e stagioni. Autore anche di libri di narrativa (Ritratto di Genova, 1939; Le cugine invidiose, 1946; Andrei l'onesto, 1970), ha ...
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Scrittore e critico italiano (Modena 1911 - Berna 1997), insegnò lingua e letteratura italiana all'univ. di Berna. Oltre a poesie (Foglie, 1938; Recitativi, 1971; Le quattro stagioni, 1973) e divagazioni [...] letterarie (Il mestiere di scrivere, 1962; Vicende e situazioni, 1970; Carte, gli anni zero e uno, 1978), scrisse numerosi saggi critici su Dante, Tasso, Manzoni, ecc. (Il Purgatorio nel complesso della ...
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Poeta lituano (Lasdinehlen, Prussia orient., 1714 - Tollmingkehmen, Prussia orient., 1780). Scrisse racconti e inni religiosi, ma la sua fama si deve a una serie di idillî, Mẽtai ("Le stagioni"), di oltre [...] 3000 versi, in cui D. usa per la prima volta l'esametro al posto dei versetti delle dainos. Il suo esametro però non è quantitativo, ma è basato su sei accenti, sebbene in lituano esistano le opposizioni ...
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Scrittrice danese (Ullerslev 1868 - Copenaghen 1962). Acquistò episodica notorietà come propugnatrice del libero amore, secondo le idee di G. Brandes, con la trilogia di romanzi erotici Kaerlighedens årstider [...] ("Le stagioni dell'amore", 1927-30). Ma l'opera più interessante, anche se incredibilmente prolissa, è l'autobiografia (6 voll., 1941-51), dove rivivono alcune personalità letterarie di fine secolo, da C. e G. Brandes a H. Bang, da H. Drachmann a G. ...
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Scrittore italiano (Parma 1891 - Padova 1968). Volontario nella guerra 1915-18 e decorato al valore. Poeta di un delicato, crepuscolareggiante intimismo (Prigioniere, 1926; In grigiorosa, 1931; In riva [...] all'eternità, 1940; Stagioni, 1955; n. ed., postuma, 1969, a cura di C. Della Corte, comprendente una scelta di tutte le sue poesie); narratore versatile (Giorni di contumacia, 1935; Conte Labia, 1938; Chiara, 1939; Gelsomino, 1939; L'ingaggio, post ...
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Poeta italiano (Fondi 1903 - Roma 1981); collaboratore di varî giornali e riviste, si è anche occupato di arti figurative. Nelle sue poesie, dove sensazioni e memorie si mutano in favolose vicende di paesaggi [...] e stagioni, è evidente l'evoluzione dai modi rarefatti dell'ermetismo (Solstizio, 1933; Proverbi, 1937; Eclisse, 1940; Epigrammi, 1942; ecc.) verso forme più articolate, nelle quali l'analogismo più spinto e un'ispirazione modernamente georgica si ...
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stagionare
v. tr. [der. di stagione] (io stagióno, ecc.). – Conservare un materiale o un prodotto in particolari condizioni ambientali per un determinato periodo di tempo perché acquisti le caratteristiche ottimali per la sua utilizzazione...
stagionatore
stagionatóre s. m. (f. -trice) [der. di stagionare]. – Chi attende nei varî settori industriali alle operazioni relative al processo di stagionatura.