Fabio Rossi
bello. Finestra di approfondimento
Piacere estetico - Tra gli agg. che designano una sensazione di piacere estetico, b. (col suo contr. brutto) è forse quello dall’area semantica più ampia [...] (aperto o chiuso) è spesso definito b.; i sinonimi possibili sono accogliente (più adatto per i luoghi chiusi: una stanza calda e accogliente), ameno (più lett.: vi ravviso o luoghi ameni, recita un’aria della Sonnambula di V. Bellini), gradevole ...
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isolare /izo'lare/ [der. di isola] (io ìsolo, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [separare una persona dal contesto di riferimento impedendole di avere rapporti con gli altri: i. una comunità di immigrati] ≈ emarginare, [...] di non poter trasmettere ad altri corpi le sue modificazioni elettriche, sonore, termiche: i. acusticamente una stanza] ≈ Ⓣ (tecn.) coibentare. ⇓ insonorizzare. ■ isolarsi v. rifl. [vivere in disparte, rinunciare ad avere contatti con gli altri ...
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sbrattare¹ v. tr. [lo stesso etimo di imbrattare, con altro pref.], non com. - 1. [rendere libero da tutto ciò che ingombra o insudicia: s. la tavola, una stanza] ≈ pulire, rassettare, riordinare, (non [...] com.) sbrogliare, sgomberare, (roman.) spicciare. ↔ imbrattare, (fam.) impicciare, sporcare. 2. (fig., non com.) [mandare via una persona non gradita] ≈ [→ SBOLOGNARE (2)] ...
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camerino s. m. [dim. di camera]. - 1. (cinem., teatr.) [stanza riservata agli attori per vestirsi e truccarsi] ≈ spogliatoio. 2. (marin.) [sulle navi, luogo a uno o due posti per gli ufficiali e i sottoufficiali] [...] ≈ cabina. 3. (archit.) [spazio angusto di un appartamento adibito a ospitare utensili per la pulizia] ≈ ripostiglio, sgabuzzino, stanzino. ↓ bugigattolo. ‖ (eufem., fam.) gabinetto, (stanzino da) bagno ...
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Fabio Rossi
lontano. Finestra di approfondimento
Distanza spaziale - Qualcosa o qualcuno può essere lontano nello spazio o nel tempo (e anche in senso estens. o fig.: un lontano parente). Alcuni sinon. [...] e contiguo sono più formali dei tre precedenti e per lo più riferiti a luoghi: udì suonare nove ore all’orologio della stanza contigua (G. Verga). Confinante, il più formale limitrofo e l’ancora meno com. finitimo o il raro contermine sono quasi ...
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trasportare [dal lat. transportare, comp. di trans- "trans-" e portare "portare"] (io traspòrto, ecc.). - ■ v. tr. 1. [muovere da un luogo a un altro, spec. con le prep. a, da del secondo arg.: t. un mobile [...] da una stanza all'altra; t. un ferito all'ospedale] ≈ condurre, portare, spostare, trasferire, [spec. con riferimento a truppe] dislocare, [spec. con riferimento a imputati, detenuti] (burocr.) tradurre, [con la forza, o strusciando per terra la cosa ...
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Fabio Rossi
confusione. Finestra di approfondimento
Disposizione senza ordine di cose o persone - Il concetto di «più cose o persone ammassate senza ordine» è espresso da molti sost., variabili per registro [...] cose disposte disordinatamente: tra i miei libri regna il caos. D’uso assai com., sebbene pop., sono bordello e casino: la sua stanza è sempre un bordello; che casino c’è qui dentro! Decisamente più forte, e d’uso più limitato, è troiaio (letteralm ...
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canile s. m. [der. di cane]. - 1. [piccolo casotto in legno per il cane] ≈ covile, cuccia. 2. (fig., spreg.) [casa o stanza in pessime condizioni] ≈ cimiciaio, covile, porcile, stalla, topaia. ‖ tugurio. ...
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travedere /trave'dere/ [der. di vedere, col pref. tra-] (coniug. come vedere). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. (non com.) [equivocare nel vedere qualcosa] ≈ stravedere, (fam.) vederci doppio, [vedendo quello [...] prenderci. b. [avere passione cieca per qualcuno, con la prep. per: travede per la figlia] ≈ (fam.) essere pazzo, impazzire, stravedere. ■ v. tr. [vedere appena, indistintamente: le tende lasciavano t. l'interno della stanza] ≈ intravedere, scorgere. ...
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STANZA (fr. chambre; sp. cuarto; ted. Zimmer; ingl. room)
Bruno Maria Apollonj
Architettura. - Stanza è ogni ambiente definito della casa d'abitazione nel quale, in base a determinati criterî igienici, sia possibile la permanenza e la vita...
STANZA
Mario Pelaez
. Metrica. - Voce della metrica e propriamente elemento della canzone (v.), così chiamato, secondo Dante (De vulg. Eloq., II, ix, 1) perché "dimora capace e ricettacolo di tutta l'arte". Ma fu adoperata dai poeti antichi...