Polinesia
Katia Di Tommaso
Isole pacifiche e lussureggianti
La Polinesia delle isole del tesoro, dei paradisi terrestri lussureggianti, delle danzatrici con le corone di fiori al suono dell’ukulele: [...] non è più quella dei romanzi d’avventura, ma non è nemmeno troppo cambiata. Centinaia di isole lontanissime tra loro sono tenute insieme da una base culturale comune e da problemi comuni
Un arcipelago ...
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Compositore di musica, nato a Parigi il 4 luglio 1694, e ivi morto il 15 giugno 1772. A sei anni, fanciullo prodigio, suonò alla presenza del re. Ricevette le sue prime lezioni di musica dal Marchand; [...] in seguito fu allievo del Bernier, al quale all'età di otto anni mostrò un Beatus Vir sinfonico corale. Quattro anni più tardi fu nominato organista della Sainte Chapelle e della chiesa dei canonici regolari ...
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TUBICINI
Gioacchino Mancini
Presso i Romani dicevasi tubĭcen il suonatore della tuba.
Nell'esercito i tubicines davano il segnale dell'assalto e della ritirata, e accompagnavano col suono dei loro strumenti [...] il comandante in capo mentre al cospetto dell'esercito schierato compiva il sacrificio propiziatorio. I segnali di partenza erano invece dati dai cornicines, suonatori di corno. Secondo l'uso invalso dopo ...
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cicogna
Andrea Mariani
. Due volte nella Commedia, e sempre in paragoni. Il primo (If XXXII 36) ricorda l'abitudine delle c. di battere il becco, con un suono aspro e duro, esattamente paragonabile [...] al batter di denti delle anime dannate le quali, livide, insin là dove appar vergogna, battevano i denti in nota di cicogna. Il secondo paragone (Pd XIX 92) ci richiama al volo della c. attorno al nido, ...
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Il Rinascimento. La scienza e le arti
Samuel Y. Edgerton
Paolo Gozza
Scott L. Montgomery
La scienza e le arti
La matematizzazione della pittura, della scultura e dell'architettura
di Samuel Y. Edgerton
All'inizio [...] mente di ciascuno, 'secondo il più e il meno', ascoltare la musica è esperire l'opera della Creazione.
Dal numero al suono
La crisi di fondamento del numero sonoro non ha termine con Descartes e Kepler. Se le figure geometriche sono più vicine a Dio ...
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Linguistica
Sesta lettera dell’alfabeto latino. La sua forma, uguale a quella dell’Ϝ maiuscola latina, deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno che era usato per indicare la semivocale [...] ‹ü› e chiamato poi digamma per la sua somiglianza a una gamma (Γ) raddoppiato, scomparve dall’alfabeto greco insieme al suono corrispondente; la sua variante grafica ς (➔ stigma) rimase tuttavia per indicare il numero 6. Nell’alfabeto latino la forma ...
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Moi, un noir
Vincent Pinel
(Francia 1957-59, 1959, colore, 70m); regia: Jean Rouch; produzione: Pierre Braunberger per Films de la Pléiade; fotografia: Jean Rouch; montaggio: Marie-Josèphe Yoyotte, [...] e io lo devo seguire, a qualsiasi costo. Le riprese le faccio da solo, mentre un amico africano mi segue con un registratore. Il suono registrato è inutilizzabile così com'è, ma serve a fare in modo che l'attore possa ria-scoltare quel che ha detto ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] c, ma indipendente: fin da prima della fine dell’unità romana, le due consonanti s e c hanno dato origine a un suono unico, che in italiano si è stabilizzato come fricativa palatoalveolare (š) e che la nostra ortografia seguita a indicare con le due ...
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Contrabbassista afroamericano (Okmulgee, Oklahoma, 1922 - Copenaghen 1960). Di origine pellerossa, fino al 1941 si esibì nell'orchestra diretta dal padre, per passare poi (1942) a quella di Ch. Barnet. [...] Suonò poi con D. Gillespie, R. Eldridge, D. Ellington e W. Herman. Negli ultimi anni si dedicò prevalentemente al violoncello; dal 1958 si stabilì in Europa. È considerato il primo grande contrabbassista del jazz moderno. ...
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Strumento musicale a tastiera e a corde pizzicate in forma di piccola spinetta, molto popolare in Inghilterra nell’epoca elisabettiana (seconda metà del 16° sec.), per la dolcezza del suono e la facilità [...] dell’esecuzione; veniva appoggiato su un tavolo o tenuto in grembo dall’esecutore. Verso la fine del Cinquecento il nome passò a indicare i vari tipi di clavicembalo ...
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suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...
suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). – 1. intr. (aus. avere) a. Produrre,...