Nome di quattro sofisti dell'età imperiale, tutti originarî di Lemno. L'omonimia ha portato confusioni nella tradizione a loro riguardo, sicché anche ora riesce difficile attribuire all'uno o all'altro [...] di un mondo soprannaturale collocata dentro una cornice agreste. L'opera si collega per il contenuto alle credenze della superstizione popolare, mentre risponde per lo stile al gusto letterario del tempo.
Tra le opere più lette e ricordate dei ...
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È il nome del quinto e ultimo dei libri che costituiscono il Pentateuco (v.; v. anche bibbia); il nome, usato nella Volgata latina donde è passato nelle lingue moderne occidentali, deve la sua origine [...] azioni. La tutela della vera religione implica un certo esclusivismo, la lotta contro ogni forma di politeismo, idolatria e superstizione, la distruzione dei culti e delle genti cananee, la punizione dei seduttori, degli apostati e falsi profeti, l ...
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HOBBES, Thomas
Guido Calogero
Filosofo inglese, nato a Westport (Malmesbury) il 5 aprile 1588, morto a Londra il 4 dicembre 1679. Baccalaureus a vent'anni, dovette interrompere per ragioni pratiche [...] delle sanzioni, allo stesso modo che solo per timore di una sanzione ignota sussiste la religione, non distinguibile dalla superstizione se non in quanto la sua concezione è condivisa, a differenza dell'altra, dal potere statale. Irreligiosità non ...
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Antropologia ed etnologia
Fred W. Voget
Introduzione
Il termine antropologia deriva dal greco ἄνθϱωποϚ, uomo, e da λόγοϚ, discorso. Il termine etnologia deriva da ἔθνοϚ, popolo o razza. Alla lettera, [...] nelle capacità dell'uomo, che avrebbero potuto aprire la strada ad un futuro libero dai ceppi dell'ignoranza e della superstizione. La scienza rivelò l'esistenza di leggi della natura, seguendo le quali gli uomini sarebbero diventati padroni del loro ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo I – Introduzione
Sergio Solmi
Per cercar di spiegarci le origini della poesia di Leopardi, è indispensabile prospettare i grandi termini della situazione storica in cui [...] del suo spirito, anticipandocene gli ulteriori sviluppi. Da una parte, la rivolta illuministica contro l’errore, fonte di superstizione e di barbarie, e la rivendicazione delle conoscenze chiare e precise, che si avvale dei precoci toni dell’ironia ...
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CARLI, Gian Rinaldo
Elio Apih
Nacque a Capodistria, l'11 apr. 1720, primogenito del conte Rinaldo e di Cecilia Imberti. La famiglia Carli, di modesta nobiltà provinciale, forse oriunda dall'Italia centrale, [...] , la quale ben si poteva spiegare come filosofia mal capita, o mal utilizzata. Spunto audace, che s'inseriva nella lotta alla superstizione, allora viva in Italia.
La sua ambizione per la carriera degli studi lo portò però alla rottura col padre, che ...
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FILANGIERI, Serafino (al secolo Riccardo)
Elvira Chiosi
Nacque a Lapio (od. provincia di Avellino) il 24 apr. 1713, da Giovanni, principe di Arianiello del sedile di Nilo, e da Anna De Ponte, dama del [...] strumento per indurre gli uomini all'adempimento dei propri doveri.
La lotta del F. all'ignoranza e alla superstizione si radicava in una cultura antiscolastica ispirata alla tradizione dei maurini e dei moralisti francesi, ma anche al razionalismo ...
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GHERI (Ghieri, Gieri), Cosimo
Antonella Giusti
Nacque a Pistoia il 1° ag. 1513 dal matrimonio di Evangelista di Baronto con Piera di Lorenzo Grifoni, contratto il 9 giugno 1512.
Non sembra possibile [...] evangelica, residente in diocesi, impegnato nelle opere assistenziali e caritative, nella lotta contro l'empietà e la superstizione e particolarmente attento all'educazione dei giovani.
Ancora nel giugno 1534 Florimonte inviava al G. l'"ordine dell ...
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DELLA VALLE, Claudio
Marina Caffiero
Sono assai scarse le notizie sul suo conto, eccezion fatta per gli anni 1796-99. Romano, nato probabilmente fra il 1755 e il 1765, di condizione abbastanza agiata [...] con cui i Francesi avevano mantenuto sul trono "il tiranno del Campidoglio", lasciando "intatto il nido della impostura e della superstizione ... e la ruina della Francia e dell'Italia" (p. 45). Il D. sollecitava francamente i Francesi - come pure ...
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BAROZZI, Francesco
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Nacque a Candia il 9 ag. 1537 da Iacopo, nobile veneziano, e da Fiordiligi di Nicolò Dorro, di Rettimo. Ebbe come maestro di latino e greco Andrea Doni; più tardi frequentò lo [...] e insegnato ad altri - il figlio, la figlia e il genero Daniele Malipiero, processato e condannato con lui - varie superstizioni e sortilegi Così, aveva evocato nel territorio di Rettimo uno spirito in forma di fanciulla, e gli aveva chiesto "le ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...