Ciò che non ha bisogno di dimostrazione. Aristotele chiama a. le premesse immediate del sillogismo, ma non il sillogismo nel suo complesso. A. viene definito tradizionalmente l’«assioma connesso» della [...] (O è giorno o è notte. Ma non è notte. Dunque è giorno; Sesto Empirico, Schizzi pirroniani, II 157-58). Successive elaborazioni stoiche aggiunsero altri due ragionamenti a. ai cinque di Crisippo, portando così il numero degli a. da cinque a sette. I ...
Leggi Tutto
SIMMETRIA (gr. συμμετρία)
Veniero COLASANTI
Giuseppe MONTALENTI
Fabrizio CORTESI
Enrico PERSICO
Attilio FRAJESE
Architettura. - I Latini nel linguaggio architettonico hanno tradotto la parola greca [...] ; estetica che, dominata dal concetto della triade, della doppia triade e della decade, ha stretta analogia con le dottrine stoiche di Posidonio. La definizione della simmetria data da Vitnuvio (Libro I, cap. 2) è: "Item symmetria est ex ipsius ...
Leggi Tutto
Pensatore e medico greco (fine del secolo 2º d. C. e inizî del 3º), africano (pare) di nascita. Dei suoi scritti, abbiamo gli undici libri raccolti sotto il titolo πρὸς μαϑηματικούς (Adversus mathematicos); [...] il quale rinvia a un altro e così via, sicché una dimostrazione per esser vera richiederebbe di comprendere un numero infinito di cose, il che è impossibile. Notevole è anche la critica delle varie dottrine teologiche, soprattutto di quelle stoiche. ...
Leggi Tutto
scetticismo Genericamente, l’atteggiamento di chi esclude la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità. In particolare, in filosofia, la dottrina delle diverse [...] ragionevole, realizzando l’imperturbabilità (atarassia) del saggio. Notevole e incisiva fu la critica mossa da Carneade a dottrine stoiche come l’ammissione di una ragione comune a tutti gli uomini, fonte di conoscenze comuni e universali (come la ...
Leggi Tutto
FOCILIDE (Φωκυλίδης, Phocylĭdes)
Angelo Taccone
Poeta elegiaco greco, nato a Mileto, fiorito all'incirca nella prima metà del sec. VI a. C. (dopo la caduta di Ninive a cui allude il fr. 4 D e prima di [...] pseudofocilideo è, secondo ogni probabilità, un ebreo del sec. I d. C., il quale vi fuse reminiscenze neopitagoriche e cinico-stoiche, non senza qualche influsso di Giuseppe Flavio e di Filone. I frammenti di F. in Diehl, Anthologia Lyrica, I (Lipsia ...
Leggi Tutto
Grammatico, letterato e filosofo greco; secondo alcune fonti, sarebbe non di Abdera, ma di Teos. Visse negli ultimi tempi di Alessandro Magno e fu alla corte di Tolomeo di Lago, partecipando, a quanto [...] da Evemero: non è seguace intransigente di alcuna scuola filosofica, se pure pare che alle volte indulga alle concezioni stoiche o ciniche; più da presso segue lo scetticismo, ma aggiunge concezioni cosmogoniche e morali tutte sue particolari. Nell ...
Leggi Tutto
Detto il Platone ebraico, nato intorno al 30 a. C. (di stirpe sacerdotale secondo S. Gerolamo), ambasciatore nel 40 d. C. a Caligola, per chiedere la cessazione delle persecuzioni contro gli Ebrei, fu [...] ); e l'attività creatrice di Dio diventa il Figlio - Verbo o Logos - che, riunendo i caratteri del Dio platonico, aristotelico e stoico, è idea delle idee e modello ideale del mondo; e le idee, che il Verbo ha in sé, diventano potenze ministre o ...
Leggi Tutto
Teodorico di Chartres
Filosofo e teologo (m. dopo il 1156). È considerato uno dei rappresentanti più insigni della cosiddetta scuola di Chartres, ossia di quell’insieme di autori che nel 12° sec. hanno [...] l’azione del fuoco e del calore che pervadono l’intero Universo (dottrina questa che rimanda evidentemente a reminescenze stoiche ed ermetiche), e al movimento dei cieli. In rapporto invece alla produzione teologica di T., è opportuno ricordare come ...
Leggi Tutto
Il Rinascimento. Immagini e teorie del mondo
Alfonso Ingegno
Christoph Lüthy
Immagini e teorie del mondo
Cosmologie
di Alfonso Ingegno
Niccolò Cusano
La vicenda scientifica qui descritta è tradizionalmente [...] sull'origine celeste delle forme. Ma nelle loro mani la teoria subì un interessante mutamento, influenzato forse dal recupero del concetto stoico di etere come agente fisico che lega le sfere celesti e terrestri. Da un lato, i due chiamarono la forma ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Paolo Emilio Santoro
Vincenzo Lavenia
Nei Ragguagli di Parnaso (II, 14) Traiano Boccalini rappresentò Tacito che lamenta l’assenza di storici moderni dotati di sale politico. La sola eccezione è quella [...] è attraversato da una manierata polemica contro la filosofia aristotelica, il mondo antico e il paganesimo. Le lussuriose o stoiche eroine dell’età classica, per l’autore, non potevano eguagliare le gesta delle sante, raccontate sulla scorta degli ...
Leggi Tutto
stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...