cenacolo /tʃe'nakolo/ s. m. [dal lat. cenacŭlum, der. di cenare "cenare"; nel sign. 2 dal fr. cénacle]. - 1. (artist., relig.) [per antonomasia, stanza dove Gesù istituì il sacramento dell'eucaristia e, [...] anche, il dipinto che la rappresenta] ≈ ultima cena. 2. (fig.) [raduno di letterati e artisti] ≈ (lett.) accolta, circolo, officina, salotto (letterario) ...
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cielo /'tʃɛlo/ s. m. [lat. caelum; in grafia tarda coelum]. - 1. [la volta emisferica che sembra limitare verso l'alto la nostra visione, di colore azzurro di giorno e scuro di notte] ≈ (lett.) empireo, [...] ; salire al (o in) cielo ≈ dipartire, morire, rendere l'anima (a Dio); volesse il cielo [esclam. per esprimere un desiderio] ≈ magari, piacesse a Dio. 5. (estens.) [parte alta interna di un locale: c. d'una stanza] ≈ soffitto. ⇑ copertura, volta. ...
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ordinare [dal lat. ordinare "mettere in ordine, dare assetto", der. di ordo -dĭnis "ordine"] (io órdino, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [disporre in ordine un insieme di oggetti, di elementi, ecc.: o. i libri, [...] , scombussolare, scompigliare. ↑ mettere a soqquadro. b. [rimettere in ordine un ambiente e sim.: o. la stanza] ≈ accomodare, acconciare, mettere a posto, rassettare, (fam.) rifare, (region.) spicciare. ↔ arruffare, buttare all'aria, disordinare ...
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ordinato agg. [part. pass. di ordinare]. - 1. [che è in ordine: stanza, casa o.] ≈ a posto, assestato, composto, in ordine, rassettato, sistemato, (region.) spicciato. ↔ arruffato, disordinato, (pop.) [...] incasinato, per aria, scombussolato, scompigliato, scomposto, sottosopra. 2. a. [che risponde a un ordine logico, razionale e sim.: esposizione o. dei fatti] ≈ chiaro, coerente, lucido, organico, puntuale, ...
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STANZA (fr. chambre; sp. cuarto; ted. Zimmer; ingl. room)
Bruno Maria Apollonj
Architettura. - Stanza è ogni ambiente definito della casa d'abitazione nel quale, in base a determinati criterî igienici, sia possibile la permanenza e la vita...
STANZA
Mario Pelaez
. Metrica. - Voce della metrica e propriamente elemento della canzone (v.), così chiamato, secondo Dante (De vulg. Eloq., II, ix, 1) perché "dimora capace e ricettacolo di tutta l'arte". Ma fu adoperata dai poeti antichi...