Affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune o alla verosimiglianza e riesce perciò sorprendente o incredibile. [...] Il termine fu usato già dagli stoici, per designare quelle tesi, specialmente etiche, che apparivano contrastanti con l’esperienza comune (per es., che il dolore non fosse un male); Paradoxa stoicorum è il titolo di un’opera di Cicerone (46 a.C.).
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Brochard, Victor-Charles-Louis
Filosofo francese (Quesnoy, Nord, 1848 - Parigi 1907). Insegnò alla École normale supérieure e alla Sorbona. Si ispirò al criticismo. Importanti i suoi studi di filosofia [...] antica. Sue opere principali: le due tesi di dottorato De assensione Stoici quid senserint e De l’erreur (1879), e lo studio Les sceptiques grecs (1887). ...
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catalettica, rappresentazione
Nella gnoseologia stoica, rappresentazione o fantasia c. (gr. φαντασία καταληπτική), cioè comprensiva, è la rappresentazione sensibile che pone e riconosce come evidente [...] l’oggetto da cui proviene, garantendo così la sua piena conformità con l’oggetto stesso. Considerata dagli stoici come il criterio della verità, venne messa in dubbio per la sua incertezza dagli scettici. ...
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Ebbe il soprannome di Cordilione (Κορδυλίων), e fu filosofo stoico nel I sec. a. C. Direttore della biblioteca di Pergamo, cercò, secondo il racconto di Diogene Laerzio (VII, 34), di purgare le opere degli [...] alcune delle opere tradizionalmente ascritte all'altro Atenodoro di Tarso, figlio di Sandone, pure studioso di filosofia stoica e maestro e consigliere dell'imperatore Augusto.
Bibl.: F. Susemihl, Gesch. d. griech. Liter. in der Alexandrinerzeit ...
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In filosofia, l’atteggiamento per cui i cinici negarono ogni importanza alle divisioni statali, in quanto ogni particolare ordinamento politico appariva loro di ostacolo all’autarchica libertà dell’individuo [...] posta a base di ogni valutazione. Il motivo del c. fu ripreso anche dagli stoici, considerando tutti gli uomini come concittadini di un unico mondo, governati da una legge comune.
Il c. è atteggiamento caratteristico dell’illuminismo settecentesco ...
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Filosofo platonico (2a metà del 2º sec. d. C.). Tentò di riportare l'Accademia alle pure concezioni platoniche, combattendo la tendenza eclettica invalsa dal tempo di Antioco di Ascalona e specialmente [...] l'accoglimento di dottrine aristoteliche. Tuttavia il suo platonismo non è immune da elementi stoici. ...
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PARADOSSOGRAFIA
Guido Calogero
. Sono designati col nome di "paradossografi" gli scrittori antichi di παράδοξα, cioè di mirabilia, giusta il senso più generale di questo vocabolo greco (v. paradosso), [...] e quindi non in quello più specificamente filosofico in cui lo usarono gli stoici quando designarono con esso le tesi etiche che alla coscienza comune si presentavano, al primo aspetto, come urtanti o assurde (non è perciò un paradossografo Cicerone, ...
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Filologo (Gross-Fredenwalde 1859 - Vienna 1931), prof. a Rostock (1892), Vienna (1900-14 e dal 1921), Francoforte s. M. (1914-21); fece studî sulla cronologia dei dialoghi platonici, su Euripide, su Dione [...] Crisostomo, ma l'opera sua più nota è l'edizione dei frammenti degli stoici antichi (Stoicorum veterum fragmenta, 1903-05). ...
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Filosofo (sec. 1º a. C. - sec. 1º d. C.) dell'età augustea, capo di una piccola scuola eclettica. Dei suoi scritti non resta nulla: si sa che scrisse un Compendio (gr. Στοιχείωοις) e un commentario alla [...] Repubblica platonica, e che il suo eclettismo comprendeva elementi stoici, peripatetici e platonici. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La grammatica
Giovanni Manetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le ricerche su ciò che oggi chiamiamo “grammatica” appaiono per la prima [...] e De vi Demosth. 48), seguito da Quintiliano (I 4, 18) gli attribuisce solo le prime tre, dichiarando che furono gli stoici a distinguere la quarta, l’arthron. Una ragione di questo può essere individuata nel fatto che nella Retorica (III, 5), che è ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...