massimamente
Antonietta Bufano
L'avverbio è adoperato soltanto nella prosa del Convivio, dove ricorre con notevole frequenza. Il significato prevalente è quello di " soprattutto ", " in particolare [...] quanto non è sempre possibile determinare se m. abbia valore assoluto o debba essere visto in relazione ad altri oggetti.
Si premesso a un aggettivo, m. gli conferisce valore di superlativo: lo mutare de le cose... dee massimamente essere laudabile, ...
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veloce
Alessandro Niccoli
Compare in un esempio del Convivio e in sedici della Commedia, dove si dispone di preferenza o in rima (nove volte) o in apertura di verso (due volte).
Poiché è attributo di [...] un movimento di rotazione più veloce degli altri, ma anche perché la sua velocità è straordinaria (il superlativo ha perciò contemporaneamente valore relativo e assoluto); sullo stesso motivo, cfr. Cv II III 9 E questo è cagione al Primo Mobile per ...
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minimo
mìnimo [agg. e s.m. Der. del lat. minimus "il più piccolo", superlativo di parvus "piccolo"] [LSF] (a) agg. Oltre che come superlativo di piccolo, si usa spesso in contrapp. a massimo. (b) Sostantivato, [...] quale f(x) assume valori maggiori o al più uguali di f(x₀); x₀ è detto minimante per la f(x); si dice m. assoluto della funzione nel detto intervallo il m. (se esiste) dei valori assunti in esso dalla funzione; in ogni caso, se la f(x) è derivabile ...
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massimo
màssimo [agg. e s.m. Der. del lat. maximus, superlativo di magnus "grande" e quindi "il più grande" e, sostantivato, "cosa la più grande possibile"] [ALG] M. comune divisore di ideali di un anello: [...] che x₀∈(c,d) e in cui la funzione assume valori che sono tutti non maggiori di quello assunto in x₀, mentre m. assoluto è il m. (se esiste) dell'insieme dei valori assunti dalla funzione in (a,b); analoga definizione si ha se si considerano funzioni ...
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degno (digno)
Fernando Salsano
Esprime in genere un rapporto di convenienza, di cui qualifica ora il soggetto ora l'oggetto.
Nella maggior parte dei casi si riferisce a persona o cosa cui si confà o [...] III IV 6, XII 7, IV V 20, VI 5 (quattro volte, di cui una al superlativo), 6 (dignissimo) e 7 (dignissimo), VII 9, XXVIII 15, XXIX 7 (due volte); Rime trovare ogni tesoro / la voce vostra.
Adottato in assoluto, vale " dotato di virtù ", " che ha ...
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Filosofia
Ciò che non dipende da altro per la sua realtà, opposto quindi a ‘condizionato’, ‘dipendente’, e non esclude la relazione per la quale un altro dipenderebbe da lui.
Connesso a questo significato [...] usato senza il complemento che di solito lo accompagna (per es.: leggo molto).
Si parla inoltre di comparativo e di superlativo a. quando si indica una qualità in grado più elevato o estremamente elevato a prescindere da qualunque termine di paragone ...
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superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di una bellezza, di una bontà s.; è furbo in...
assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà a.; volontà a.; giudizî troppo a., perentorî,...