Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] da un prefisso e un suffisso che stanno obbligatoriamente insieme. Si tratta di una struttura piuttosto rara nelle lingue e instabile nel tempo. In italiano, come nelle altre lingue romanze, essa è impiegata per la derivazionedi verbi a partire da ...
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La dissimilazione è un processo per il quale due suoni situati nella stessa parola o in parole contigue, e aventi uno o più tratti in comune, mutano al fine di differenziarsi tra loro. Diversamente dal [...] . levanda ~ it. lavanda
calabr. pilazzu ~ it. palazzo
Casi di applicazione più regolare del mutamento dissimilatorio riguardano la derivazionedi aggettivi da nomi mediante l’aggiunta del suffisso -ale che, se preceduto da una base contenente una ...
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I nomi deaggettivali, cioè derivati da aggettivi, sono anche detti nomi di qualità (per es., grandezza, verità, allegria). Essi non si differenziano nel significato dagli aggettivi da cui derivano, se [...] ).
Possono essere usati come nomi di qualità anche alcuni nomi di azione deverbali (delusione, moderazione; ➔ azione, nomi di), alcuni collettivi (➔ collettivi, nomi) con valore spregiativo (luridume), nomi derivati con il suffisso -ismo (e la sua ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] di sistemazione delle coste e dei fiumi, consolidamento dei versanti, difesa dalle valanghe, pianificazione territoriale).
Linguistica
Studio della flessione, della composizione e derivazione nella radice lup-, nel suffisso tematico u, comune a ...
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In grammatica, derivazione morfologica di un nome (sostantivo o aggettivo), per indicarne un accrescimento quantitativo o qualitativo. In italiano si forma perlopiù con il suffisso -óne (f. -óna). ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] di suono vocalico o consonantico, finale di prefisso, di radice o di tema con iniziale disuffisso o di desinenza (saṃdhi interno o morfologico), o finale di parola con iniziale di particolarmente - e tracce diderivazioni da sistemi filosofici ( ...
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SANGUIFERO, SISTEMA
Primo DORELLO
Antornio CESARIS-DEMEI
Carlo FOA'
Agostino PALMERINI
Antonio SEBASTIANI
Gian Giuseppe PALMIERI
Nino BABONI
Vittorio PUCCINELLI
Risulta dalle formazioni anatomiche [...] s'è dato, con una terminologia non assolutamente esatta, il suffisso -ite che indica infiammazione. Si conoscono così l'endocardite, , per lo più nel senso di un aumento; e dall'eventuale sproporzione che ne può derivare, è anche possibile dedurre in ...
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GERMANICI, POPOLI
Plinio FRACCARO
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
Arrigo SOLMI
Bruno Vignola
. Sotto la denominazione di Germani si comprendono tutte quelle numerose e varie popolazioni appartenenti alla [...] poco più numerose di quelle che furono segnalate tra germanico e celtico. Si notano però alcune formazioni caratteristiche, come il composto lat. commūnis, got. gamains, ted. gemein, e i numerali collettivi derivati per mezzo del suffisso -no- da ...
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SLAVI
Giovanni Maver
. I. Il nome. - Come per i nomi di altri popoli, o gruppi di popoli, così anche per il nome degli Slavi (russo Słavjane, polacco Słowianie, cèco Slované, serbocroato Slaveni e Sloveni, [...] Col suffisso -ak, donde Polak, it. Polacco; Polonia, franc. Pologne è forma dotta; i Russi Kieviani chiamavano i Polacchi Ljachove, sing. Ljach, che ricorda nella desinenza Čech e il cui etimo è altrettanto oscuro; il termine di lechita, derivato da ...
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INDOEUROPEI
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
Gioacchino SERA
. L'espressione "popoli indoeuropei" deve essere intesa come un'abbreviazione di "popoli che parlano lingue indoeuropee", poiché, mentre la derivazione [...] il greco mantiene distinte) e che in fine di parola non tollera più d'una consonante e che , dānam dōnum variano nel suffisso che si unisce alla comune . qu, gu (o da suoni che si dimostrano derivati da questi), in altre (indo-iranico, baltico, slavo ...
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suffisso
s. m. [dal lat. suffixus «attaccato sotto», part. pass. di suffigĕre: v. suffiggere]. – 1. In linguistica, elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...