Scrittore tedesco (Frankenau, Kassel, 1892 - Muralto, Canton Ticino, 1974). Medico, come sanitario di bordo e poi come giornalista ha viaggiato moltissimo, acquisendo la persuasione dell'inessenzialità [...] Sicht e Sprung nach Osten, 1928). Nel 1936 da Berlino si trasferì a New York, dove, assunta la cittadinanza statunitense, esercitò la professione di psichiatra. Nel 1916 fu tra i fondatori e propagatori del dadaismo. In spirito primitivistico proprio ...
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(App. III, I, p. 539)
Storico delle religioni e romanziere rumeno, morto a Chicago il 22 aprile 1986.
Trasferitosi a Parigi, pubblicò alcune delle sue opere più note e consolidò tutte le sue categorie [...] : homo religiosus, homo symbolicus, ierofania, archetipi, axis mundi. Nel 1956 passò all'università di Chicago. L'ambiente statunitense gli fu favorevole: si andavano moltiplicando in quegli anni i dipartimenti di studi religiosi e molte opere di E ...
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Cooper, James Fenimore
Gianna Marrone
Il fondatore del genere western
Tutti hanno letto nei fumetti o hanno visto al cinema vicende in cui i Pellirosse combattono contro i soldati bianchi, oppure assaltano [...] storie derivano da un particolare filone della letteratura ottocentesca, il western, che ha come padre fondatore lo scrittore statunitense James Fenimore Cooper
Vita di frontiera
James Fenimore Cooper, nato nel 1789 a Burlington, nel New Jersey ...
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Stato federale, esteso per la massima parte nell’America Settentrionale, salvo una piccola porzione nell’America Centrale, oltre l’Istmo di Tehuantepec. I confini con gli USA, a N, e con il Guatemala e [...] dalla fine del Cretaceo; da corrugamenti e fratture fuoriuscì il magma che spesso ricopre i depositi mesozoici. Tra la frontiera statunitense e il 22° di latitudine N l’altopiano è arido o semiarido; dossi e rilievi calcarei sono separati da spessi ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] ha dovuto conquistarsela a caro prezzo, e nemmeno può darla per acquisita una volta per tutte. Se, infatti, la cultura statunitense del secondo dopoguerra si è diffusa su scala globale pervadendo ogni angolo del pianeta, di converso è stata invasa da ...
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Filosofia
Movimento filosofico tendente a rivalutare l’esistenza obiettiva del reale, soprattutto contro il soggettivismo della filosofia idealistica. Come movimento filosofico il n. sorse tra la fine [...] singole posizioni e le interpretazioni dei due termini del rapporto, così come complesse furono le relazioni tra n. inglese e n. statunitense, maggiormente legato il primo (specie con Moore) alle tesi di filosofi come F. Brentano e A. Meinong. Il n ...
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Sherriff, Robert Cedric
Patrick McGilligan
Commediografo, romanziere e sceneggiatore televisivo e cinematografico inglese, nato a Kingston-on-Thames (Surrey) il 6 giugno 1896 e morto a Londra il 13 [...] 's end, il cui successo non venne eguagliato da nessun'altra delle sue pièces, S. si impose nel cinema inglese e statunitense come autore di una serie di pregevoli sceneggiature (spesso scritte in collaborazione, tra cui vari adattamenti di sue opere ...
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Scrittore australiano (n. Sydney 1935). Ha profuso le sue doti di narratore fluido, dall'ampia gamma espressiva, in una copiosissima produzione che gli ha garantito indiscussa popolarità. In molti dei [...] individuali e collettive: esemplare, in tal senso, Schindler's ark (1982), più noto con il titolo dell'edizione statunitense Schindler's list (1982; trad. it. 1985), ricostruzione di un episodio della persecuzione degli ebrei nella Germania nazista ...
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Pseudonimo dello scrittore austriaco Hans Bekessy (Budapest 1911 - Locarno 1977). Giornalista, successivamente, a Vienna, a Ginevra, negli USA, da ultimo a Monaco, fu autore di romanzi di facile lettura [...] Im Namen des Teufels (1956); Ilona (1960); Die Mission (1965); Das Netz (1970); Palazzo (1975). Fra i libri di attualità: Unsere Liebesaffaire mit Deutschland (1952), Der Tod in Texas (sull'assassinio del presidente statunitense J. F. Kennedy, 1964). ...
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Critico letterario (New York 1875 - ivi 1939), prof. di letteratura comparata alla Columbia University (1899-1911). Ai primi studî d'impostazione classica (History of literary criticism in the Renaissance, [...] Fu tra i fondatori della casa editrice Harcourt-Brace (1919) e ricoprì la carica di presidente della National Association for the Advancement of Colored People, la prima organizzazione statunitense a battersi per i diritti civili degli afroamericani. ...
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statunitense
statunitènse agg. e s. m. e f. – Degli Stati Uniti d’America: la confederazione s.; il governo federale s.; la politica, l’economia s.; come sost., abitante, nativo, originario degli Stati Uniti d’America.
pragmatismo (o prammatismo) s. m. [dall’ingl. pragmatism, der. del gr. πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»]. – 1. Termine introdotto dal filosofo statunitense Ch. S. Peirce (1839-1914) per caratterizzare la propria concezione analitica del linguaggio...