sbroglio /'zbrɔʎo/ s. m. [der. di sbrogliare], non com. - [lo sbrogliare e, anche, il suo risultato] ≈ (non com.) sbratto. ● Espressioni: stanza di sbroglio [locale in cui si mettono mobili e oggetti che [...] momentaneamente non si usano] ≈ ripostiglio, stanza di sbratto. ‖ cantina, soffitta. ...
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living room /'liviŋ rʊm/, it. /'living rum/ locuz. ingl. (propr. "stanza per vivere"), usata in ital. come s. m. - [stanza di dimensioni piuttosto ampie in cui si vive durante il giorno] ≈ soggiorno, [di [...] dimensioni ridotte] tinello ...
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aria /'arja/ s. f. [lat. aëra, accus. alla greca di aer aëris masch., gr. aḗr]. - 1. a. [miscuglio gassoso di azoto che costituisce l'atmosfera terrestre] ≈ (poet.) aere, atmosfera, cielo, (lett.) etere. [...] , dare a. a un abito significa «tenerlo fuori dall’armadio per far passare un odore sgradevole», mentre dare a. a una stanza è talvolta sinon. di aprire la finestra. Con altro valore, talora a. è impiegato quasi come sinon. di niente o nessuno, in ...
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accomodare [dal lat. accommodare] (io accòmodo, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [rimettere in buono stato una cosa rovinata] ≈ (lett.) acconciare, aggiustare, arrangiare, assestare, correggere, raccomodare, (lett.) [...] per le feste, sistemare. 2. [mettere in ordine, rendere pronto all'uso e sim.: a. una stanza] ≈ apprestare, approntare, assettare, ordinare, predisporre, preparare, riassettare, riordinare, risistemare, sistemare, [riferito ai capelli, a una cravatta ...
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forte¹ /'fɔrte/ [lat. fortis]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che ha prestanza fisica] ≈ aitante, forzuto, gagliardo, prestante, robusto, vigoroso. ‖ maschio, muscoloso. ↔ debole, fiacco, fragile, gracile. [...] giovani, dal profumo intenso e dalla vita breve [A. Oriani]; non appena versò il caffè, un aroma penetrante pervase la stanza). Anche il sole può dirsi f., intendendo così caldo,cocente,rovente.
Posizioni - Come per altri agg., anche la posizione di ...
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vuoto /'vwɔto/ (ant. o pop. voto) [lat. volg. ✻vocĭtus, da vacĭtus, part. pass. di un verbo ✻vacēre "vuotare", con la stessa radice di vacuus "vacuo, vuoto"]. - ■ agg. 1. [privo di contenuto, che non contiene [...] e sim.] spopolato. ‖ disponibile. ↔ abitato, occupato, [di città e sim.] popolato. c. [di ambiente chiuso, privo di mobili: la stanza è ancora vuota] ≈ ↑ sgombro. ↔ ammobiliato, arredato. ↑ ingombro. d. [di posto a sedere, su cui non è seduto nessuno ...
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Fabio Rossi
aria. Finestra di approfondimento
Derivati e composti - Così come per acqua, l’interesse principale di a. è, da un lato, l’elevata quantità di comp., dall’altro il notevole impiego in accezioni [...] , dare a. a un abito significa «tenerlo fuori dall’armadio per far passare un odore sgradevole», mentre dare a. a una stanza è talvolta sinon. di aprire la finestra. Con altro valore, talora a. è impiegato quasi come sinon. di niente o nessuno, in ...
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occupare [dal lat. occupare, der. di capĕre "prendere", col pref. ob-] (io òccupo, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [prendere possesso di un luogo con la forza, precludendone l'uso agli altri: o. una piazzaforte] [...] posto di responsabilità] ≈ coprire, ricoprire. 5. a. [riempire un determinato spazio, anche fig.: il tavolo occupa metà della stanza; l'episodio occupa l'intero capitolo] ≈ coprire, ingombrare, (fam.) prendere, ricoprire. b. [essere d'ostacolo a un ...
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risonare /riso'nare/ (o risuonare) v. intr. [dal lat. resonare, der. di sonare "suonare", col pref. re-] (io risuòno, ecc.; fuori d'accento, più com. -uo- che -o-; aus. avere o essere). - 1. a. [di corpi [...] chiusi o aperti, rimandare i suoni ampliandoli, con la prep. di o assol.: il teatro risuonava di applausi; una stanza che risuona troppo] ≈ echeggiare, riecheggiare. 2. a. (estens.) [di suoni e sim., diffondersi producendo echi: un grido risuonò ...
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STANZA (fr. chambre; sp. cuarto; ted. Zimmer; ingl. room)
Bruno Maria Apollonj
Architettura. - Stanza è ogni ambiente definito della casa d'abitazione nel quale, in base a determinati criterî igienici, sia possibile la permanenza e la vita...
STANZA
Mario Pelaez
. Metrica. - Voce della metrica e propriamente elemento della canzone (v.), così chiamato, secondo Dante (De vulg. Eloq., II, ix, 1) perché "dimora capace e ricettacolo di tutta l'arte". Ma fu adoperata dai poeti antichi...