inchinare
Riccardo Ambrosini
Col valore di " piegare il corpo " il verbo è attestato in Pg IX 11, ove non si trascurerà la ripresa del verbo non composto ‛ chinare ' (v.) dal v. 9: e 'l terzo [passo] [...] lanchina, risolto in la 'nchina (ediz. Favati, p. 313).
Significato affine a questo ha il pronominale ‛ inchinarsi ' in Pg XXI 130: Stazio già s'inchinava ad abbracciar li piedi al mio dottor, ma el li disse: " Frate, / non far... ". / Ed ei surgendo ...
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ruere
Letterio Cassata
Latinismo (cfr. Ep VI 15 e 19, Eg I 22), che ricorre due volte, in rima.
Nella similitudine di Pd XXX 82 (Non è fantin che sì sùbito rua / col volto verso il latte...) L. Venturi [...] si ricordò anche di Aen. X 811, dove Enea ammonisce l'imprudente Lauso: " Quo moriture ruis maioraque viribus audes? ". Stazio, che è qui la fonte principale di D., accenna appena all'irrisione dei Tebani (VIII 225-226 " nunc funera rident ...
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consolazione
Bruna Cordati Martinelli
. Il termine è caratteristico del linguaggio prosastico, e appare solo in Convivio: in due casi (II X 3, IV XIII 13) è traduzione del titolo dell'opera di Boezio; [...] concreto, sì come cotidianamente dicemo, mostrando l'amico, ‛ vedi l'amistade mia ', e 'l padre dice al figlio amor mio '. Il passo è traduzione letterale da Stazio (" o rerum et patriae solamen ademptae ", Theb. V 609), esplicitamente ricordato. ...
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Poeta inglese (Londra 1688 - Twickenham, Middlesex, 1744). Poeta tra i maggiori del suo tempo, nelle opere di P. lo spirito classico della poesia inglese giunse all'apice. Della poesia, che ha per argomento [...] dei classici, gli mancò la vera disciplina di uno studioso. Apprese da sé l'arte della versificazione, traducendo Ovidio e Stazio, adattando il Chaucer a imitazione delle Fables del Dryden, studiando il Dryden stesso e il Sandys e cimentandosi con la ...
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sangue
Alessandro Niccoli
Ricorre in tutte le opere meno che nella Vita Nuova, con il significato e in usi estensivi tuttora comuni; due esempi nel Fiore, nessuno nel Detto.
In Pg V 74 Iacopo del Cassero, [...] Animal. III 3, Canon I I IV 2) D. si collega nel lungo discorso sull'origine dell'anima umana posto in bocca a Stazio (Pg XXV 34 ss.): Sangue perfetto (v. 37) è quello che, uscito dal fegato e depurato delle superfluità acquose, si raccoglie nel ...
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giganti
Giorgio Padoan
Figli di Gea, nati dal sangue di Urano (per vari mitografi dal sangue dei titani), i g. furono generati per vendicare i titani rinchiusi da Zeus nel Tartaro. Mostri dalla forma [...] nel Tartaro: cfr. in particolare, tra gli autori più cari a D., Virgilio (Aen. VI 580-584), Lucano (Phars. VI 665), Stazio (Theb. IV 534, vici 42). Oltre a Eurimedonte, i mitografi greco-bizantini citano i nomi di altri trentatré dei circa cento g ...
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Luca, santo
Gian Roberto Sarolli
Evangelista, compagno e amico di s. Paolo, come leggesi nelle epistole paoline - " Salutat vos Lucas, medicus carissimus " (Coloss. 4, 14); " Lucas est mecum solus " [...] bellissimo passo del Vangelo di L. (24, 13-53), ma anche la reductio ad Christum quanto alla salvezza di Stazio, sottolineata dalla non casuale ma causale circolarità realizzata con la traduzione letterale dei due momenti, iniziale - " Et ecce " - e ...
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EJMIACIN
F. Gandolfo
EJ̌MIACIN (gr. ΚαινέπολιϚ)
Città dell'Armenia, sita in una zona pianeggiante a km. 20 ca. a O di Erevan, nota in età tardoantica e medievale prima come Nor Kałak, poi come Vał 'aršapat.Il [...] II, che, dopo un'incursione in Palestina, vi trasferì una colonia di ebrei. Nel 163 d.C. il generale romano Stazio Prisco, inviato dall'imperatore Marco Aurelio, dopo aver distrutto Artašat, che fino a quel momento era stata la capitale del regno ...
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Parnaso
Giorgio Padoan
Massiccio montuoso della Grecia centrale, ricco di boschi e anfratti, che attraversa la Doride e la Focide costeggiando il golfo di Corinto; il monte principale - anch'esso nominato, [...] Muse (il monte / che sempre ha le nutrice nostre seco, Pg XXII 104-105) e delle sue fonti: Virgilio, maestro di poesia, condusse Stazio al P.: Tu prima m'invïasti / verso Parnaso a ber ne le sue grotte (Pg XXII 65), e letterato e poeta è chi, avendo ...
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scaldare
Andrea Mariani
Del verbo, che vanta un discreto numero di occorrenze (tredici, di cui dieci nella Commedia), un primo uso proprio è in If XXIX 74 Io vidi due sedere a sé poggiati, / com'a scaldar [...] . In Pg XXI 134 il senso del verbo è in accordo con gli usi esaminati fin qui, ma la costruzione è singolare: dice Stazio a Virgilio: Or puoi la quantitate / comprender de l'amor ch'a te mi scalda: " proprietà di lingua, invece di: ‛ che mi scalda ...
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stazio
stàzio s. m. [dal lat. statio (-onis), cfr. stazzo e stazione]. – 1. ant. Luogo di dimora e di soggiorno. 2. A Venezia, il punto dove stazionano le gondole.
soma1
sòma1 s. f. [lat. tardo sagma, sauma, dal gr. σάγμα -ατος «carico, basto»; cfr. salma]. – 1. a. Il carico che portano sul dorso cavalli, muli, asini e altre bestie da trasporto: mettere, levare la s. ai muli, all’asino; [i cammelli]...