Introduzione Storica. -1. Il vocabolo algebra è una derivazione della parola araba al-giabr, che si trova per la prima volta nel libro Kitāb al-giabr wa 'l-muqābalah dell'astronomo e geografo Muhammad [...] , l'inizio di una nuova èra: Leonardo di Pisa, detto anche Leonardo Fibonacci (ossia figlio di Bonaccio), il più notevoli per la sua grande generalità.
Data una qualsiasi successione F1, F2,... di forme algebriche con n variabili x1, x2, ..., xn ...
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calcolo letterale complesso delle regole e delle procedure di calcolo che utilizzano lettere dell’alfabeto per rappresentare numeri generici e che permettono quindi di scrivere espressioni e formule che contengono numeri, lettere e simboli del linguaggio matematico. Poiché le lettere rappresentano numeri ... ...
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Settore della matematica in cui le relazioni aritmetiche sono generalizzate, sviluppate e risolte sulla base di regole determinate, mediante l’uso di simboli letterali che rappresentano numeri, quantità variabili o altre entità matematiche (per es., vettori o matrici). L’a. classica studia il complesso ... ...
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Uno dei rami fondamentali delle scienze matematiche: in senso lato l’a. studia le operazioni, definite in un insieme, che godono di proprietà analoghe a quelle delle ordinarie operazioni dell’aritmetica. Con significato specifico è sinonimo di sistema ipercomplesso.
La parola al-giabr è usata per la ... ...
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Irving Kaplansky
L'algebra ha un rapporto singolare con il resto della matematica. Nella prefazione al suo libro del 1956, Fundamental concepts of algebra, Claude Chevalley affermava che l'algebra non è solo una parte della matematica; essa svolge nell'ambito della matematica quel ruolo che la matematica ... ...
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Roberto Levi
Quando le lettere funzionano meglio dei numeri
Si può dire che l'algebra inizia dove finisce l'aritmetica, perché introduce, attraverso il calcolo letterale, un modo nuovo, molto più generale, di rappresentare i numeri e le operazioni che si possono eseguire su di essi. Ma il vero obiettivo ... ...
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algebra
àlgebra [Lat. algebra, der. dell'arabo al-giabr propr. "restaurazione", e quindi "riduzione" (dapprima nel signif. medico-chirurgico, e poi in quello matematico), che compare la prima volta in un trattato arabo del sec. 9°, di al-Huwa-rizmī- (v. algoritmo), nella frase ilm al-giabr wa l-muqa-bala ... ...
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(II, p. 421; App. II, I, p. 125; III, I, p. 61; IV, I, p. 83)
Negli ultimi dieci anni lo sviluppo dell'a. è stato molto vivace. Ai temi di ricerca già consolidati se ne sono aggiunti nuovi e ne sono stati riscoperti altri più antichi. In effetti lo sviluppo della scienza e della matematica in particolare ... ...
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Irving Kaplansky
sommario: 1. Introduzione. 2. Gruppi in generale. 3. Gruppi semplici finiti. 4. Gruppi infiniti. 5. Gruppi liberi. 6. Gruppi abeliani infiniti. 7. Anelli in generale. 8. Corpi. 9. Algebra lineare. 10. Anelli associativi. 11. Anelli di gruppo e rappresentazioni di gruppi. 12. Anelli ... ...
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Algebra moderna. - L'"algebra moderna", che meglio si potrebbe chiamare "algebra astratta" o "algebra generale", si è sviluppata soprattutto negli ultimi venticinque anni dal connubio dell'algebra classica con le vedute della moderna matematica assiomatica, sino a diventare uno degli indirizzi più caratteristici ... ...
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Il termine aritmetica fu usato per la prima volta dai pitagorici per distinguere la scienza dei numeri dalla mera pratica del calcolo per mezzo di operazioni elementari, o logistica (λογιστική). Secondo [...] per l'influsso esercitato dall'opera di Leonardo Fibonacci (o Leonardo da Pisa), pubblico notaro , e il numero dei termini del periodo è uguale al gaussiano di m alla base a. La successione predetta è periodica anche se a non è primo con m, ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Ottica, scienza dei pesi e cinematica
Katherine Tachau
John D. North
Johannes M.M.H. Thijssen
Ottica, scienza dei pesi e cinematica
'Perspectiva': [...] generalmente nel considerarlo un matematico e uno scienziato di grande originalità; Leonardo Fibonacci è forse il solo europeo del XIII Burleigh ‒ attribuiva le variazioni di qualità alla successione delle forme di cui il soggetto era investito, ...
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NUMERI
H. Lange
Si considera n. ognuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere ciascuno a ogni oggetto preso in considerazione, servono a indicare la [...] divisori, 1 + 2 + 3, allo stesso modo in cui 28 è la somma di 1 + 2 + 4 + 7 + 14 ecc.), indeficienti, se rimangono inferiori alla somma , che ebbe per origine il Liber abaci di Leonardo Fibonacci, degli inizi del 13° secolo.Aritmetica speculativa ...
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calcolo
Niccolò Guicciardini
Eseguire operazioni matematiche per risolvere un problema
La soluzione di alcuni quesiti si trova svolgendo un numero finito di operazioni matematiche. Partendo dai dati [...] sassolini è composto in tutto da nove sassolini. Procedendo otteniamo la successione dei numeri quadrati: 4, 9, 16, 25, 36 matematica degli Indiani e degli Arabi. Uno di questi mercanti si chiamava Fibonacci e ha dato non pochi contributi al calcolo ...
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In botanica, le file verticali di foglie (od organi omologhi), che s’incontrano lungo la spirale generatrice. Se la disposizione delle foglie è aciclica, il numero delle o. è pari alla divergenza (per [...] fillotassi 1/2, tre nella fillotassi 1/3 e così via); se verticillata, il numero delle o. è doppio dei costituenti il verticillo. L’osservazione delle o. condusse il matematico pisano L. Fibonacci a formulare la successione che da lui prende nome. ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Relazioni culturali fra Est e Ovest
Juan Vernet Ginés
Julio Samsó
Charles S.F. Burnett
Pietro B. Rossi
Tzvi Langermann
Relazioni [...] divideva la scienza naturale in otto parti, ma adottava un ordine disuccessione parzialmente differente; il De anima occupava la sesta parte, che e presso la corte di Federico da Michele Scoto e Teodoro di Antiochia; Leonardo Fibonacci, i cui studi ...
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numero
Antonietta Bufano
Gian Roberto Sarolli
All'accezione più comune, secondo la quale il termine designa una cifra, vanno ricondotte 'quasi tutte le occorrenze della Vita Nuova, con riferimento [...] quale si procede per uno moto solo, e nulla successione quivi è né perfezione di moto in parte alcuna (IV XIII 3) e ancor ‛ computiamo ' sinotticamente i canti adequando, sulla scorta del Fibonacci, i numeri romani a quelli arabi (o " figure indorum ...
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Numeri, calcoli, misure
Anna Parisi
L'invenzione dei numeri
Fin da tempi antichissimi gli esseri umani sapevano contare. L'uso dei numeri rendeva possibile la risoluzione di molti problemi legati alla [...] ancora i sistemi di calcoli dei Romani. Nel 13° secolo, Leonardo Fibonacci, colpito della bravura numero dieci. Per i numeri seguenti, fino al 19, usiamo in successione tutte le cifre a disposizione, riempiendo mano mano la posizione delle unità: ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Romano Gatto
Cristoforo Clavio
Cristoforo Clavio fu una delle figure più rappresentative della matematica del suo tempo. Benché non italiano, esercitò soprattutto in Italia la sua attività di studioso [...] è l’Ordo servandus in addiscendis disciplinis mathematicis, capolavoro di architettura pedagogica, in cui l’intero corso di studi delle matematiche è diviso in moduli la cui successione procede in base alla difficoltà delle materie e alla loro ...
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successione
successióne s. f. [dal lat. successio -onis, der. di succedĕre «succedere»]. – 1. Il succedere ad altri, cioè il subentrare, il prendere il posto di un altro in una carica, in un ufficio, in un titolo, nella proprietà di un bene,...
serie
sèrie s. f. [dal lat. series, der. di serĕre «intrecciare, infilare»]. – 1. Successione ordinata e continua di elementi, concreti o astratti, dello stesso genere: è il quarto nella s. dei papi, degli imperatori romani; la s. dei numeri...