VERGA, Giovanni
Carla Riccardi
– Nacque a Catania il 2 settembre 1840, da Giovanni Battista, proprietario terriero di Vizzini con ascendenze nobiliari e tradizioni liberali (il padre era stato carbonaro [...] per i contadini sempre più sfruttati all’interno del latifondo (L’amante di Gramigna), la religione ridotta a superstizione, strumento di potere (Guerra di santi), la violenza dei sentimenti (Cavalleria rusticana, La Lupa): un mondo che, sotto ...
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Uberti
Arnaldo D'addario
Antichissima e potente consorteria fiorentina, ricordata da D. come esempio di stirpe tradizionalmente nobile (Cv IV XX 5), ma ormai in via di decadenza per lor superbia (Pd [...] dei guelfi contro questa casata. Odio che, ancora nel 1299, si sarebbe accompagnato a un senso come di superstizione nei confronti della loro memoria, impedendo ai costruttori del palazzo dei priori di usufruire, nella progettazione dell'edificio ...
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RINASCENZA
H.L. Kessler
L'idea di r. è strettamente connessa con il concetto stesso di Medioevo, che venne introdotto dagli umanisti del sec. 15° per definire il periodo che separava la loro epoca dal [...] 'evento sia ricco di allusioni di carattere umanistico, il testo risulta altrettanto ricco anche di elementi legati alla superstizione (Mango, 1968). Quando i Bizantini riconquistarono la città nel 1261, essi cercarono di far rivivere la tradizione ...
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CAPUANA, Luigi
Enrico Ghidetti
Nato a Mineo (Catania) il 29 maggio 1839, primogenito di sette femmine e due maschi di Gaetano, agiato possidente terriero, e Dorotea Ragusa, trascorse felice gli anni [...] animato e affollato di un caso clinico di psicosi, a determinare il quale contribuiscono passione e orgoglio, violenza e superstizione che irretiscono l'individuo nelle maglie di un arcaico ma ancor vivo costume morale e psicologico. Il C. attenua ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luciano Bottoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’antitesi classico-romantico, introdotta da Goethe e da Schiller come opposizione tra [...] prima che Omero ne facesse il capolavoro dell’arte.
Bürger ha colto meglio di ogni altro tedesco quella vena di superstizione che penetra così profondamente nei cuori. Per questo in Germania tutti conoscono le sue romanze. La più famosa, Leonora, non ...
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SALIMBENE DE ADAM
OOlivier Guyotjeannin
Il francescano di origine emiliana S., insieme al benedettino inglese Matteo Paris (v.), è uno dei due contemporanei di Federico II ad averci lasciato la quantità [...] di buon grado di aver 'amato' per qualche tempo l'imperatore. La superbia, noi diremmo la hybris del tiranno, la cui prima "superstizione" è quella di far mozzare il pollice a un notaio che ne ha storpiato il nome, da "Fridericus" a "Fredericus", può ...
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mezzo (sost.)
Francesco Del Punta
Il termine m., come sostantivo, assume grande varietà di valori semantici nel diverso contesto del linguaggio dantesco. Attraverso il latino scolastico medium e medietas [...] un'adeguazione alla retta ragione, e perciò propriamente un mezzo. Un eccesso invece se serbata per altro motivo come ad esempio per superstizione o per vana gloria (cfr. anche Eth. Nic. Expositio II 2 n. 263). Il medesimo tema si ritrova in Eth. Nic ...
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La civilta islamica: scienze della vita. La tradizione galenica
Gotthard Strohmaier
La tradizione galenica
La letteratura medica del Medioevo arabo-islamico è una continuazione diretta di quella greca; [...] il padre della Chiesa Gregorio di Nazianzo. Come attestano vari ḥadīṯ (detti del Profeta), il Profeta aveva rifiutato come superstizione pagana l'idea del contagio, equiparandola a una forma di azione magica a distanza. Esso era tuttavia ben noto ai ...
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CAPECELATRO, Giuseppe
Pietro Stella
Nacque a Napoli il 23 sett. 1744 da Tommaso dei duchi di Morrone e da Maddalena Perrelli dei duchi di Montestarace. Fece i suoi primi studi nel collegio di famiglia [...] da tutte le parti forma il carattere della brutta nazione pronta sempre alla vendetta, alla calunnia, al zelo indiscreto, alla strana superstizione ed a tutto il resto dei vizi" (a Tanza, 16 apr. 1803, in Vacca, p. 112).
Forse tale amarezza fa da ...
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ICONOCLASTIA
H.L. Kessler
L'impulso alla distruzione delle immagini, in particolare le raffigurazioni di Dio e dei santi, o almeno a vietarne la produzione era insito nella spiritualità del cristianesimo. [...] pp. 599-601), nel quale affermava che le immagini conducevano gli ingenui all'idolatria, portavano alla superstizione e incoraggiavano la fantasticheria artistica. Egli tuttavia accettava alcune icone venerabili e permetteva un uso controllato delle ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...