Chirurgo italiano (Chiusa di Pesio 1854 - Torino 1927), fratello di Giuseppe. Prof. (dal 1894) di patologia e di clinica chirurgica a Torino, diede importanti contributi alla chirurgia della tiroide, dello [...] stomaco, delle vie biliari e dell'utero. Con G. Rattone dimostrò per primo (1884) la natura infettiva del tetano. ...
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Fisiologo (n. Saint-Sorlin 1846 - m. 1920), prof. di fisiologia nella univ. di Lilla, poi di Lione. Fu autore di studî sul ritmo cardiaco, sulla contrattilità muscolare, sull'innervazione motrice dello [...] stomaco, sul glicogeno. ...
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In medicina, interruzione improvvisa e circoscritta della continuità di un organo, o di formazioni anatomiche sovrapposte, per varie cause. Particolare importanza e interesse clinico hanno le p. degli [...] organi cavi addominali (stomaco, intestino) connesse a eventi traumatici (ferite da punta, colpi d’arma da fuoco ecc.) o a lesioni patologiche preesistenti (ulcera gastrica o duodenale, appendicite acuta). La p. si manifesta con dolore acuto e ...
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In patologia, genericamente, ridotta attività motoria o deficitaria attitudine alla conduzione o alla mobilità.
Può riferirsi sia a cellule migranti (per es., spermatozoi), sia a organi cavi con tunica [...] muscolare (i. dello stomaco, dell’intestino, della cistifellea ecc.), più raramente a muscoli volontari. ...
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Si dice di formazione o fenomeno relativo alla tunica muscolare dell’intestino.
Plesso m. Plesso nervoso, costituito da fibre e cellule nervose, contenuto fra lo strato superficiale e lo strato profondo [...] della tonaca muscolare dello stomaco e dell’intestino tenue dell’uomo e degli altri Mammiferi. È formato da numerosissimi gli stimoli che determinano e regolano l’attività contrattile dello stomaco e dell’intestino.
Riflesso m. Quello risultante da ...
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Eccesso di acido cloridrico normalmente contenuto nel succo gastrico. È generalmente secondaria a gastroduodeniti ipersecretive, ma può costituire anche un disturbo funzionale a sé stante. È spesso causa [...] di sensazioni dolorose allo stomaco, eruttazioni acide e talvolta vomito di materiale acido. Può essere neutralizzata con sostanze alcaline (per es. bicarbonato di sodio), o più comunemente con inibitori dei recettori istaminici H2 (per es. ...
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Prova clinica ideata per studiare le capacità escretorie di alcuni organi, e basata sulla determinazione del tempo necessario perché una sostanza colorata precedentemente iniettata compaia nel prodotto [...] di secrezione (succo gastrico per lo stomaco; urina per i reni).
Utilizzo di una sostanza estranea alla superficie del tratto gastrointestinale in corso di indagine endoscopica per migliorare la visualizzazione di una o più aree della mucosa. ...
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Emissione di feci nere, per la presenza di pigmenti ematici derivanti dalle trasformazioni subite dall’emoglobina durante la permanenza nel tubo gastroenterico. Può conseguire a malattie dell’apparato [...] digerente (ulcera gastrica o duodenale, cancro dello stomaco), rottura di varici conseguenti a stasi portale, malattie emorragiche. ...
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di Beniamino Tesauro, Alessandro Puzziello, Stefania Masone e Pietro Francesco B.C. Addeo
Tra la fine del 20º e l'inizio del 21º sec. si sono registrati straordinari progressi in diversi settori della [...] sviluppo e la crescita di cloni cellulari residui. La IORT viene utilizzata nel trattamento di diverse neoplasie (stomaco, pancreas, retto, sarcomi, utero), soprattutto per tumori localmente avanzati, e anche nella terapia conservativa del carcinoma ...
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Chirurgo (Malta 1865 - Leeds 1936). Esercitò alla Leed's general infirmary, e fu poi prof. di clinica chirurgica nell'univ. di Leeds. Barone dal 1929. I suoi lavori riguardano la chirurgia addominale, [...] in specie dello stomaco e del duodeno (ulcera gastro-duodenale), della milza e del fegato. ...
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stomaco
stòmaco s. m. [lat. stŏmăchus, che è dal gr. στόμαχος «gola, stomaco»] (pl. -ci o -chi). – 1. a. In anatomia e fisiologia, organo fondamentale dell’apparato digerente dei vertebrati, che interviene nella trasformazione in chimo degli...
v. tr. [der. di stomaco; cfr. il lat. stomachari «adirarsi, stizzirsi», che è dal gr. στομαχέω «essere disgustato»] (io stòmaco, tu stòmachi, ecc.). – 1. Far rivoltare lo stomaco, provocare nausea e disgusto, riferito, come soggetto, a odore...