BENINCORI, Angelo Maria
Raoul Meloncelli
Nato a Brescia (Fétis) o a Casalmaggiore (Lancetti) il 28 marzo 1779, iniziò giovanissimo lo studio della musica insieme col fratello Giuseppe. Recatosi a Parma [...] costretto a interrompere lo studio della musica, non riuscendo a rinunciare alla sua vocazione, riprese lo studio dello strumento prediletto esercitandosi durante le ore notturne. Il Rolla gli fu di grande aiuto: oltre ad incoraggiarlo, lo raccomandò ...
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mùsica, grammàtica della Insieme delle regole che permettono di comprendere e utilizzare il sistema di simboli necessari per la scrittura e l'esecuzione della musica.
Il suono e i suoi parametri
Il suono, [...] il forte; il timbro, che dipende dalle armoniche e determina la qualità che rende diverso e distinguibile dagli altri ogni strumento e ogni voce.
La notazione
L'altezza dei suoni è rappresentata attraverso le note, denominate nei paesi neolatini do ...
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FANTINI, Girolamo
Roberto Grisley
Nacque a Spoleto nel 1602. Le notizie sulla sua vita sono scarse e lacunose; sappiamo comunque che nel 1630 ricoprì l'incarico di "trombetta maggiore" al servizio del [...] Frescobaldi all'organo, mentre il trombettiere addetto al duca Charles de Créquy, ambasciatore di Luigi XIII, riuscì ad emettere dal suo strumento solo suoni rauchi e confusi.
In passato, la grande abilità del F. fu attribuita all'uso di una tromba a ...
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ALBOREA, Francesco (conosciuto come "Franciscello o Francischello")
Ulisse Prota-Giurleo
Violoncellista, nato a Napoli il 7 marzc 1691 da Emanuele e da Aloisa Bassano. Entrò decenne nel conservatorio [...] sua morte, avvenuta colà il 20 luglio 1739.
L'A. fu il primo italiano che seppe far emergere il violoncello quale strumento solista, e in breve s'impose per il talento non comune: come Arcangelo Corelli valorizzò per primo le qualità del violino dal ...
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Insieme di strumentisti che collaborano a un’esecuzione musicale, riuniti in un preciso ordine per gruppi di strumenti e disposti a semicerchio sia per motivi di acustica, sia per osservare i gesti e per [...] A partire dalla metà del 18° sec. l’o. si organizzò in maniera definitiva: al gruppo fisso degli archi si aggiunsero gli strumenti a fiato, dapprima due oboi e due corni, poi due flauti, due clarinetti, due fagotti. Quindi si unirono trombe e timpani ...
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mùsica sacra Nella comune classificazione dei generi musicali, insieme delle composizioni musicali attinenti alla vita religiosa. Il regolamento di Pio X (1903), raccogliendo le prescrizioni della Chiesa [...] sacre polifoniche. La musica è di regola vocale; unico strumento ammesso è l'organo. Solo eccezionalmente, a partire dal , il canto gregoriano e la musica a cappella (senza strumenti), ammettendo che a essi potessero venire affiancate le forme più ...
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Musicista e compositore (Genova 1782 - Nizza 1840). Virtuoso di fama leggendaria, P. è considerato il padre della moderna tecnica violinistica, che arricchì di fondamentali innovazioni. Talento precoce, [...] per Beethoven). Definitivo fu lo sviluppo che egli diede alla tecnica violinistica, influenzando inoltre anche quella degli altri strumenti, come mostrano le sue stesse opere, che ancora oggi costituiscono una pietra di paragone per i violinisti più ...
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Musicista (Vicenza 1511 - Milano 1576). Allievo di A. Willaert, sacerdote, fu alla corte di Ferrara, a Roma presso il card. Ippolito d'Este e in seguito nuovamente a Ferrara come maestro di cappella (1563-65). [...] con G. Danckert, B. Escobedo, F. Lusitano e con gli umanisti italiani ricercatori dello stile greco, illustrando uno strumento da lui stesso inventato, l'archicembalo, sorta di cembalo a sei tastiere destinato a eseguire musiche nei generi diatonico ...
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Chitarrista statunitense (Indianapolis 1925 - ivi 1968). Dopo l'esordio coi fratelli Buddy, pianista e vibrafonista (n. Indianapolis 1930), e Monk, primo bassista elettrico nel jazz (n. Indianapolis 1921), [...] a mo' di plettro e l'alternanza di note singole, ottave e accordi alla mano sinistra, al servizio di una chiarezza di suono senza pari e di una grande eloquenza melodica, ne hanno fatto uno dei massimi e più imitati caposcuola del suo strumento. ...
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GUGLIELMI, Giovanni
Arnaldo Morelli
Nato a Seravezza, in Versilia, intorno alla metà del sec. XVI da Bartolomeo, fu attivo essenzialmente a Roma, dove, particolarmente apprezzato, curò la manutenzione [...] ", il registro dell'ottava (di 8 piedi), un "flautino in decimanona" (di 2 piedi e 2/3), e abbassò il corista dello strumento di "meza voce con aver agionto ad ogni registro la maggior canna" (Morelli, 1994, p. 17).
Nel 1616 vendette per 160 scudi ...
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strumento
struménto (letter. istruménto; ant. instruménto, stroménto, storménto) s. m. [lat. instrumĕntum, der. di instruĕre «costruire, apprestare»]. – 1. Genericam., arnese, congegno, dispositivo e sim., necessario per compiere una determinata...
strumentare
(letter. istrumentare) v. tr. [der. di strumento] (io struménto, ecc.). – 1. Distribuire tra i varî strumenti le parti di una composizione musicale (v. strumentazione): s. una sinfonia. 2. ant. o raro. Fare uno strumento notarile,...