CACCIA, Domenico Gaudenzio Giuseppe
Guido Barberis
Nato a Novara il 27 luglio 1881 da Angelo e da Ottavia Lampugnani, all'età di tredici anni iniziò a lavorare come apprendista libraio presso la Libreria [...] ex allievi delle scuole tipografiche salesiane (nel 1959 - anno in cui egli si ritirò dall'attività imprenditoriale - i dipendenti erano 540). Prima in Italia ad adottare le rotative ad uso editoriale (alternando alla stampa dei Bollettino salesiano ...
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ANTONI, Giovanni Antonio de' (degli)
Nicola Raponi
Fu il più noto ed attivo di una famiglia di tipografi editori e librai milanesi in attività dal 1554 al 1611. Figlio di un omonimo Giovanni Antonio, [...] delle opere edite non è noto: se ne rintracciano un centinaio circa, la maggior parte delle quali stampate per conto degli Antoni da altri tipografi.
L'A. esordì come stampatore nel 1554 con l'editio princeps del Pecorone di Ser Giovanni Fiorentino ...
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Hugo, Victor
Anna Maria Scaiola
Il maestro degli intrecci e dei colpi di scena
La vita dello scrittore francese Victor Hugo ha coinciso, dal 1802 al 1885, con le vicende del secolo. Nelle sue opere, [...] .
Notre-Dame di Parigi è ambientato alla fine del Medioevo, tra l'invenzione di Gutenberg della moderna tecnica tipografica di stampa e la scoperta dell'America. Anche i protagonisti di questo romanzo sono 'miserabili': lo spaventoso mostro Quasimodo ...
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BOLLITO, Oreste
Valerio Castronovo
Nacque a Torino, da Pasquale e da Rosa Truffa, il 17 dic. 1850. Il padre, già direttore della vecchia ditta tipografica Demari, aveva fondato a Torino nel 1842 con [...] , su più moderne basi, l'ampliamento delle lavorazioni dell'azienda, dai caratteri a stampa e dai torchi litografici al macchinario tipografico di ogni genere e alle prime macchine cromolitografiche e accessorie all'industria della carta ...
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CIVITALI, Bartolomeo
Paolo Veneziani
Nacque a Lucca nella prima metà del sec. XV da Giovanni, di famiglia originaria di Cividale del Friuli trasferitasi a Lucca agli inizi del secolo; fu fratello di [...] librario; tanto è vero che si dovette aspettare il 1482 perché un altro libro, da parte di altro tipografo, fosse stampato a Lucca. Da notare peraltro che nell'anno 1482 scadeva il privilegio concesso dal Consiglio generale della Repubblica di ...
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Gutenberg, Johann
Nicola Nosengo
Il padre della stampa
Vissuto in Germania durante il 15° secolo, Johann Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili. Questa tecnologia ha permesso la nascita dell'industria [...] 1450 circa si dedicò a un progetto molto più ambizioso: stampare il libro più diffuso dell'epoca ‒ forse di ogni tempo il primo libro pubblicato era già un capolavoro di arte tipografica. La Bibbia veniva venduta in fogli ripiegati, e successivamente ...
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CARNEFICE, Martinello (Martino)
Mauro De Nichilo
Nato a Napoli nel primo quarto del sec. XV, si sposò con una Candida Forina o de Forina di Napoli, dalla quale ebbe almeno due figli, Vincenzo e Giovanni, [...] più immediata di venditore, ma anche in quella di editore. Fece stampare infatti a sue spese nel 1472 da Sisto Riessinger, pioniere insieme con Gutenberg dell'arte tipografica (che per primo, a quanto risulta, introdusse a Napoli), l'Apparatus ...
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BONARDI, Vincenzo
Alfredo Cioni
Nacque a Parma, ma ebbe in Bologna attività di editore oltreché di negoziante di carta e libri durante il secondo quarto del secolo XVI.
Né il Sorbelli - che tanto diligentemente [...] o suo figlio) che seguitò a lavorare assieme a Marcantonio.
Bibl.: A. Sorbelli, Storia della stampa in Bologna, Bologna s.a., p. 98; Id., Le marche tipografiche bolognesi nel sec. XVI, Milano s.a., p. 30; G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae ...
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Cambiagi, Gaetano
Maurizio Tarantino
Nato a Firenze (1721 o 1725), fu bibliotecario presso la Magliabechiana e la Marucelliana, scrittore di erudizione locale e curatore di importanti edizioni (Giovanni [...] il privilegio decennale richiesto dall’editore, andò così in porto, anche grazie al lavoro tipografico di C.: «la dignità della veste tipografica e della stampa le conferivano l’aspetto di un vero e proprio monumento letterario» (Procacci 1995, p ...
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BRUSCHI, Francesco
Alfredo Cioni
Di questo tipografo, che ebbe bottega in Mantova durante i primi due decenni del Cinquecento, poco si conosce e nulla intorno a lui si è rinvenuto in carte d'archivio. [...] nec metu": Dialogus ad Iulium Medicem. Ma oltre a queste tre edizioni, altre ne stampò il B., la maggior parte delle quali senza note tipografiche. Tra queste: Iter in Narbonensem Galliam Dominae Isabellae Estensis, che è la descrizione del viaggio ...
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tipografia
tipografìa s. f. [comp. di tipo- e -grafia; cfr. tipografo]. – 1. a. Il sistema di stampa diretta, che si esegue mediante una matrice a rilievo, composta manualmente con caratteri mobili, oppure realizzato mediante un procedimento...
stampa
s. f. [der. di stampare]. – 1. a. L’arte e la tecnica di imprimere e riprodurre, in un alto numero di copie, scritti e disegni, mediante opportuni procedimenti, da una matrice in rilievo, in cavo o in piano; il termine si riferisce...