Società segreta della prima metà del 19° secolo. Sorse in Italia meridionale durante il regno di Gioacchino Murat (tra il 1807 e il 1812), probabilmente come scisma interno alla massoneria, divenuta ormai [...] Dopo il 1815 si diffuse anche in Sicilia e nello Stato Pontificio e, attraverso la Romagna, venne a contatto con le ai governi assoluti e di tendere alla concessione di uno statuto; successivamente (1818) emerse l’esigenza repubblicana e un vago ...
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Storico italiano (Castellammare di Stabia 1917 - Roma 2009). Prof. univ. dal 1961, ha insegnato nelle univ. di Padova, Salerno (di cui è stato anche rettore) e dal 1974 al 1987 in quella di Roma. Si è [...] ; Tempo religioso e tempo storico. Saggi e note di storia sociale e religiosa dal Medioevo all'età contemporanea, 3 voll., 1987- Sturzo e direttore delle Edizioni di storia e letteratura, è stato senatore della DC (1987-92) e deputato dello stesso ...
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Rivoluzionario russo (Mosca 1793 - Pietroburgo 1826), uno degli artefici dell'insurrezione dei decabristi. Combatté contro Napoleone (1812-14), rientrando in patria dall'Occidente con idee chiaramente [...] Slavi riuniti"). Consegnò il suo programma politico e sociale in Russkaja pravda ("La legge russa", 1824), dove delineò quella che avrebbe dovuto essere l'organizzazione dello stato russo dopo la rivoluzione: una repubblica con rigida divisione dei ...
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Uomo politico austriaco (Vienna 1876 - Pernitz, Berndorf, 1932), sacerdote (1899) a Vienna, dove si laureò in teologia; dal 1908 prof. di teologia morale nell'univ. di Salisburgo. Chiamato (1917) all'univ. [...] (1919), acquistò una posizione dominante nel partito cristiano-sociale, che lo elesse a suo presidente (1921). lui si deve anche l'indirizzo autoritario impresso allo stato austriaco, in netta opposizione alle correnti socialdemocratiche. Fu ...
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Prete e guerrigliero (Bogotá 1929 - Cúcuta 1966). Ordinato prete nel 1952, studiò sociologia a Lovanio e a Parigi, dove si laureò nel 1958. Fondatore e decano della facoltà di sociologia dell'univ. di [...] posizioni di sinistra. Di fronte alla gravità dei problemi sociali del suo paese e alla durezza della repressione governativa, con la gerarchia ecclesiastica, chiese la riduzione allo stato laicale, pur continuando a considerarsi prete. Nell'ott ...
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Uomo politico e pubblicista tedesco (Störmthal, Lipsia, 1860 - Travemünde, Lubecca, 1919). Assertore di un programma di riforme sociali nel quadro dello stato monarchico, volle contrastare la propaganda [...] socialdemocratica, prima tentando di trasformare il movimento cristiano-sociale in un partito conservatore, poi fondando (1896) il Nationalsozialer Verein. Influenzato dal pensiero politico di M. Weber, N. fu deputato al Reichstag (1907-18), prese ...
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Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da [...] misura, mezzo di scambio anonimo e impersonale) e in altri contesti sociali. Alcuni tipi di m., quali i grandi dischi di pietra di per forza di legge e trae il suo valore dall’autorità dello Stato. E ciò non si può negare, dato che l’esperienza prova ...
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Comune del Piemonte (130,01 km2 con 869.312 ab. al censimento del 2011, divenuti 857.910 secondo rilevamenti ISTAT del 2020, detti Torinesi), città metropolitana e capoluogo di regione. Sorge alla confluenza [...] un governo pentapartito (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI), diretto dal socialista G. Cardetti fino al 1987 e poi da M. Magnani Noja, il 5%, la Lega Nord il 2,5%.
Nel 2011 è stato eletto sindaco P. Fassino del PD (Partito Democratico), che ha costituito ...
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Comune della Toscana (102,3 km2 con 358.079 al censimento 2011, divenuti 366.927 secondo rilevamenti ISTAT del 2020), città metropolitana e capoluogo della regione, situato a un’altezza media di 50 m [...] al 39,9%, la DC al 26,5%, il PSI al 12,3%, era stata formata una giunta composta da comunisti, socialisti, socialdemocratici e liberali guidata dal socialista Massimo Bogianckino, sostituito poi dal collega di partito Giorgio Morales nel 1989. Questi ...
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Unione fisica, morale e legale dell’uomo (marito) e della donna (moglie) in completa comunità di vita, al fine di fondare la famiglia e perpetuare la specie.
Antropologia
Se inteso nella sua definizione [...] passaggio, per lo più definitivo, di un individuo da un gruppo sociale (clan, lignaggio, villaggio) a un altro. Si parla allora di per l’uomo e 16 per la donna. In altri casi, invece, è stato fissato un limite unico per l’uomo e la donna: 16 anni in ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio grammaticale: complemento di stato in luogo;...
sociale
agg. [dal lat. socialis, der. di socius, v. socio]. – 1. a. Che vive in società: l’uomo è un animale sociale. Per estens., in zoologia ed etologia, il termine qualifica le relazioni tra individui della stessa specie, che si concretano...