Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] della morfologia e della sintassi, è comune il sistema di flessione dei nomi, pronomi e verbi basato sull’aggiunta di suffissi e desinenze alla radice della parola, che può presentarsi in gradi apofonici diversi. La flessione dei nomi e pronomi (o ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] morfologico le parole, specialmente quelle a classe aperta, sono composte dai morfemi, quali la radice, i prefissi o i suffissi. Per esempio, la parola "casa" è scomponibile in un morfema lessicale "cas", che significa abitazione, e nel morfema ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] estremi (➔ meridionali, dialetti; ➔ siciliani, calabresi e salentini, dialetti), che compare sempre geminata, ad es. nei suffissi diminutivi trascritti usualmente -èddha, -ùddhi.
Un’opposizione stabile è quella tra due coppie di affricate, le dentali ...
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L’➔accento della lingua italiana è di tipo espiratorio, in quanto fa emergere il nucleo vocalico della ➔ sillaba accentata con una maggiore emissione di fiato. In una catena fonica si distinguono così [...] tre sillabe di cui la penultima aperta, non si lasciano ricondurre a norme di valore generale.
Grazie a determinati ➔ suffissi (e ➔ suffissoidi), però, possiamo prevedere l’accentazione di molte parole derivate e alterate. Ad es., saranno piani i ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia [...] dei grammatici indiani, ricondusse tutte le parole a radici verbali dalle quali quelle sarebbero derivate per mezzo di suffissi.
Grammaticalità e grammaticalizzazione
Per grammaticalità si intende la rispondenza di una frase o di un enunciato alle ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] siciliana, ma lo sono anche i provenzalismi, come ioi d’amuri o la palatale invece della velare in longiamenti, o i suffissati in -anza (ma anche in -enza), che da allora e per parecchi decenni, fino a Dante, avrebbero imperversato nella poesia ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] come:
(a) s → h finale di sillaba: vas(t) → vah «mano»; kerés → čeréh «tu fai»;
(b) prestiti di verbi coi suffissi -in- ~ -isar-: rom abruzz. pinsin- ← it. pensare; kalderaš gindisar ← romeno gîndi;
(c) le forme per «questo» (kava ~ kada) e «quello ...
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In linguistica il prestito indica un qualsiasi fenomeno di ➔ interferenza, dovuto al contatto e all’influsso reciproco di comunità che parlano lingue diverse, e non solo lingue letterarie o generalmente [...] che nella lingua replica trovano spunto anche innovazioni che interessano la pronuncia e la morfologia (come l’induzione di suffissi). Fra gli elementi lessicali, sono i sostantivi – e specie quelli legati a nuovi oggetti o nuove nozioni – i più ...
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La varietà algherese del catalano è parlata ad Alghero (in catalano L’Alguer o, con nome storico vezzeggiativo, Barceloneta), città nella Sardegna nord-occidentale. La popolazione di Alghero, frazioni [...] reduplicazione dell’aggettivo (assai blanc «molto bianco», gran intel·ligent «molto intelligente», groc groc «molto giallo»); i suffissi diminutivi -utxo / -utxa e -edo / -eda; le modalità di formazione delle frasi interrogative (feti l’has? «l ...
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In linguistica, la categoria di nome astratto non è universalmente accettata. I nomi astratti non sarebbero infatti di facile definizione dal punto di vista semantico: non a caso l’‘astrattezza’ non rientra [...] : «c’è del marcio in Danimarca»; torbido: «nel torbido di questa storia», ecc.) e alla produttività di alcuni suffissi, come il denominale -ìa (tiranno, tirannia); i deaggettivali -ezza (ricco, ricchezza), -izia (pigro, pigrizia), -eria (tirchio ...
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suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...
suffissazione
suffissazióne s. f. [der. di suffissare]. – Il fatto, il modo di aggiungere un suffisso a una parola, dando così luogo a una nuova unità lessicale.