Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] d’Oriente i maestri veneziani lavorassero in Siria o in Palestina.
Mondo islamico e Oriente
Superbe lampade da moschea e statodi ossidazione del metallo dell’ossido, oppure composti colorati o incolori, sotto forma di particelle di dimensioni ...
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Chimico e uomo politico israeliano (Motyl´, Pinsk, 1874 - Rehovot 1952). Lettore di chimica nelle univ. di Ginevra (1900-03) e di Manchester (1903-16), poi (1916-19) direttore dei laboratorî dell'ammiragliato [...] in favore dell'insediamento degli Ebrei in Palestina; fu poi presidente dell'organizzazione sionistica (1920) e della Jewish Agency (1929). È stato presidente dello Statodi Israele (1948-52). Ha lasciato un libro di memorie (Trial and error, 1949). ...
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La civilta islamica: teoria fisica, metodo sperimentale e conoscenza approssimata. Tecnologia della chimica
Ahmad Y. al-Hassan
Tecnologia della chimica
Le fonti sulla tecnologia chimica araba
Le origini [...] fuoco). Prendi una quantità di due terzi di salnitro e un terzo di ceneri di legno, che siano stati accuratamente polverizzate e metti la il quale era nato in Palestina, apprendiamo che alcune delle abitudini alimentari di cui egli stesso fece ...
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statere
statère s. m. [dal lat. tardo stater -eris, gr. στατήρ -ῆρος; cfr. stadera]. – 1. Nella Grecia antica, l’insieme dei due pesi che, posti sui due piatti della bilancia, ne determinavano l’equilibrio: equivalevano a un didramma, ossia...
Nakba (nakba) s. f. Nome con cui, nella storiografia araba contemporanea, si indica l’esodo forzato di circa 700.000 arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana del 1948 e della guerra civile...