FABBRONI, Francesca
Adelisa Malena
Nacque a Livorno il 27 apr. 1619 da Caterina Fabri, livornese, e Sebastiano, fiorentino, capitano dei bagno penale.
All'età di sei anni fu posta in educazione presso [...] possìbile evitare il processo e lo scandalo che da esso sarebbe derivato. La lettera conteneva poi direttive per i confessori, operanti quindi come mero strumento del controllo inquisitoriale. Essi avrebbero dovuto trattarla con carità ma umiliandola ...
Leggi Tutto
FUCITI (Facitto, Facittus, Focitta) Domenico
Giuliano Bertuccioli
Nato a Napoli nel 1623, entrò il 10 nov. 1638 nel collegio che la Compagnia di Gesù aveva in quella città. Dopo esser stato ordinato [...] in guerre contro Cambogiani e Tonchinesi, riteneva di poter derivare dall'intrattenere buoni rapporti con i Portoghesi di Macao e lungo alla prigione o a portare la canga, uno strumento di tortura che rendeva impossibile riposare o cibarsi da soli ...
Leggi Tutto
CURCI, Giuseppe
Maria Primiceri
Nacque a Barletta (Bari) il 15 giugno 1808 da Angelo e da Irene Cortese.
Ricevette i primi insegnamenti musicali dallo zio Leonardo che gli insegnò anche la chitarra [...] francese, uno strumento allora assai in voga. Il padre, notaio, avrebbe preferito per il figlio una carriera più sicura e tranquilla, che il C., rinunciando al prestigio che gli sarebbe derivato da una carica cui aveva aspirato perfino Franz Schubert, ...
Leggi Tutto
Vertov, Dziga
Pietro Montani
Nome d'arte di Denis Arkadevič Kaufman, regista e teorico del cinema, di famiglia ebrea, nato a Białystok (od. Polonia) il 2 gennaio 1896 e morto a Mosca il 12 febbraio [...] di finzione, da respingere e combattere perché il suo modo di rappresentazione non è originario ma derivato, non si fonda sull'autonoma formatività del nuovo strumento tecnico ma dipende da altre forme ‒ il teatro, le arti figurative e soprattutto la ...
Leggi Tutto
MALOCELLO, Carbone
Enrico Basso
Nacque probabilmente a Genova alla fine del secolo XII; il padre, Guglielmo, era già morto nel 1216, anno al quale risale la prima notizia che riguarda il M., su cui [...] ma - nonostante la sua abilità di diplomatico e l'efficace strumento di pressione della poderosa flotta genovese che si era posta alla il primo esempio noto di una "maona", termine derivato probabilmente dall'arabo che indica la tipica società per ...
Leggi Tutto
BERNARDO d'Argentina (Bernardo Alemanno, Bernardo d'Alemagna, Bernardo "il tedesco")
**
Nacque a Strasburgo (Argentoratum), presumibilmente nel 1470, da Lorenzo. I suoi studi e gli inizi della sua attività [...] et in questi ultimi tempi unico di fare organi et altri strumenti musici et espertissimo musico di canto fermo et figurato et in registro quasi simile a quello della voce umana (sempre derivato dal regale), altrimenti chiamato "fiffaro" press'a poco ...
Leggi Tutto
GUIDI, Camillo
Tullia Iori
Nacque a Roma il 24 luglio 1853 da Michele e Livia Mordacchini. Si laureò nel 1877 presso la R. Scuola di applicazione degli ingegneri di Roma, dove rimase come assistente [...] di Torino, ne aggiornò le attrezzature e lo arricchì di strumenti di misura e di impianti, fino a farne il più le caratteristiche e per le quali propose un metodo di calcolo derivato dalla teoria degli archi elastici che fu a lungo impiegato per ...
Leggi Tutto
CARRARA, Michele
Ariella Lanfranchi
Nacque nella prima metà del Cinquecento. I pochi dati sicuri sulla vita e sull'attività di questo autore sono quelli che possono desumersi dai titoli, dalle dediche [...] otto corde, ad una serie di istruzioni per intavolare su questo strumento (che iniziano con le parole "Regola ferma e vera"), si lunghezza (a 6, a 4, a 3 e a 2 voci) derivati dal salmo CL Laudate eum (composti probabilmente dal C. stesso), scritti i ...
Leggi Tutto
ALBONESI, Afranio degli
Luigi Ferdinando Tagliavini
Nato ad Albonese (Lomellina) nella seconda metà del sec. XV (circa 1460-1467), si trasferì ancor giovinetto alla corte di Ferrara e in questa città [...] ; egli sembra propenso, tra le varie ipotesi, a pensare a un derivato da ϕάγω, in quanto lo strumento dell'A. avrebbe riunito in sé le voci di tutti gli strumenti musicali, divorandole, per poi riemetterle. Secondo il Vaidrighi, altri farebbero ...
Leggi Tutto
BERGONZI, Michelangelo (Michel'Angelo)
Anna Maria Monterosso Vacchelli
Nacque a Cremona intorno al 1720. Figlio di Carlo, esercitò anch'egli l'arte di liutaio, lavorando sotto la guida del padre, al [...] superiore a quello del fratello Nicola. I suoi strumenti denotano una abilità notevole, in particolare nella curvatura piuttosto pronunciata della cassa armonica e nel riccio. Il suo stile, derivato da quello paterno, rivela però, nei modelli larghi ...
Leggi Tutto
derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
triggerare v. tr. 1. In numerosi àmbiti disciplinari e settoriali, innescare, attivare, far scattare; nella musica elettronica, rendere campionabile il suono di uno strumento. 2. Produrre, attivare (detto di una dinamica psicologica); come forma...