Musicista (Hirtenfeld, Stiria, 1660 - Vienna 1741). Studiò in varî centri d'Europa. Organista, maestro di cappella e compositore a Vienna (S. Stefano, cappella di corte), compose molta musica sacra, teatrale [...] e strumentale e scrisse un trattato di composizione, Gradus ad Parnassum (1725), celebre anche per il forte suo richiamo ai sistemi modali delle scuole medievali e rinascimentali. ...
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Musicista (St. Félix-de-Caraman, Alta Garonna, 1872 - Céret 1921), studiò a Tolosa e (con A. Magnard e V. d'Indy) a Parigi. Compose musica di ogni genere, meglio riuscendo nella strumentale, in un'arte [...] di squisita raffinatezza, che per l'aspetto stilistico può ricordare quella di C. Franck e di G. Fauré ...
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Musicista (Venezia 1596 circa - ivi 1668). Sacerdote, studiò a Venezia con C. Monteverdi e fu, in S. Marco, cantore, organista, vicemaestro e maestro di cappella. Compose messe, salmi, mottetti, madrigali, [...] musica strumentale (Canzoni per sonare) e le opere teatrali Ercole in Lidia (1645) e Argiope (in collab. con A. Leardini, 1649), le quali ultime lo pongono tra i più noti esponenti del teatro musicale veneziano. ...
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Musicista (Rimini 1725 - Parma 1801). Studiò il violino con G. Tartini, la composizione con F. A. Vallotti. Fu violinista e direttore d'orchestra alla corte di Parma e fu autore di musica strumentale. ...
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Musicista (Grand-Lemps, Isère, 1867 - Parigi 1923); studiò alla parigina École Niedermeyer, fu organista di chiesa e autore di molte operette ispirate allo stile di J. Offenbach, nonché di musica sacra [...] e strumentale. ...
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Musicista (Bologna 1660 circa - Copenaghen 1732). Nel 1692 violinista a Bologna, poi (dal 1700 circa) maestro della Cappella di corte in Danimarca. Compose alcune opere, fra cui Libussa (1703), e molta [...] musica strumentale. ...
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Insieme di strumentisti che collaborano a un’esecuzione musicale, riuniti in un preciso ordine per gruppi di strumenti e disposti a semicerchio sia per motivi di acustica, sia per osservare i gesti e per [...] autonoma (ossia senza voci), alcuni teorici chiamarono o. un insieme di musicisti più o meno ampio.
I primi raggruppamenti strumentali vennero chiamati anche concerti e non avevano una forma fissa; verso la metà del 17° sec. prevalse il suono degli ...
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Musicista (Venezia 1671 - ivi 1750). Compositore e violinista, svolse la sua attività principalmente a Venezia, con soggiorni più o meno lunghi a Firenze, a Monaco di Baviera e in altre città. Scrisse [...] solistico propone la forma caratteristica e compiuta (esposizione, svolgimento, ripresa) che A. Vivaldi e J. S. Bach fecero propria. Le sue composizioni strumentali appaiono d'altra parte notevoli per inventiva melodica e per vivacità ritmica. ...
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Musicista (Fano 1740 - Madrid 1798 circa); violinista provetto, fu a Madrid dal 1762, dapprima presso il duca d'Alba, poi come sovrintendente della musica a corte; fu anche compositore di molta musica [...] strumentale (tra cui 33 sinfonie). ...
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Musicista italiano (n. Torino 1951). Dopo gli studî con M. Bruni ed E. Zaffiri, ha iniziato la carriera di compositore mostrando interesse per la musica elettronica e avvicinandosi poi a quella strumentale. [...] È stato direttore artistico dell'Unione Musicale di Torino (1983-87) e dell'Arena di Verona (1991-94). Oltre che di musica per sintetizzatore è autore di opere (Rimbaud, 1978; Marilyn, 1980; Salvatore ...
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strumentale
(letter. istrumentale, ant. instrumentale) agg. [der. di strumento]. – 1. Eseguito, attuato per mezzo di strumenti: a. Con riferimento a strumenti di misura: osservazioni, rilievi, dati s.; in aeronautica, volo s. (detto anche...
strumentalismo
s. m. [dall’ingl. instrumentalism, der. di instrumental «strumentale»]. – 1. a. Dottrina filosofica, elaborata dal filosofo e pedagogista statunitense J. Dewey (1859-1952), secondo cui l’intelligenza, le idee, le teorie sono...