Compositore e direttore d’orchestra ungherese (Odorheiu Secuiesc 1944 - Budapest 2024). La sua musica è contraddistinta da una grande teatralità (frutto dell’esperienza maturata in età giovanile scrivendo [...] musica per il teatro di prosa e per il cinema) e dalla sperimentazione sulla spazialità del suono attraverso l’impiego dell’elettronica e dell’amplificazione. A quattordici anni fu amesso da Zoltán Kodály all’Accademia di musica di Budapest, dove si ...
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Personaggio del Singspiel Il flauto magico (1791) di W.A. Mozart, su libretto fiabesco di E. Schikaneder (1751-1812); è un uccellatore girovago, con gli abiti coperti di piume. Segue Tamino nelle prove [...] per liberare Pamina dalla prigionia. Alla fine si innamora, ricambiato, di Papagena, comparsa improvvisamente al suono del flauto magico. ...
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Nome d'arte del sassofonista di jazz statunitense Paul Breitenfeld (San Francisco 1924 - New York 1977). Dal 1951 al 1967 fece parte del quartetto diretto dal pianista D. Brubeck, al cui successo contribuì [...] in misura determinante, caratterizzando con la delicata ed elegante voce del suo sax contralto il suono complessivo del gruppo. Fu autore del popolare brano Take five. ...
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Pianista statunitense (Long Branch, New Jersey, 1926 - Parigi 1969). Debuttò nel 1937 con l'orchestra di Filadelfia e poi, terminati gli studî musicali, riprese l'attività concertistica a Parigi nel 1946. [...] Fu stimato interprete di Mozart, Beethoven, Schubert, ma soprattutto di Brahms, Prokof´ev e Bartók. Dal 1968 suonò anche in duo con il violinista J. Suk. ...
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Compositore giapponese (n. Hiroshima 1955). Confrontatosi con la tradizione musicale giapponese attraverso lo studio del repertorio di corte (gagaku) e dello shō (organo a bocca), ha maturato un linguaggio [...] originale, nel quale non è possibile scindere le influenze occidentali dalle peculiarità giapponesi. Elemento centrale è il suono stesso, con le sue caratteristiche di colore, altezze, gesto; nell'attenzione per il timbro e nella singolare ...
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Chitarrista di jazz statunitense (n. Baltimora 1951). Si mise in luce alla fine degli anni Settanta suonando, tra l'altro, con C. Haden e C. Bley. Ha elaborato in seguito uno stile molto personale e innovativo [...] basato su un sapiente uso dell'elettronica, sul controllo del rapporto suono/silenzio e sull'impiego di sonorità country. Ha continuato la sua attività a fianco del batterista P. Motian e, successivamente, alla testa di suoi gruppi. Nel 2005 ha vinto ...
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Nome di alcuni strumenti musicali popolari. Uno di essi, a canna cilindrica e ancia semplice, diede origine sulla fine del 17° sec. al clarinetto. Un altro, a canna conica e ancia doppia, è da considerare [...] un progenitore dell’oboe. Il termine designa anche un registro dell’organo, imitante il suono di strumenti pastorali. ...
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Genere della musica rock nato tra la fine degli anni 1960 e l’inizio degli anni 1970. Si caratterizza per l’impiego di sonorità violente e aggressive, ottenute con l’uso di strumenti fortemente amplificati, [...] e per il ritmo incalzante e ripetitivo. Nell’h. predomina in particolare il suono distorto della chitarra elettrica, che sostiene il ritmo dei brani con riffs incalzanti e sviluppa le linee melodiche con gli assolo; lo stile vocale è aggressivo e fa ...
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Sprechgesang Stile vocale nel quale si fondono le caratteristiche proprie del parlato e del canto. Adoperato per la prima volta da A. Schönberg nel Pierrot lunaire (1912), il termine fu assunto dai componenti [...] della scuola viennese e da altri compositori a essa legati. Lo S., che rivoluzionava il rapporto parola-suono aprendo al canto enormi possibilità, fu poi variamente utilizzato dalle correnti musicali d’avanguardia. ...
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(detta anche Camerata fiorentina) Cenacolo di umanisti (letterati e musici) che alla fine del 16° sec. si formò intorno al conte G. Bardi del Vernio (1532-1612), con il comune desiderio di un rinnovamento [...] della musica dallo stile polifonico a quello monodico, inteso a ristabilire il connubio greco tra parola e suono. I migliori risultati furono raggiunti nei madrigali di G. Caccini e nel melodramma di I. Peri. In campo letterario spiccò la figura di O ...
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suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...
suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). – 1. intr. (aus. avere) a. Produrre,...