Nomi e cognomi
Luca Serianni
La nostra prima carta d’identità
Ogni individuo ha uno o più nomi, secondo i sistemi adottati nel corso del tempo dalla società di cui fa parte. Nomi e cognomi hanno varie [...] , talvolta propri di certe aree geografiche (Trevisan, per esempio, è veneto; Pappalardo siciliano) e spesso variati con suffissi diversi: Grassini, Avarucci, Lombardello. I cognomi italiani escono spesso in i, almeno in Lombardia, Emilia e nell ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] è particolarmente frequente in Toscana, dove può anche non avere valore spregiativo; a Napoli risalgono dal dialetto i suffissi -illo / -élla in bellillo / bellélla «bellino / bellina»; in Sicilia è caratteristica non solo del dialetto ma anche della ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] delle parole.
Quanto alla morfologia, un procedimento di occultamento molto usato in tutti i gerghi è l’impiego di ➔ suffissi che possono essere già presenti nella lingua o nei dialetti oppure nuove formazioni che hanno la funzione di opacizzare la ...
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L’espressione baby talk (prestito composto da baby «bambino piccolo» e talk «parlata», attestato in inglese dal 1836) designa il modo di rivolgersi a bambini in tenera età da parte degli adulti che si [...] quetto «questo», pangere «piangere», cappa «scarpa», elicotto «elicottero»);
(c) Livello morfosintattico:
(i) diffusa presenza di suffissi diminutivi coi nomi (acquina, cagnolino, lattuccio, orsettino) e, in Toscana, desinenza -i per nomi masch. sing ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] della morfologia e della sintassi, è comune il sistema di flessione dei nomi, pronomi e verbi basato sull’aggiunta di suffissi e desinenze alla radice della parola, che può presentarsi in gradi apofonici diversi. La flessione dei nomi e pronomi (o ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] siciliana, ma lo sono anche i provenzalismi, come ioi d’amuri o la palatale invece della velare in longiamenti, o i suffissati in -anza (ma anche in -enza), che da allora e per parecchi decenni, fino a Dante, avrebbero imperversato nella poesia ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] il livellamento analogico può riguardare anche gli ➔ affissi. Ad es., in italiano si è avuta l’estensione degli originari suffissi flessivi della seconda e quarta coniugazione latina -eāmus e -iāmus prima al congiuntivo e poi all’indicativo di tutte ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] , i prestiti dai vari dialetti osco-umbri, e soprattutto dal sabino, strettamente confinante e caratterizzati dalla presenza di suffissi o infissi come na (-ena, -enna), rna (per es., catena, taverna). Notevole il numero delle voci greche penetrate ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] caratteri per ventotto suoni), la posizione sempre piana dell’accento tonico, l’invariabilità del rapporto tra prefissi o suffissi e i loro rispettivi significati, l’estrema semplificazione delle forme verbali.
Fra le altre forme di lingue ausiliarie ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] 14, vv. 11-12).
Agli inizi del XXI secolo, l’iperbole si manifesta attraverso molti mezzi, ad es., con i suffissi espressivi che consentono al parlante ampi margini per amplificare o diminuire quanto dice, agendo sui nomi, sui verbi e sugli avverbi ...
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suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...
suffissazione
suffissazióne s. f. [der. di suffissare]. – Il fatto, il modo di aggiungere un suffisso a una parola, dando così luogo a una nuova unità lessicale.