Musicista russo naturalizzato statunitense (Oranienbaum 1882 - New York 1971). Compositore tra i più importanti del Novecento, ha rivoluzionato l'orchestrazione tradizionale e reinventato il balletto moderno con l'uso di stili compositivi e linguaggi musicali diversi, lasciando una profonda impronta nei compositori a lui contemporanei e in quelli successivi, a partire già dai primi lavori (L'oiseau ...
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Basso (n. 1843 - m. Pietroburgo 1902), padre di Igor´. Esordì nel 1873 e tre anni dopo fu scritturato al teatro Marinskij di Pietroburgo, dove rimase per ventisei anni. Fu uno dei più applauditi cantanti dell'Opera Imperiale, assai apprezzato per le qualità vocali e interpretative ...
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Musicista (Apley Park, Bridgnorth, 1883 - Londra 1950). Allievo di I. Stravinskij e A. Casella. Compose molta musica d'ogni genere, ricca di humour, distinguendosi specialmente con l'opera teatrale La [...] carrosse du Saint-Sacrement (da P. Mérimée, 1924) e col balletto The triumph of Neptune (1926). Fu anche scrittore (ha lasciato, tra l'altro, i primi due volumi di un'autobiografia rimasta incompiuta) ...
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Musicologo italiano (Torino 1909 - ivi 1967). Noto in Italia e all'estero per importanti saggi su M. Ravel, I. F. Stravinskij, P. Hindemith, A. Berg, ecc. Collaboratore della Rassegna musicale e direttore, [...] dal 1958, dell'Approdo musicale ...
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Musicista polacco naturalizzato israeliano (Cracovia 1919 - Vienna 1994). Studiò a Cracovia e a Leopoli, nel 1950 si stabilì in Israele. Inizialmente influenzato da K. Szymanowski e I. Stravinskij, si [...] accostò successivamente alle esperienze dell'avanguardia postweberniana. Compose lavori orchestrali (Pocket-side Concerto, 1956; Les symphonies de timbres, 1957; Chants et prismes, 1958; Credentials, 1961, ...
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MUSICA (XXIV, p. 124)
Fredegando d'Anversa
Il quindicennio 1934-49, per la sua posizione di mero prolungamento e sviluppo (talora di seppellimento) delle tendenze affermatesi nel quindicennio 1910-25, [...] componistico. Di questo sentimento infatti la rivalutazione del ritmo, del disegno, dell'incisività tematica, compiuta da J. Stravinskij in antitesi col mero armonismo luministico di C. Debussy, non costituisce infatti che un aspetto, e neanche il ...
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Pianista statunitense (n. Los Angeles 1940), di padre croato. Ha studiato con M. Hess a Londra dove ha debuttato nel 1961. È considerato un eccellente interprete delle composizioni per pianoforte di F. [...] Schubert, I. F. Stravinskij e B. Bartók. Dal 1985 si dedica anche alla direzione d'orchestra e ha avviato una collaborazione con la Austrialian Chamber Orchestra e la Irish Chamber Orchestra. ...
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Musicista tedesco (Niuchuang, Cina, 1903 - Berlino 1975). Studiò con F. E. Koch alla Hochschule für Musik di Berlino, dove poi fu professore di composizione dal 1948 e direttore dal 1953 al 1959. Influenzato [...] inizialmente da Stravinskij, accolse in seguito procedimenti dodecafonici rielaborati attraverso un suo sistema di serializzazione ritmica, detto dei "metri variabili", applicato per la prima volta in Klavier-Ornamente (1950). È autore di lavori ...
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Violinista (Budapest 1892 - Lucerna 1973), allievo di J. Hubay. Stabilitosi negli USA nel 1926, visse in Svizzera dal 1951. Fu uno dei più grandi interpreti del repertorio violinistico del Novecento (B. [...] Bartók, S. S. Prokof´ev, I. F. Stravinskij). ...
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Direttore d'orchestra (Parigi 1875 - Hancock, Maine, 1964), fu a capo dei Concerts Berlioz e della Orchestrale-symphonique. In America diresse la Boston Symphony e la Philadelphia Orchestra. A M. si deve [...] la prima esecuzione di molti lavori, poi celebri, di I. Stravinskij, C. Debussy, M. Ravel. ...
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strumentazione
strumentazióne (raro istrumentazióne) s. f. [der. di strumentare e, nel sign. 2, di strumento]. – 1. In musica, l’arte e la pratica di distribuire le parti tra i varî strumenti in una composizione, e il modo stesso di scegliere...