Rocha, Glauber (propr. Glauber Pedro de Andrade)
Daniele Dottorini
Regista cinematografico e teorico brasiliano, nato a Vitória da Conquista il 19 marzo 1939 e morto a Rio de Janeiro il 22 agosto 1981. [...] , senza mediazioni simboliche o intellettualistiche, ma per mezzo di un uso sapiente dei corpi e degli spazi, la superstizione magico-religiosa in una piccola isola di pescatori come forma di dominazione ideologica. Nel 1963 realizzò Deus e o ...
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CAMPAGNOLA, Luigi
Paolo Preto
Nacque a Verona verso la metà del secolo XVIII da famiglia dell'ordine civico, alquanto decaduta nel patrimonio; laureatosi in legge visse modestamente della sua attività [...] risultò dalle deposizioni il C. era il più audace nelle sue affermazioni: affermava che il cattolicesimo era pieno di "superstizioni" e "inganni", che non esistevano né inferno né paradiso, che solo Rousseau era colui "che aveva svegliato la mente ...
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HACK, Margherita
Claudio Censori
Astronoma, nata a Firenze il 12 giugno 1922 e morta a Trieste il 29 giugno 2013. Alla carriera universitaria, iniziata nel 1964 all’Università di Trieste, dove ottenne [...] Lazio del 2010 tra le file della Federazione della Sinistra, anche in questo caso dimettendosi. Combatté sempre ogni forma di superstizione e da atea convinta fu sempre certa che la morale derivi non dalla religione, ma dalla coscienza.
Tra le sue ...
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Nel linguaggio del ius sacrum romano, le devotiones erano dichiarazioni di volontà pronunciate dall'individuo e destinate agli dei, caratterizzate dall'offerta di persone o cose all'appagamento di quella [...] molto spesso da speciali alfabeti o da direzioni anormali delle scritture (in circolo, in croce, ecc.): dalla superstizione che il trattamento fatto alla tessera portante il nome della persona maledetta si riproduca magicamente sulla persona stessa ...
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Nato a Ribemont in Piccardia il 17 settembre 1741, morto a Bourgla-Reine il 29 marzo 1794. Studiò a Reims e al collegio di Navarra. A sedici anni discuteva una tesi di matematica; a ventisette un volume [...] della storia nel C. è quella d'un duello ininterrotto fra l'autorità e la ribellione. Da un lato superstizione e fanatismo di masse rozze e ignoranti; suscitati e alimentati dalla "tirannia sacerdotale" e dal "dispotismo militare", dall'altro ...
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Poligrafo tedesco, nato ad Amburgo l'11 settembre 1723, morto a Magdeburgo il 25 luglio 1790. Dopo aver studiato al ginnasio accademico della sua città natale, dove ebbe insegnante il Reimarus, e all'università [...] da risolvere, ma risultato da diffondere a beneficio di chi brancola ancora nelle tenebre dell'errore e della superstizione. Vuole sottratta l'educazione all'influenza diretta della chiesa e affidata allo stato, concepito secondo lo spirito del ...
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VOLNEY, Constantin-François de Chassebœuf, conte di
Lorenzo Giusso
Erudito e filosofo francese, nato nel 1757 a Craon, morto a Parigi nel 1820. Studiò storia, filosofia, filologia, si appassionò per [...] dalle lamentevoli rivalità delle confessioni religiose: il riscatto finale dell'umanità è affidato allo sterminio della superstizione e dello spirito di violenza. Particolarmente impetuosa è la requisitoria contro le religioni positive, accusate di ...
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FONTCUBERTA, Joan
Laura Cusano
Fotografo e artista catalano, nato a Barcellona il 24 febbraio 1955. Figura esemplare del movimento postmoderno in fotografia, dalla metà degli anni Ottanta del 20° sec., [...] (2014), sguardo ironico e disilluso su temi come il ruolo della religione nella società e nella politica, la critica della superstizione e dell’irrazionale, i limiti connessi con l’idea di autore, stile, firma e autenticità dell’opera d’arte, il ...
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progresso
Stefano De Luca
Lo spirito della modernità
Il termine progresso ha due significati. Il primo indica una qualsiasi successione di eventi che implichi un miglioramento: la scoperta di nuovi [...] e da questa alla civiltà: tale processo può tuttavia interrompersi a causa delle guerre, del fanatismo religioso e della superstizione. Nella storia si alternano epoche di progresso (come il secolo di Luigi XIV) ed epoche di decadenza (come il ...
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L'Africa oltre l'Africa
Alessandro Campus
Carlo Nobili
Donatella Saviola
La schiavitù in america settentrionale
di Alessandro Campus
Jamestown, 1619: nell'allora capitale della Virginia, arriva la [...] , di generazione in generazione, vissero nel Sud, dal tempo in cui i loro antenati sbarcarono in questo continente; e la loro superstizione, che non merita il nome di religione, non è migliore, né meno feroce, di quella che opprime gli abitanti delle ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...