Farmaco, 3,[[[[2-(diamminometilen) ammino]-4-tiazolil]-metil]tio]-N-solfamolpropionamidina, dotato di potente azione inibitrice sui recettori H2 presenti sulla membrana delle cellule parietali dello stomaco. ...
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Botanica
In patologia vegetale, massa di tessuto priva di organizzazione, dovuta a proliferazione cellulare eccitata da qualche stimolo; vi rientrano anche le galle prodotte da insetti in vari organi delle [...] ghiandolare distingue gli adenocarcinomi dai carcinomi. Sedi più frequenti di adenocarcinomi sono la mammella, il rene, la prostata, lo stomaco, il collo e il corpo dell’utero, la tiroide.
I t. maligni dei connettivi e degli organi mesenchimali in ...
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Medico (n. Rosenheim 1858 - m. 1932). Dedicatosi allo studio della röntgenologia, nel 1900 fondò un Istituto statale di terapia fisica. Eseguì studî importanti sulla radiografia dello stomaco e dell'intestino, [...] e per primo applicò ad essa la tecnica cinematografica. Opere principali: Röntgenographie in der inneren Medizin (1901-02); Lehrbuch der Röntgenkunde (1913). n Cellule di R.: cellule leucocitarie patologiche, ...
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In medicina, rara condizione malformativa, compatibile con la vita, spesso di riscontro occasionale, con organi toracici o addominali in posizione opposta a quella normale (destrocardia, trasposizione [...] dello stomaco ecc.). ...
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retrocavità In anatomia, cavità retrostante a un organo o a una formazione. R. degli epiploon (o borsa omentale) Il recesso della grande cavità peritoneale situato posteriormente allo stomaco (che ne forma [...] la parete anteriore) e delimitato posteriormente dal pancreas, dall’aorta e dalla ghiandola surrenale sinistra ...
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Composto chimico ottenuto per sintesi, ci(ano)-2, met(il)- e (guan)idina, C10H16N6S. Inibitore dei recettori istaminici H2 tramite un meccanismo competitivo, agisce sulla secrezione acida dello stomaco [...] e viene efficacemente utilizzata nella terapia dell’ulcera gastro-duodenale ...
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Fibre del sistema nervoso autonomo la cui azione è mediata dall’acetilcolina. Le fibre c. innervano le ghiandole salivari, quelle sudoripare e sono presenti in molti altri organi (cuore, stomaco, intestino [...] ecc.) ...
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Nausea
Giancarlo Urbinati
In medicina per nausea (dal greco ναυσία, derivato da ναῦς, "nave") si intende uno stato di malessere caratterizzato da un senso di fastidio e oppressione allo stomaco, da [...] intercostali e addominali, nonché dalle fibre viscerali del vago che si portano alla laringe, alla faringe, all'esofago e allo stomaco.
Le condizioni che si accompagnano a nausea o a vomito sono numerosissime, dalle più banali alle più gravi. Dato il ...
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Chimica
Trattamento di decomposizione che si fa subire a sostanze naturali a opera di reattivi chimici, del calore, della pressione (come, per es., al legno quando lo si tratta con bisolfito di calcio [...] sopra- e una sottodiaframmatica (v. fig.). La prima comprende la bocca, la faringe e l’esofago, la seconda lo stomaco, il duodeno, l’intestino tenue (digiuno e ileo), il crasso (colon ascendente, trasverso, discendente o sigmoideo, intestino retto) e ...
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Neurologo e anatomopatologo (Breslavia 1828 - ivi 1897). Il suo nome è legato particolarmente alla scoperta di un plesso (plesso mienterico di A.) situato nello spessore della tunica muscolare dello stomaco [...] e dell'intestino tenue dell'uomo e degli altri mammiferi. Tale plesso, dal quale sembra che partano gli stimoli che determinano la contrazione dell'intestino, è formato da fibre provenienti dal plesso ...
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stomaco
stòmaco s. m. [lat. stŏmăchus, che è dal gr. στόμαχος «gola, stomaco»] (pl. -ci o -chi). – 1. a. In anatomia e fisiologia, organo fondamentale dell’apparato digerente dei vertebrati, che interviene nella trasformazione in chimo degli...
v. tr. [der. di stomaco; cfr. il lat. stomachari «adirarsi, stizzirsi», che è dal gr. στομαχέω «essere disgustato»] (io stòmaco, tu stòmachi, ecc.). – 1. Far rivoltare lo stomaco, provocare nausea e disgusto, riferito, come soggetto, a odore...