Poeta e filosofo epicureo greco (n. 110 a. C. circa - m. intorno al 35 a. C.) di Gadara, discepolo di Zenone Sidonio, vissuto in Italia, a Roma e a Napoli, in una villa di Ercolano, protetto da L. Calpurnio [...] poesia. F. non è un filosofo originale; in gran parte espone le teorie del suo maestro Zenone e polemizza con gli stoici a lui anteriori, ma ha il merito di informarci sulla filosofia antica in generale e specialmente su quella epicurea. I frammenti ...
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Filosofia
Rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse. Nella storia della filosofia si distinguono tre principali interpretazioni di tale rapporto. Secondo la prima, esso è fondato [...] interpretazione considera tale rapporto fondato sull’evidenza sensibile che gli oggetti presentano: questo il punto di vista degli stoici, per i quali il fondamento del rapporto deduttivo è il fatto sensibile, cioè l’evidenza della rappresentazione ...
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Scienza greco-romana. Filosofia della Natura nella Tarda Antichita
Christian Wildberg
Filosofia della Natura
Durante la Tarda Antichità (200 ca.-700 d.C.) l’Impero romano e i paesi vicini subirono [...] dall’attaccamento al regno della materia. Plotino discute e utilizza le idee sulla fisica di Platone, di Aristotele e degli stoici, ma senza aderire pienamente a nessuna di esse; il suo allievo Porfirio scrisse un commento agli Harmonica di Tolomeo ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] le cose significate o separati da esse; c) naturali e inventati.
Il tema del rapporto tra significazione e inferenza, già trattato dagli stoici, ritorna sia in T. Hobbes sia, più tardi, in C. Wolff, mentre la filosofia empiristica di J. Locke (cui si ...
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Vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Nella filosofia greca il termine a. (ϕιλία) si incontra dapprima come concetto fisico [...] cioè dalla comunanza di ideali e di vita. Dopo Aristotele, il tema fu largamente sviluppato, specie dai peripatetici, dagli stoici e dagli epicurei. All’argomento è dedicata una delle operette filosofiche di Cicerone, il Laelius. Il concetto dell’a ...
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Etica
Carlo Augusto Viano
sommario: 1. La crisi della morale. 2. La ricostruzione dell'etica. 3. Il linguaggio dell'etica. 4. La revisione dell'utilitarismo. 5. Dal mercato ai diritti. 6. La morale [...] ai quali esso si costituisce. Nell'etica tradizionale - quella di Platone e di Aristotele, ma anche degli epicurei e degli stoici, come dei teologi cristiani - si riteneva che le azioni umane si determinassero in base a ‛mezzi' e ‛fini': gli uomini ...
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ragione
Anna Lisa Schino
Guida della conoscenza e della condotta dell’uomo
La ragione è la facoltà di ragionare, ossia di mettere in rapporto i concetti. È quindi la facoltà di giudicare, cioè di [...] e al puro istinto e dirigere invece il comportamento umano in modo uniforme e costante.
Furono, però, soprattutto gli stoici (stoicismo) a dare importanza alla ragione: l’uomo differisce da tutti gli altri esseri viventi proprio perché, essendo ...
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Originariamente, presso i Latini, la parola, il detto della divinità, quindi il destino irrevocabile fissato fin dal principio e a cui nessuno si può sottrarre, e perciò la morte; al plurale, i detti del [...] regoli il corso degli eventi. Nel mondo ellenistico il f. fu oggetto di ampia discussione fra gli aristotelici, gli stoici, gli gnostici, i neoplatonici e nelle religioni soteriologiche, con una ricca fioritura di trattati De fato (come quello di ...
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Filosofo greco (Ierapoli di Frigia 50 d. C. - Nicopoli, Epiro, 138 d. C.), schiavo di Epafrodito liberto di Nerone. Emancipato, fu a Roma scolaro dello stoico Musonio Rufo e quindi insegnò egli stesso [...] felice, libero e virtuoso se desidera solo ciò di cui può disporre. La compresenza di motivi cinici e motivi stoici, i primi svalutatori del mondo e della società, i secondi affermanti invece la loro razionalità, rende significativamente complessa e ...
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Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in [...] si configura come un processo di decadenza, dall’altro a quella del ritorno ciclico degli eventi (tipica degli stoici). Il cristianesimo rifiuta il tema del circolare ritorno degli eventi e prospetta una concezione lineare della storia tesa dalla ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...