Intervento chirurgico di exeresi parziale di un organo: per es., r. gastrica (asportazione dei 2/3 o dei 3/4 dello stomaco), r. epatica (asportazione di un tratto più o meno esteso di fegato), r. tiroidea [...] (asportazione di una parte di un lobo della tiroide) ecc. L’intervento trova indicazione in caso di lesioni limitate che non hanno tendenza alla guarigione o nei casi d’ipertrofia funzionante di un organo ...
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Parte inferiore del tronco, compresa tra torace e bacino, contenente la maggior parte degli apparati digerente e urogenitale. In alto la cavità addominale è separata da quella toracica per mezzo del diaframma, [...] i visceri, li sostiene e li fissa per mezzo di pieghe dette legamenti o mesi. I principali visceri endoaddominali sono lo stomaco, l’intestino, il fegato, la milza, il pancreas, i reni.
In condizioni patologiche l’a. si presenta sotto vari aspetti ...
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In patologia, la zona immediatamente vicina alla piccola curvatura gastrica, dal cardias al piloro, dove passano obbligatoriamente gli ingesti che entrano nello stomaco (ted. Magen); per tale ragione era [...] considerata in passato sede preferenziale di ulcera gastrica ...
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Fisiologo e medico legale inglese (Kidderminster 1823 - Londra 1867). Autore di numerosi lavori sulla fisiopatologia dell'apparato digerente e soprattutto sulle malattie dello stomaco. ...
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Chirurgo francese (Clermont Ferrand 1870 - Parigi 1946). La sua attività, svoltasi negli ospedali di Parigi, fu dedicata in modo speciale alla chirurgia dello stomaco. Ha dato il suo nome all'operazione [...] di Fredet-Ramsted, la pilorotomia extramucosa ...
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ventricolo Cavità o concamerazione, talora in forma tubolare, nell’interno di un organo o di un apparato.
Anatomia comparata
Sezione del tubo digerente corrispondente allo stomaco o a una sua parte: v., [...] o abomaso, è la quarta cavità, ghiandolare, dello stomaco dei Ruminanti; v. succenturiato, la parte posteriore, muscolare, dello stomaco degli Uccelli; v. o v. chilifero, l’intestino medio degli Insetti, ghiandolare, dilatato, provvisto talvolta di ...
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Farmaco, 2-metossi-5-cloro-4-amino-N-(dietilaminoetil)-benzamide, antidopaminergico dotato di attività antiemetica e procinetica. Determina un’accelerazione dello svuotamento dello stomaco, con rilasciamento [...] dello sfintere pilorico e successiva dilatazione del bulbo duodenale; trova impiego nelle sindromi discinetiche dell’apparato digerente, in quanto regola le funzioni motorie gastroduodenodigiunali ...
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Acidità gastrica
Giancarlo Urbinati
L'ambiente gastrico è un ambiente eminentemente acido, sia in condizioni di digiuno sia, ancor più, dopo stimolo adeguato. Tale acidità è di grande importanza per [...] della capacità secretoria inducibile con uno soltanto di questi due fattori. La fase gastrica inizia con l'ingresso del cibo nello stomaco e dura in genere 3-4 ore. Il massimo contributo alla secrezione è fornito dalla liberazione di gastrina, a sua ...
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Organo a struttura linfatica e vascolare associato al sistema circolatorio.
Anatomia comparata
Nell’embrione la m. si origina da un ammasso di cellule mesenchimali situate in un ispessimento del mesenterio [...] ’adulto 10-12 cm di lunghezza e pesa circa 150-200 g. Situata profondamente, a contatto con il diaframma, tra lo stomaco e il rene sinistro, è completamente coperta dalle ultime coste, tanto da non essere palpabile nel soggetto sano. Le arterie della ...
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L’atto fisiologico per cui il bolo alimentare o il sorso liquido viene sospinto dalle fauci nella faringe e poi nell’esofago, fino allo stomaco. Esso consta di tre fasi: la prima di natura volontaria (sollevamento [...] del dorso della lingua contro la volta del palato), le altre due di natura riflessa e peristaltica (contrazione coordinata dei muscoli della faringe, della laringe e dell’esofago); il velopendulo si applica ...
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stomaco
stòmaco s. m. [lat. stŏmăchus, che è dal gr. στόμαχος «gola, stomaco»] (pl. -ci o -chi). – 1. a. In anatomia e fisiologia, organo fondamentale dell’apparato digerente dei vertebrati, che interviene nella trasformazione in chimo degli...
v. tr. [der. di stomaco; cfr. il lat. stomachari «adirarsi, stizzirsi», che è dal gr. στομαχέω «essere disgustato»] (io stòmaco, tu stòmachi, ecc.). – 1. Far rivoltare lo stomaco, provocare nausea e disgusto, riferito, come soggetto, a odore...