COCCHIARA, Giuseppe
Pietro Angelini
Nacque il 5 marzo 1904, da Giuseppe e da Antonina Insinga, a Mistretta, in provincia di Messina, un borgo di montagna dalla struttura sociale chiusa e dalla economia [...] Palumbo durante la guerra: due Introduzioni a Marett e a Frazer, e una importante raccolta di saggi Sul concetto di superstizione (1945).
La critica - che è autocritica, pur non esplicita - del concetto di "survival" è condotta sulla base di alcune ...
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FERRO, Marco
Paolo Preto
Nacque a Padova il 9 apr. 1750 da Vincenzo. Studiò nel locale seminario e successivamente all'università, dove si laureò in legge; esercitò sin da giovane con grande successo [...] forma di governo che provoca "l'infelicità del principe e dei sudditi" ed è tipica solo delle nazioni "incatenate dalla superstizione, dall'educazione, dall'abito e dal clima" (Dizionario, III, pp. 58-61, 209-211; IV, 308-313). Altri autori citati ...
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CAIMO, Pompeo
Gino Benzoni
Nato a Udine, il 13 sett. 1568, dai nobili Giacomo e Chiara del Merlo, quivi iniziò gli studi che ultimò a Padova, ove, avendo seguito in particolare le lezioni di Francesco [...] pare, l'offerta gli era stata fatta "infausto nimium adversoque sidere"; certo era cultore di astrologia sino alla superstizione, del che ebbe occasione di prendersi gioco il Montalto. "Optimus habebatur Astrologus" attesta comunque un contemporaneo ...
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FALLACARA, Luigi
Renato Bertacchini
Nacque a Bari il 13 apr. 1890 da Angelo e da Adelaide Bozzi, in una famiglia di tradizioni cattolico-liberali (il nonno, Giuseppe Bozzi, fu patriota cospiratore, [...] da De Robertis a Papini, il F. collaborò a Lacerba e al suo programma di "reazione violenta contro la superstizione arcaicistica italiana", Pubblicando nel 1915 prose liriche e versi di intonazione simbolista e grottesca, futurista e cubista: La ...
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CAVALLARI, Domenico
Raffaele Ajello
Nacque il 7 ott. 1724 da Antonino e Caterina Lasilica a Garopoli, piccolo abitato che oggi fa parte del comune di San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria.
La [...] del filosofo (§ XXXII) - di amare "grandemente la libertà di pensare" e di odiare nella stessa misura "la superstizione e gl'errori della corrotta religione".
Quegli orientamenti critici e quelle inclinazioni intellettuali tanto erano condivisi dai ...
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MARCO d'Aviano (al secolo Carlo Domenico Cristofori)
Silvano Cavazza
Nacque il 17 nov. 1631 ad Aviano, nel Friuli occidentale, terzogenito degli undici figli di Marco Cristofori e Rosa Zanoni, una famiglia [...] i miracoli e riportavano il testo delle prediche. Altrettanto ampia la pubblicistica protestante, che lo attaccò come maestro di superstizione, falso taumaturgo e agente del papa, mettendo in ridicolo la sua ignoranza delle lingue, ma anche le grida ...
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GORINI, Paolo
Fulvio Conti
Nacque a Pavia il 28 genn. 1813 da Giovanni, professore di matematica, e da Martina Pelloli. Compì gli studi nella città natale, prima presso il ginnasio del collegio di S. [...] 'idea di progresso, il G. sarebbe rimasto fedele per tutta la vita, facendo della battaglia contro l'ignoranza e la superstizione il cardine intorno al quale ruotò il suo impegno di scienziato e di politico.
Nel 1848, quando giunsero le prime notizie ...
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CALVO, Edoardo Ignazio
Alberto Postigliola
Nato a Torino il 13 ott. 1773, da Carlo e da Giulia Antonia Bottacchio, trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Cinzano, dove il padre esercitava la professione [...] queste opere è quello di educare il popolo, rendendolo cosciente della sua credulità dovuta all'ignoranza e alla superstizione. Particolarmente chiaro quest'intento risulta nella seconda di esse, ispirata dalle sanguinose imprese delle bande armate ...
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COLONNA, Niccolò
Luisa Bertoni
Figlio di Ferdinando, principe di Stigliano, e di Luigia Caracciolo di Santo Buono, nacque a Napoli il 15 luglio del 1730; il fratello Marcantonio divenne viceré di Sicilia [...] , i rapporti tra Madrid e la S. Sede erano tornati normali.
Carlo III, pur essendo religioso fino a rasentare la superstizione, fu, durante tutto il suo governo, il tipico rappresentante del regalismo. Ciò che colpisce maggiormente il C. è il fasto ...
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CAMPAGNOLA, Luigi
Paolo Preto
Nacque a Verona verso la metà del secolo XVIII da famiglia dell'ordine civico, alquanto decaduta nel patrimonio; laureatosi in legge visse modestamente della sua attività [...] risultò dalle deposizioni il C. era il più audace nelle sue affermazioni: affermava che il cattolicesimo era pieno di "superstizioni" e "inganni", che non esistevano né inferno né paradiso, che solo Rousseau era colui "che aveva svegliato la mente ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...